Le PMI lombarde credono nell’Industria 4.0, ma la strada è ancora lunga

Riportiamo, in estrema sintesi, i risultati di un sondaggio elaborato da A.P.I. (Associazione Piccole e Medie Industrie) in collaborazione con Samsung Electronics Italia, in occasione dell’evento  “A.P.I.: innovazione per l’industria 4.0” che si è tenuto a Milano a marzo.


L’indagine ha permesso di delineare uno spaccato sul grado di conoscenza e adozione delle diverse tecnologie 4.0 da parte delle pmi associate, con risultati che lasciano intravedere un tessuto imprenditoriale che ancora ha bisogno di strumenti per approfondire l’argomento.
Se, infatti, il 42% degli imprenditori ritiene che l’Industria 4.0 rappresenti una rivoluzione che interessa tutte le aree dell’azienda, il 15% ritiene invece che il fenomeno implichi l’introduzione di nuove tecnologie (Wi-Fi, la posta in mobilità e lo smart working). Per il 25% degli intervistati, Industria 4.0 significa evoluzione tecnologica delle aree produttive che generano valore per il cliente, mentre il 18% dei partecipanti al sondaggio dichiara di non sapere esattamente come definirla.
Alla domanda: “Qual è il maggiore ostacolo che vedi nel fare Industria 4.0?” il 29% degli intervistati risponde che gli interventi da effettuare a livello aziendale non sono chiari, mentre per il 24% degli imprenditori il maggiore limite risiede negli investimenti.  
Alla luce dei dati raccolti dall’indagine A.P.I., tre sono i mercati che avranno la maggiore espansione in seno alla quarta rivoluzione industriale: healthcare, automotive e smart home.
E se il 25% del tessuto imprenditoriale investirà nel 2017 in ottica 4.0 nell’ambito dei processi di produzione, il 56% degli intervistati prevede solo interventi marginali e il 13% che non risulta propenso a effettuare alcun cambiamento significativo.

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