Beni strumentali: vivere i cambiamenti come opportunità

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In un mondo dove l’unica certezza è l’incertezza, è richiesta grande capacità anticipatoria e lungimiranza per individuare quali saranno gli orientamenti nel prossimo futuro. Organizzato da SBS, il convegno “Megatrends 2030 - Scenari Economici e Globali della filiera dei beni strumentali” del 29 novembre scorso, oltre ad approfondire le macro-tendenze emergenti, ha introdotto il primo Executive Program “General Management nella filiera dei Beni Strumentali”.

A cura di Milena Bernardi.

Identificare le macro-tendenze, ossia quelle forze di cambiamento che ancora non si sono affermate come tali ma che potrebbero diventarlo, è un’operazione complessa, soprattutto in un contesto dove tutto appare mutevole e inafferrabile.

Bisognerebbe forse possedere una sfera di cristallo per prevedere quali altri eventi condizioneranno il futuro dell’economia e della geopolitica mondiale. Tuttavia, basarsi su dati di fatto, monitorarli con costanza nel tempo e fare opportune valutazioni in merito, sembra oggettivamente la soluzione più sensata, se non l’unica percorribile. Una cosa appare ormai certa: il cambiamento presenta sempre delle opportunità e, sul mercato, la differenza la fa chi arriva prima.

Al convegno Megatrends 2030, tenutosi il 29 novembre scorso presso Villa Marchetti, sede operativa di Acimac, Amaplast e Ucima, si è tentato di fare proprio questo: identificare le “anomalie”, ovvero i segni deboli - ma sorprendenti - per anticipare le macro-tendenze che plasmeranno il prossimo futuro.

Organizzato da SBS (Scuola Beni Strumentali) in partnership con Sistemi Formativi Confindustria, l’evento ha presentato a una platea di general manager gli scenari di evoluzione prospettica sia a livello macro, sia di filiera dei beni strumentali.

Megatrends 2030 - Scenari Economici e Globali della filiera dei beni strumentali

29 novembre 2022, Villa Marchetti

A introdurre l’evento Mario Maggiani, direttore generale Acimac/Amaplast/Ucima e Riccardo Cavanna, presidente Ucima in rappresentanza di Acimac/Amaplast/Ucima, oltre a Luigi Serra, Presidente SFC Sistemi Formativi Confindustria, Riccardo Comerio, presidente LIUC Università Cattaneo e Luigi Abete, presidente Luiss Business School.

Durante il convegno Gian Paolo Crasta, direttore esecutivo Acimac/Amaplast/Ucima e Paola Brusiani Responsabile SBS, hanno presentato il primo Executive Program “General Management nella filiera dei Beni Strumentali”, un progetto voluto dalle tre associazioni di categoria insieme a Confindustria che prevede una partnership tra SBS - Scuola Beni Strumentali (l’ente di formazione di Acimac, Amaplast e Ucima) e SFC, e la collaborazione di due delle alte scuole più prestigiose d’Italia: la LIUC Business School e la Luiss Business School.

Da dove partiamo?

Nella sua esposizione, il professor Enzo Peruffo (Luiss Business School) ha estrapolato 6 macro-temi che condizioneranno con ragionevole certezza il cambiamento, a partire dalla popolazione in crescita (+26% nel 2050) urbanizzante e migrante (entro il 2050 il 68% della popolazione vivrà in un centro urbano) ma, soprattutto, soggetta a progressivo invecchiamento.

Le implicazioni di questo trend sono facili da immaginare: maggior attenzione alla fornitura di assistenza sanitaria e medicale, ricerca di nuovi farmaci, assistenza alla persona, cambiamenti nei consumi, pressione sulle risorse naturali già di per sé oggi scarse, un ripensamento della mobilità e degli spazi nelle città.

La domanda globale di energia aumenterà del 47% entro il 2050, con il petrolio ancora fonte primaria (Enzo Peruffo).

I cambiamenti climatici (controllo della CO2 e investimenti ESG) e il degrado ambientale sono altri temi da monitorare con attenzione, così pure la crescente concorrenza per ottenere risorse come acqua, cibo ed energia la cui domanda crescerà rispettivamente del 55, 60 e 47% al 2050 con le rinnovabili che costituiranno il 27% del mix energetico globale.

Accanto alla transizione digitale già ampiamente in atto (quasi nessun business oggi è gestito senza tecnologie digitali) prende forma la vita nel metaverso, stimato, secondo una ricerca Bloomberg, raggiungere un valore globale di 800 miliardi di dollari nel 2024, mentre i cambiamenti globali nel potere economico ci annunciano che, con molta probabilità, entro il 2030 la Cina possa avere la più grande economia, superando gli Stati Uniti e che il PIL dell’India entro 2050 sarà il doppio di quello dell’area dell’euro.

