Biorepack, al via il settimo consorzio CONAI
Biorepack muove i primi passi e si impegna a promuovere il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica. Primato dell'Italia, che rafforza la propria posizione nell'ambito dell'economia circolare.
Milano, 22 dicembre 2020. Dopo l’approvazione dello statuto di Biorepack, arrivata con la pubblicazione del decreto costitutivo in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre 2020, il Consorzio Nazionale Imballaggi inizia a dare concretezza alle disposizioni ministeriali: CONAI diventa di fatto il primo sistema di responsabilità estesa del produttore in Europa ad avere al proprio interno un Consorzio dedicato alla valorizzazione degli imballaggi in bioplastica.
Le adesioni a Biorepack (con un potenziale di 252 aziende, 2600 addetti, 700 milioni di euro di fatturato e una produzione di 90mila t di bioplastica all’anno) sono già aperte.
E dal 1° gennaio 2021 sarà disponibile la modulistica dichiarativa CONAI aggiornata, con evidenza delle tipologie di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile*.
Le dichiarazioni
Soddisfatto il presidente CONAI, Luca Ruini che, nel primo semestre del suo mandato, vede dunque concretizzarsi l'opportunità di trasmettere ai cittadini un messaggio importante, ovvero «che il fine vita della bioplastica ha bisogno di una corretta gestione, analogamente a tutti gli altri materiali di imballaggio. Siamo pronti a lavorare anche su questo importante e delicato tema di educazione e sensibilizzazione ambientale».
«Biorepack è orgoglioso di entrare a far parte del sistema CONAI, e in parallelo di lavorare con il Cic (Consorzio italiano compostatori)» dichiara il presidente Marco Versari. «In Europa siamo il primo consorzio per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica: un primato che consente al nostro Paese di rafforzare la leadership nel settore della bioeconomia circolare e della valorizzazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Lavoreremo fianco a fianco con il CONAI affinché i cittadini possano conferire correttamente nella raccolta dell’umido domestico gli imballaggi in bioplastica, consentendo così ai Comuni e al sistema Paese di incrementare sempre più i risultati di riciclo, compreso quello organico».
*Per plastica biodegradabile e compostabile si intende quella certificata conforme alle norme europee armonizzate UNI EN 13432:2002 e/o UNI EN 14995:2007 da parte di organismi accreditati (art. 1, comma 1, dello Statuto di Biorepack).