La realtà aumentata è la nuova normalità

Per Cama, specialista di packaging secondario con sistemi di confezionamento automatizzato e ad alto contenuto tecnologico per i settori food e non-food, la AR è ormai uno standard che garantisce efficienza.

La realtà aumentata (AR) è una soluzione ingegneristica sempre più diffusa di cui CAMA Group fa uso in numerose applicazioni che spaziano dalla formazione al testing, dalla realizzazione di FAT e SAT alla gestione a distanza del cambio formato.

Massimo Monguzzi

«In qualità di fornitori leader di macchine confezionatrici secondarie per tutti i principali mercati verticali globali - spiega Massimo Monguzzi, Manager R&D di Cama Group - la realtà aumentata è un prerequisito che sfruttiamo per fornire le funzionalità più recenti che la tecnologia può offrire. Il fatto di disporre di una piattaforma digitale già esistente, rappresentata dalla nostra gamma di macchine BTG, ha reso la transizione molto più semplice, sia per noi che per i nostri clienti. Come molte aziende, infatti, abbiamo dati CAD dettagliati che costituiscono la base della nostra soluzione AR, ma a differenza di altre, il nostro utilizzo di hardware e software interconnessi e digitali significa che le soluzioni possono essere utilizzate per una simulazione completa».

Formazione (e conoscenza) a distanza

«Un esempio è rappresentato dalla recente applicazione sviluppata per un marchio di prodotti per la casa. Grazie all’AR abbiamo fornito una versione virtuale dell’esatta macchina del cliente grazie a dati CAD altamente dettagliati. Quando la macchina è stata consegnata gli operatori la conoscevano già molto bene dai modelli AR/VR».

Fin dall’inizio, nella fase di progettazione e di prototipazione, i clienti possono avere un’idea più precisa della macchina e comprenderne appieno le capacità. Il funzionamento viene quindi perfezionato grazie a simulazioni basate su precisi modelli di prodotto. In questa fase, la macchina viene sovrapposta virtualmente nella sua posizione di installazione finale, quindi manipolata, in modo da risolvere qualsiasi problema legato alle utenze e agli spazi prima della sua collocazione reale.

Cambi formato sempre più rapidi ed efficienti

«Stiamo inglobando l’AR e altre funzionalità digitali in quelli che chiamiamo Pacchetti 4.0» aggiunge Monguzzi. «Con lo sviluppo di soluzioni per il cambio formato automatico dove la macchina utilizza la tecnologia dei servoazionamenti coinvolgendo gli operatori solo dove necessario. Rispetto alla media del mercato, permettiamo cambi formato che dimezzano i tempi da 30 minuti a 15. Nella produzione di caffè, per esempio, dove velocità e produttività sono elevati, risparmiare 15 minuti a cambio formato è vitale. Con una media di 10 cambi di produzione al giorno, si arriva a 2,5 ore di tempo in più e un ammortamento per la tecnologia aggiuntiva ridotto a meno di un mese».

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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