La disruption delle catene di approvvigionamento, le tensioni geopolitiche, gli stili di vita (sharing economy) e i modelli di lavoro emergenti sono altri importanti cluster per intercettare quei bisogni che innescano la spinta al cambiamento, ridefinendo comportamenti, socialità, consumi, finanza, stili di vita.

L’ascesa del gruppo economico E7 ridurrà la quota del PIL mondiale rappresentata dal G7 (Enzo Peruffo).

Come far evolvere il business nel settore dei beni strumentali

Andrea Venegoni, professore ordinario in LIUC Business School ha posto l’accento sulle strategie da adottare alla luce dell’attuale contesto di mercato: globalizzazione in frenata, liquidità ovunque, tassi sui prestiti alle imprese al minimo storico, maggior mobilità nel mondo del lavoro, produttività (riduzioni dei margini) e tensioni nella supply chain.

Con la competizione che si fa via via più intensa anche a livello di prezzi e la riconfigurazione geografica della domanda, la leva competitiva chiave è l’aumento della gamma dei servizi personalizzati al cliente, che costituiscano un vero e proprio valore aggiunto applicato alla tecnologia dei macchinari.

I temi “caldi” per il settore dei beni strumentali: serve una visione di lungo termine (Andrea Venegoni).

La sostenibilità è un altro fattore competitivo/strategico su cui puntare per creare nuove opportunità di sviluppo, oltre alla digitalizzazione dove è necessario costruire un network, decidendo con chi collaborare, che processi internalizzare e quali delegare a terzisti o partner.

Da tale scenario emerge la necessità di dotarsi di un management “evoluto” per alimentare le migliori decisioni e di aumentare la produttività del lavoro per recuperare marginalità. L’utilizzo di tecnologia IoT e il consolidamento della supply chain sono altri key driver da implementare per massimizzare i risultati. 

Key driver aziendali: la strada da percorrere per le imprese del comparto (Andrea Venegoni).

Round table a quattro voci

Nel corso tavola rotonda moderata da Ilaria Visentini (Sole 24 ore e CEO di MECS), esperti del mondo universitario, associativo e imprenditoriale si sono confrontati su strategie e aspettative per i prossimi anni, partendo dal mondo della finanza che Riccardo Corradori, CEO del gruppo TeamSystem Financial Value Chain e Presidente di TeamSystem Capital at Work SGR, ha illustrato soffermandosi sull’offerta degli istituti di credito e delle Fintech. Simona Caselli, Direttore Commerciale CCFS e Capo Affari Europe Legacoop, ha introdotto il tema delle normative UE sul packaging e sulla Direttiva orientata al riuso, auspicando politiche improntate alla sostenibilità intra-filiera. Punto centrale toccato da Caselli è quello delle bioplastiche, passaggio da compiere assolutamente, facendo però attenzione a non cadere nel tranello “plastica no a ogni costo” perché “meno plastica = a più spreco nel food”.

Uno spaccato sul settore della mobilità personale è stato offerto da Rolando D’arco, CEO & General Manager di Leasys, che ha descritto l’evoluzione dei bisogni nel campo dell’automotive: attenzione all’utilizzo e non più alla proprietà del mezzo, velivoli elettrici per una mobilità più sostenibile ecc… Infine, Francesco Raschi, SEA Aeroporti di Limano Direttore Cargo &Real Estate, ha messo in evidenza gli sviluppi della logistica in Italia, soffermandosi in particolare sul trasporto aereo.

Executive Program “General Management nella filiera dei Beni Strumentali”

Il percorso di eccellenza è orientato alla formazione di futuri manager e imprenditori, titolari di seconda generazione e figure deputate a sviluppi di carriera, capaci di contribuire al successo di imprese attive in settori ad alta tecnologia come sono quelli dei beni strumentali e sempre più orientate all’innovazione, all’internazionalizzazione e alla digitalizzazione dei mercati.

L’attività di formazione si svilupperà in 8 moduli e 122 ore totali: in presenza (nelle sedi di SBS a Modena, della LIUC Business School a Castellanza (Varese) e della Luiss Business School di Milano), online sincrona e in FAD asincrona (fruibile, cioè in qualsiasi momento).

Attraverso una visione organica e trasversale del sistema impresa, il manager svilupperà capacità di analisi, diagnosi e soluzione delle problematiche gestionali aziendali con una visione internazionale. Il corso avrà inizio a febbraio 2023.

Per ulteriori informazioni, clicca qui.

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