Da olio vegetale esausto a biocarburante

Trasformare un potenziale rifiuto in risorsa è il focus su cui si concentra Hove, l’iniziativa del Gruppo Hera rivolta a tutte le imprese che producono oli vegetali esausti (cosiddetti O.V.E.) come risultato delle proprie lavorazioni (ristoranti, tavole calde, alberghi, industrie alimentari).

Hera si occuperà della raccolta degli oli, valorizzandoli integralmente e conferendoli alla bio-raffineria ENI di Porto Marghera dove verranno trasformati in biocarburante immesso nel gasolio ENI Diesel+ che il gruppo utilizzerà anche per alcuni dei suoi mezzi operativi.

In Italia la produzione media di O.V.E. è di circa 260.000 tonnellate ogni anno, di cui 70.000 provengono dalla ristorazione. Smaltirlo in modo corretto è fondamentale per evitare danni ambientali come l’inquinamento delle falde acquifere e della flora o la compromissione degli ecosistemi acquatici e della rete fognaria.

Hove, vero e proprio esempio di economia circolare e di coinvolgimento attivo, ha ricevuto la certificazione da parte di un ente terzo che garantisce la sostenibilità dell’intera filiera di trasformazione secondo lo schema nazionale dei biocarburanti e lo schema europeo ISCC (International Sustainability & Carbon Certification), in quanto tutte le fasi del processo  - dalla raccolta territoriale al pretrattamento fino alla produzione di biodiesel - genera emissioni di anidride carbonica dell’83% inferiori rispetto alla produzione di gasolio di origine fossile.

Il progetto coinvolge anche i cittadini chiamati a contribuire con il corretto smaltimento dell’olio esausto prodotto nelle loro case, che rappresenta il 62% di quello complessivo. L’invito è quello di raccoglierlo e conferirlo nelle colonnine stradali o alle stazioni ecologiche. 

Tutte le informazioni per un corretto smaltimento sono disponibili anche tramite l’app gratuita per smartphone e tablet il Rifiutologo.

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