Plastica “circolare”: Green Economy Report di Corepla
A 20 anni dalla sua istituzione, Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) ha presentato a settembre il Green Economy Report, che analizza il quadro europeo del recupero/riciclo degli imballaggi in plastica e le sue sfide future, alla luce delle nuove normative comunitarie, rendicontando l’azione del consorzio negli ultimi anni.
Italia: esempio virtuoso. Secondo produttore europeo dopo la Germania, tra il 2005 e il 2017 l’Italia ha incrementato del 64% la quantità di imballaggi in plastica avviati a recupero. L’82% di tale aumento è stato ottenuto grazie al contributo di Corepla, che nel 2017 ha superato il milione di tonnellate raccolte. Nello stesso periodo, grazie all’azione del Consorzio, si è evitato l’utilizzo di oltre 3 milioni di t di materia prima vergine (300 volte il peso della Torre Eiffel); il consumo di 71 mila GWh di energia primaria (il 15% di quella consumata in Italia nel 2016) e l’emissione in atmosfera di 6 milioni di tonnellate di CO2 (oltre 6 mila voli di andata e ritorno Roma-Tokyo). I vantaggi economici legati al recupero sono quantificabili in 2 miliardi di euro, così suddivisi: 1,5 miliardi come valore della materia prima non consumata, più 450 milioni derivanti dall’energia prodotta, e 93 milioni stimati per le ridotte emissioni di CO2.
In un quadro complessivamente positivo, il Report evidenzia alcuni aspetti, su cui c’è ancora da lavorare.
Nonostante la crescita dei quantitativi di materiale raccolto, nel corso degli ultimi anni il tasso di riciclo è leggermente diminuito: ciò sembrerebbe riconducibile alla capacità del sistema di assorbire quantitativi sempre crescenti oltre che, in parte, alla crescita registrata negli ultimi anni della “frazione estranea” (plastica non da imballaggi e materiali non plastici) passata da 42 a 95 mila tonnellate tra il 2014 e il 2017).