Imballaggio: quanto se ne produce (1)
L’inversione di tendenza da segno positivo a segno negativo che ha investito l’economia mondiale e l’economia nazionale nel corso del secondo semestre 2011, con conseguenze negative sull’attività manifatturiera, non poteva non influire sul settore degli imballaggi.
Come è noto, infatti, il “mondo” degli imballaggi è strettamente correlato all’attività manifatturiera.
Secondo elaborazioni Prometeia, l’industria manifatturiera italiana sembra abbia concluso il 2011 con una crescita limitata all’1% circa, a fronte di un’ipotesi di sviluppo dell’1,8% fatta a fine 2010.
Una prima valutazione di chiusura del settore degli imballaggi parla di una crescita produttiva contenuta all’1-1,5%, che si traduce in una produzione di circa 15.500 t/000, valore che resta nettamente inferiore dell’8% rispetto a quello raggiunto nel 2007 (anno antecedente la crisi del biennio 2008/2009).
In termini di fatturato, invece, il settore imballaggi dovrebbe segnare una crescita superiore, a seguito dell’aumento dei costi delle materie prime e della lievitazione dell’inflazione.
Imballaggi di acciaio - Ovvero, contenitori e chiusure di banda stagnata, fusti di elevata capacità. Le esportazioni, che nel 2010 hanno inciso per il 30% sulla produzione sorreggendo l’attività sino all’estate 2011, dall’autunno hanno cominciato a perdere slancio, pur mantenendosi su valori superiori al 2010.
La domanda interna è stata per contro tendenzialmente stagnante.
A livello globale la produzione nel 2011 dovrebbe aver evidenziato un leggero incremento (+1% circa); in particolare risulta in lieve crescita l’area dei contenitori e chiusure di banda stagnata e in netto calo il comparto fusti.
Imballaggi di alluminio - Al pari di quelli in acciaio, questi imballaggi sono molto diffusi in ambito alimentare (il meno colpito dalla crisi); fatto salvo il loro impiego globale, l’area food e bevande ne assorbe il 75%. Una prima ipotesi porta a ritenere che il settore abbia concluso il 2011 con una produzione in lieve crescita, 1% circa, guidata essenzialmente dalla positiva evoluzione delle esportazioni.
Imballaggi cellulosici - Nel corso del primo semestre 2011 questi imballaggi hanno mostrato un’evoluzione favorevole in tutte le aree d’impiego. Nel corso del terzo trimestre, secondo quanto emerge dalla periodica rilevazione congiunturale elaborata da Assografici, ha cominciato a manifestarsi un certo rallentamento nella dinamica evolutiva della produzione.
La bilancia commerciale 2011 evidenzia un trend di crescita globale: +6% per l’export, +5% dell’import.
Nel 2011 la domanda interna dovrebbe essersi attestata sui valori 2010, mentre la produzione dovrebbe avere concluso l’anno con un incremento dell’1% circa.
Imballaggi cellulosici accoppiati - Secondo le prime stime, quest’area produttiva ha concluso il 2011 in crescita del 2% circa. Oltre che da un incremento, anche se di modeste proporzioni, dei consumi alimentari, tale risultato deriva da un aumento di partecipazione al mercato dei contenitori cellulosici poliaccoppiati.
Imballaggi flessibili da converter - Secondo la rilevazione del Giflex, nel 2011, il settore ha riconfermato un trend di sviluppo produttivo positivo, guidato sia dalle esportazioni sia dalla domanda interna. Stando ai dati contenuti nella periodica rilevazione congiunturale di Assografici, nei primi nove mesi si è evidenziata una crescita della produzione pari al 9%; non si esclude che, nell’ultima parte dell’anno, si sia verificato un lieve rallentamento. Si ritiene comunque che il 2011 si sia concluso su livelli decisamente positivi: +5%.
Imballaggi di plastica - Dopo avere segnato un recupero produttivo del 5% nel 2010, secondo un primo preconsuntivo il 2011dovrebbe avere espresso un ulteriore incremento del 3%, che trae origine dall’andamento positivo delle esportazioni (+20% circa) e da una contrazione del 10% circa delle importazioni. In lieve flessione, secondo prime valutazioni, la domanda interna; si ritiene che il calo derivi da due fattori:
- progressiva netta riduzione dell’impiego di shopper di plastica tradizionale, sostituiti da altre tipologie (sacchetti di cellulosa, di tela, di plastica riciclata che pesano meno di quelli in plastica vergine ormai fuori legge);
- prosecuzione del processo di riduzione del peso medio di diverse tipologie di imballaggi in plastica.
Imballaggi di vetro - Dopo un primo semestre segnato da trend evolutivi della produzionedecisamente positivi, sia in merito alla domanda interna che alle esportazioni, gli imballaggi di vetro hanno registrato un rallentamento nel corso del secondo semestre.
Si ritiene comunque che l’anno si sia concluso con una crescita della produzione del 2% circa.
Imballaggi di legno - Si valuta che il loro consumo sia aumentato del 2% circa nel 2011. In netta crescita le esportazioni, in particolare di pallet; prese nella loro globalità, le esportazioni dovrebbero avere segnato un incremento su base anno del 17% circa e le importazioni del 5% circa.
Di conseguenza la produzione dovrebbe avere registrato una crescita del 3% circa.
Roccandrea Iascone
Iascone Packaging Marketing