Prove di filiera

Acimga, insieme a Istituto Italiano Imballaggio e ai due “gruppi” di Assografici, Giflex e Gipea, ha organizzato il primo di una serie di incontri di filiera, per imparare a scambiarsi informazioni e conoscenze: due utilizzatori, tre costruttori di macchine da stampa e due converter “moderati” da un giornalista poco moderato. Ecco cosa si sono detti. E.P.

Il 3 dicembre scorso, Acimga ha promosso a Milano un incontro “inter filiera” fuori norma e denso di contenuti, di cui si è continuato a parlare nei giorni successivi. Si è dibattuto di cosa chiede il mercato agli stampatori e ai converter di imballaggio e di come questi rispondono, degli sfasamenti  e delle incomprensioni fra cliente e fornitore, di cosa occorre fare per migliorare la qualità dei rapporti e del prodotto finale.

Qualche frase rubata agli interventi fatti da una parte e dall'altra del tavolo dei relatori aiuta a farsi  un'idea dell'evento:
«Se non vuoi dirmi com'è il prodotto che il mio packaging dovrà contenere come posso proporti soluzioni adeguate?...
È mai possibile che, con tutta la tecnologia disponibile, lo stampatore non riesca a garantirmi un espositore ben fatto e continui a presentare le prove colore su supporti diversi da quelli “reali”?...
Ci raccontiamo che l'ambiente è una priorità e poi proponiamo porzioni di affettati in vaschette da 35 g, dove il packaging costa quasi più del contenuto...
Ma si può continuare a lavorare per dei clienti che ti chiedono tutta la qualità possibile e alla fine “tirano” sul prezzo come al mercato del pesce?...
Non avrei mai immaginato che dietro una confezione ci fosse questo universo di norme, specifiche e problematiche!...
Vi state preoccupando della sicurezza del packaging a titolo precauzionale o perché la circolazione di confezioni fuori norma è effettivamente elevata?...
La qualità e la sicurezza dell'imballo sono indispensabili per tutelare il bene più prezioso che abbiamo: il brand. Se perdiamo la faccia rischiamo di chiudere...».

Domande e dichiarazioni semplici e dirette, ora sincere ora provocatorie, si sono susseguite animando un format particolare: due ore e mezza di informazioni e riflessioni serrate, in cui i rappresentati della filiera del packaging si sono incontrati vis à vis nella nuova sede di Assografici in piazza Castello.

Clienti e fornitori. L'incontro è stato organizzato da Acimga con il concorso dell'Istituto Italiano Imballaggio che ha “prestato” due soci di spicco - Rita Gaimarri, Mondelez Italia, e Oriana Savonitti, Illy Caffé - per avviare un confronto sui temi che contano, per produttori e stampatori (Giorgio Bottini, Goglio, e Alberto Palaveri, Sacchital), nonché costruttori di macchine da stampa e converting (Marco Calcagni, Omet, Arturo Bergamaschino, Cerutti Packaging Equipment, Aldo Peretti, Uteco).

Dalla platea hanno detto la loro anche primari produttori di materiali, inchiostri, adesivi, ausili e varia tecnologia, rendendo l'evento ancora più interattivo,  mentre, sul palco, il moderatore (il nostro editore Stefano Lavorini) si è adoperato non solo a sintetizzare e organizzare gli spunti offerti dai vari interventi, ma anche a stimolare il dibattito, cercando di portare alla luce il non detto ed evitare le secche dei luoghi comuni e delle dichiarazioni di prammatica.

Alla fine della mattinata, davanti alle tartare di pesce del bravo chef Fabrizio Sansoni tutti erano convinti e contenti: “perdere” una mattina in uno dei periodi più convulsi dell'anno è valsa la pena, commentavano i convenuti (fra cui diversi imprenditori venuti di persona), e in effetti qualche riunione di filiera in più potrebbe senz'altro essere produttiva. Senza contare che nelle pause è facile incontrare qualche cliente importante e più di un fornitore, e che poter dialogare coi referenti packaging di grandi marchi  è sempre  un'opportunità da cogliere.

E il consumatore? A completare la filiera mancavano solo i consumatori, nel cui nome si spendono tante parole e buone intenzioni, anche in materia packaging. D'altronde, come accennava lo stesso Marco Sachet che ne ha delineato profilo e aspettative (cosa per niente facile), quale fra le tante espressioni del consumerismo può dirsi realmentre rappresentativa e disponibile? L'Istituto Italiano Imballaggio, afferma Sachet, si sta impegnando a costruire un ponte che colleghi la filiera industriale al pubblico degli acquirenti di beni, suo obiettivo e “fine” naturale, a cui ha dedicato anche il nuovo sito di informazione e di education www.wearepackagingfans.com.

Gli approfondimenti sul prossimo fascicolo di Converting.

 

Acimga punta sul “road show”
Andrea Briganti, segretario di Acimga e promotore dell'incontro del 3 dicembre, ha illustrato la novità del format “incontro di filiera”, i suoi obiettivi di confronto e condivisione e la volontà di replicarlo in altre occasioni e contesti, anche all'estero.

Il prossimo appuntamento potrebbe svolgersi in Germania, offrendo ai fornitori italiani di macchine, prodotti e servizi per la stampa e il converting di imballaggio cartotecnico e flessibile l'opportunità di confrontarsi con colleghi, concorrenti e clienti del più grande mercato europeo. A seguire, un analogo incontro, anch'esso di ampio respiro, si svolgerà durante Converflex e, nella seconda parte dell'anno, nell'area più vivace dell'Africa mediterranea, probabilmente in Tunisia.

Gli “incontri di filiera” non sono, peraltro, la sola voce importante del programma dell'associazione italiana dei costruttori di macchine per la stampa, la trasformazione e le arti grafiche. Fra gli altri, vi figurano anche appuntamenti con i packaging manager di end user significativi: un'iniziativa già realizzata in passato, che vale la pena di riprendere. Con una novità: in collaborazione con ICE si lavorerà a invitare packaging manager anche dall'Estremo Oriente.

Acimga, ha anche ricordato Briganti durante il convegno milanese, ha due anime - quella cartotecnica e quella “flessbile” - e non intende trascurarne alcuna, dedicando a entrambe le iniziative di volta in volta più opportune. Per questo l'associazione si sta adoperando per coinvolgere anche i rappresentanti di altri comparti della filiera, ma anche Argi, ovvero i produttori stranieri di macchine da stampa,  con l'obiettivo di creare una community viva e comunicativa.

 

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