Osservatorio Ipack-Ima (2014)

Bene l’export, stabile l’occupazione e positive le attese. Nel 2014 le imprese del processing e del packaging, che costituiscono l’ossatura della fiera internazionale, testimoniano buoni risultati e ottimismo per il futuro prossimo.

Concreti - e di buon auspicio per la nostra economia - i segnali che arrivano dalle imprese della filiera trasformazione e imballaggio. I produttori di macchinari, materiali e servizi distribuiti nelle nove business community di Ipack-Ima mostrano un andamento migliore rispetto a quello medio dell’industria italiana e anticipano la ripresa. Lo documenta l’ultimo monitoraggio condotto dall’Osservatorio Ipack-Ima, relativo ai risultati conseguiti nel primo semestre 2014 e alle aspettative per la seconda metà dell’anno.

Il quadro di riferimento. L’ultimo report dell’Osservatorio si basa sui dati forniti da un campione di 132 imprese che producono tecnologie. Si tratta per lo più di PMI, occupano nel complesso circa 7.000 addetti e fatturano circa 2,2 miliardi di euro.
In questo insieme, quelli che dichiarano un aumento di fatturato nel primo semestre prevalgono in sei delle nove business community. Se comprendiamo anche le esportazioni, un fatturato in crescita si registra in sette business community.
Saldo positivo anche fra aumento e diminuzione dell’occupazione in tutte le business community; riguardo a questo parametro, però, in generale, prevale la stabilità, segno che i processi di ristrutturazione aziendale sono ormai per lo più portati a termine.
Risultati analoghi, seppur con dinamiche differenziate nell’ambito delle singole business community, sono espressi dagli utilizzatori di tecnologie: un campione di 262 imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, che operano nel food e non food, occupano circa 25.000 addetti e fatturano circa 13,5 miliardi di euro.
Le aziende del panel - commentano gli estensori dell’Osservatorio - stanno in parte anticipando la ripresa, soprattutto grazie al miglioramento continuo delle strategie di internazionalizzazione; l’export permette di compensare la perdurante stagnazione della domanda interna in tutte le nove business community di Ipack-Ima. Il mercato nazionale, invece, continua a soffrire della diffusa sfiducia nel futuro, una variabile che pesa su gran parte delle scelte di investimento delle PMI italiane.
 
Ottimismo unanime. Gli economisti sottolineano come significativa anche la soddisfazione per il secondo semestre 2014 espressa in tutte le aree, comprese quelle che, nella prima metà dell’anno, avevano registrato saldi negativi di fatturato.
Se consideriamo i fornitori di tecnologie Ipack-Ima, infatti, sono positive le attese sia sul fatturato sia sulle esportazioni del secondo semestre 2014. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è rilevante, anche se la maggioranza delle imprese prevede comunque stabilità di risultati.
Fra gli utilizzatori, il saldo fra ottimisti e pessimisti è positivo riguardo fatturato e, soprattutto, esportazioni.
Resta così ulteriormente confermato il ruolo giocato dalla domanda estera nella ripresa dell’economia nazionale: sarà proprio la capacità di presidiare i mercati d’esportazione a premiare i segmenti più dinamici, soprattutto fin quando proseguirà la stagnazione della domanda interna.                             

L’Osservatorio Ipack-Ima, curato da Giampaolo Vitali del Gruppo Economisti d’Impresa, effettua il monitoraggio delle nove business community identificate dalla fiera internazionale come rappresentative della propria offerta. Sono costituite sia dai fornitori sia dagli utilizzatori di tecnologie, che operano nei settori industriali del Beverage, Chemicals Industrial & Home, Confectionary, Dairy, Grain Based Food, Hygiene & Beauty, Meat, Vegetable & Fruit e Pharma.
 

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