Tubetti: un mercato stabile

Nonostante le difficili condizioni economiche, nella prima metà del 2015 la produzione europea di tubetti è rimasta stabile. I risultati conseguiti dalle imprese etma.


Malgrado la crisi greca e la fragilità di alcune economie dell’eurozona, l’incertezza della situazione in Russia e Ucraina con le relative sanzioni, nel primo semestre dell’anno in corso la produzione europea di tubetti si è attestata ai livelli dell’esercizio precedente e gli operatori, in genere, esprimono un prudente ottimismo sulle prospettive future.

Sbocchi e tipologie. Le quote destinate alle diverse industrie utilizzatrici sono pressoché stabili. Salvo la domanda espressa dai dentifrici, che si è rivelata di poco al di sopra dell’analogo semestre precedente, gli altri importanti mercati di sbocco (cosmetico, farmaceutico, alimentare e le applicazioni industriali e domestiche) mostrano cali marginali.
I tubi di laminato segnano un andamento positivo, sempre in rapporto alla prima metà del 2014, mentre la domanda di tubi di plastica appare in lieve ribasso. Quanto all’alluminio, la produzione resta praticamente invariata.

L’incognita materie prime. L’andamento dei prezzi delle materie prime offre, invece, più di un motivo di preoccupazione. Soprattutto PE e PP sono rincarati in misura considerevole dall’inizio dell’anno, anche perché lo “stato di forza maggiore” richiesto da alcuni produttori di plastica ha causato problemi  anche gravi di approvvigionamento e i conseguenti rincari dei laminati, dei granuli di plastica e persino delle chiusure e dei tappi. Continua, in parallelo, la tendenza a ridurre i lotti di produzione e a frammentare gli ordini, ma si rafforzano le esigenze in materia di design, decorazione e nobilitazione. Per fortuna - commentano i vertici etma - l’industria europea, anche su questo piano, fa una bella figura, razionalizzando la produzione con obiettivi di massima efficacia, investendo in modo massiccio su tecnologie all’avanguardia.

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