Standard, sicuri e idonei al food contact
Fornitore di semilavorati in tecnopolimero, Ensinger ha portato a Ipack-ma soluzioni specifiche per il confezionamento, il beverage e il food processing.
Buoni i segnali di ripresa registrati in svariati ambiti industriali, una tendenza diffusa a esplorare nuove strade applicative con i materiali plastici tecnici ma anche, in primo luogo, la consapevolezza di offrire molte soluzioni di qualità. Queste le motivazioni di fondo che hanno indotto Ensinger Italia (filiale di Ensinger GmbH) a prendere parte alla manifestazione milanese con la sua gamma completa di semilavorati per l’industria del processo, dell’imbottigliamento e del food packaging.
Per inquadrare al meglio la “filosofia” Ensinger, dobbiamo però fare un piccolo passo indietro quando, nel 2013, è entrato effettivamente in vigore il Regolamento UE 10/2011 (cui l’industria alimentare è chiamata ad adeguarsi in via definitiva entro il 2016).
Oggetto del regolamento sono i componenti a diretto contatto con il cibo realizzati in materiale plastico, che devono risultare conformi ai requisiti espressi dal PIM - Plastics Implementation Measure, con l’obiettivo di escludere ogni possibile effetto tossico che potrebbe verificarsi come risultato dell’interazione tra le sostanze alimentari e le materie plastiche. Ensinger ha dunque adeguato, con largo anticipo, la propria gamma di prodotti per l’industria alimentare a questi criteri severi, effettuando i test di migrazione su un ampio assortimento di semilavorati di produzione standard.
Il valore aggiunto. Per garantirne inoltre la piena tracciabilità, Ensinger è in grado di fornire al cliente una dichiarazione di conformità specifica, legata alle singole consegne di semilavorati, come espressamente richiesto dal Regolamento UE 10/2011, che definisce nel dettaglio prove di migrazione da eseguire con differenti sostanze simulanti, tempi e temperature a seconda dell’applicazione prevista per il prodotto.
Le dichiarazioni di conformità al PIM fornite da Ensinger contengono i risultati di tali prove, consentendo così ai clienti di determinare in anticipo se un materiale sia adatto per il contatto diretto con un alimento specifico, riducendo tempi e costi necessari per la certificazione del prodotto finale.
Per rispondere con efficacia alle richieste del mercato, l’azienda ha dunque scelto di certificare un’ampia gamma di materiali standard disponibili a magazzino, senza creare una linea di prodotto più costosa dedicata esclusivamente al settore food, il che garantisce la massima reperibilità del materiale in molti formati e dimensioni, evitando inoltre ai clienti che servono anche altri segmenti industriali la necessità di dotarsi di una scorta doppia.