Gli imballaggi cellulosici (2014)
L’industria cartotecnica nazionale è tra le più rilevanti a livello europeo. Il bilancio 2014 dell’intero comparto presenta numeri in ripresa, in fatto di produzione, export e consumo interno.
Il 33,2% della produzione italiana di imballaggi è costituito da imballaggi cellulosici, di cui il 24,5% interessa l’impiego di cartone ondulato.
Il bilancio 2014 del comparto ha visto la produzione attestarsi su 4.849 t/000 (+2,2% rispetto al 2013).
Le esportazioni hanno segnato uno sviluppo del 16,1%, riconfermando l’orientamento dei produttori italiani a incrementare la propria presenza all’estero. Sono risultate in sensibile sviluppo anche le importazioni (+16%): trend che, negli ultimi anni, ha segnato un incremento progressivo.
Il consumo interno ha segnato un +2,3%, da cui emerge uno sviluppo dell’1,9% del prodotto italiano.
Consuntivo 2014 delle diverse filiere
Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie: scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopper bag, sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato, carta per avvolgere, tubi cartoncino ecc.
Il settore di punta in termini di dimensioni produttive è quello del cartone ondulato che, in qualità della funzione d’uso legata al trasporto, trova ampia applicazione in tutti i settori. Segue il settore degli astucci pieghevoli.
Con riferimento ai dati riferiti al peso, la produzione di imballaggi cellulosici risulta così strutturata: cartone ondulato 73,6%, astucci pieghevoli e scatole in cartoncino teso 15,1%, sacchi di elevata capacità 4%, altro 7,3%.
Scatole di cartone ondulato
Nel 2014 la produzione di imballaggi di cartone ondulato è risultata pari a 3.570 t/000, +2% rispetto al 2013.
Sono risultati in crescita sia le esportazioni che la domanda interna.
Secondo gli elementi emersi dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, l’impiego degli imballaggi di cartone ondulato è riconducibile per il 43,6% all’area food e bevande, con l’esclusione dei prodotti ortofrutticoli freschi, che assorbono il 14,7%; il 12,9% è impiegato nella movimentazione del settore arredamento, mentre il restante 28,8% interessa una moltitudine di aree (prodotti chimici, elettronica, elettrodomestici, prodotti per l’edilizia ecc.)
Astucci e scatole di cartoncino teso
L’area si divide in due settori principali: astucci pieghevoli (82,9%) e scatole di cartoncino teso (17,1%).
La produzione di astucci pieghevoli è costituita per il 51% circa da manufatti di solo cartoncino e per il restante 49% da contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (share tendenzialmente in crescita). L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario per conferire all’astuccio particolari caratteristiche di alta classe, o per particolari esigenze legate all’impiego.
Nel 2014 la produzione globale è ammontata a 731 t/000, +4,4% rispetto l’anno precedente, dopo la flessione verificatasi nel 2013 ampiamente recuperata. Per quanto concerne l’impiego di astucci pieghevoli e scatole di cartoncino teso, risulta la seguente distribuzione: food 47,4%, bevande 17,2% (essenzialmente cluster), cosmesi e farmaceutico 10,1%, altro non food 25,3%.
Le scatole di cartoncino teso sono invece impiegate essenzialmente per confezionare scarpe, pelletteria e abbigliamento, con uno share globale del 56% circa.
Sacchi di carta di grandi dimensioni
La crisi che ha interessato la maggior parte dei settori manifatturieri, e in particolare ha accentuato la recessione del settore edile, ovvero la principale area di sbocco dei sacchi di carta (62% circa delle vendite), ne ha determinato un lungo periodo di stasi.
A partire dal 2013, però, si è evidenziata una lenta ripresa (+4,9% nel 2013, +2% nel 2014), determinata essenzialmente dalla crescita delle esportazioni e da una domanda interna in lieve aumento. È l’area delle costruzioni ad assorbirne la quota maggiore (64,4%), mentre il restante 35,6% è impiegato nelle seguenti aree: mangimi per animali, alimenti vari e altro.
Altri settori
Tra le altre famiglie di imballaggi cellulosici troviamo gli shopper bag, gli imballaggi e gli accessori di cartone tubo, la carta da incarto (pergamena, plasticata e semplice), i fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, il foglio micro ondulato di protezione, i sacchetti piccoli e i fusti di cellulosa. Si stima che la produzione globale di quest’area sia ammontata nel 2014 a 353 t/000, -0,6% rispetto al 2013. La fase recessiva è iniziata nel 2012. La contrazione è stata determinata essenzialmente dalla carta da incarto, dalla carta ondulata, dagli espositori e dagli shopper, mentre hanno sostanzialmente mantenuto i quantitativi i tubi cellulosici.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio