Claim green in etichetta sotto osservazione

Dal 1° gennaio 2023, sugli imballaggi destinati ai consumatori sono obbligatorie per legge le informazioni circa l’identificazione del materiale di cui è composto un imballaggio e le indicazioni per la raccolta differenziata. Dalla collaborazione fra CONAI e GS1 Italy nasce IdentiPack, il primo Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging.
Obiettivo: monitorarne l’adozione sugli imballaggi dei beni di largo consumo.

identipackIdentiPack è frutto della collaborazione fra CONAI - il Consorzio Nazionale Imballaggi che in Italia è garante del raggiungimento degli obiettivi europei di riciclo - e GS1 Italy, una delle organizzazioni non profit GS1 attive in 116 paesi nel mondo che promuovono l’utilizzo degli standard GS1, i più utilizzati per la comunicazione tra imprese. Il primo report dell’Osservatorio fa riferimento a 128 mila prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy al 31 dicembre 2021 combinati con i dati di venduto di NielsenIQ. Il report può essere consultato su osservatorioidentipack.it

IdentiPack monitorerà in modo costante la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia e ogni sei mesi restituirà un’analisi dettagliata dei prodotti in commercio, fotografando la situazione relativa a quelli disponibili a scaffale e poi realmente acquistati dal consumatore, segmentandoli in base ai reparti di appartenenza.

Utilizzando lo standard GS1 GTIN del codice a barre GS1 per identificare i prodotti, il lavoro di analisi dell’Osservatorio incrocia le informazioni ambientali riportate sulle etichette dei packaging di largo consumo, digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy (in questa prima edizione, ben 128mila), con le elaborazioni NielsenIQ sul venduto negli ipermercati e nei supermercati italiani (retail measurement service).

Sarà così possibile avere dati aggiornati su quanti prodotti presentano in etichetta le informazioni ambientali che saranno obbligatorie dal prossimo gennaio - identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio e indicazioni per la raccolta differenziata - e quanti riportano informazioni aggiuntive, come i marchi volontari legati alle caratteristiche di sostenibilità del packaging, i suggerimenti su come fare una raccolta differenziata di qualità, o sistemi digitali come QR code e il GS1 Digital Link per rinviare a pagine web che riportano le informazioni ambientali presenti sulla confezione.

Etichetta digitale, nuova frontiera

«Si tratta - come anticipa il presidente CONAI Luca Ruini - di un passo avanti nel monitorare la risposta delle aziende italiane all’obbligo di etichettatura ambientale. Ci permetterà infatti di capire come le imprese si stanno muovendo e di scoprire se alcuni settori faticano ad adeguarsi al nuovo obbligo, oltre che di studiare come il fenomeno dell’etichettatura volontaria prende forma e in quali settori. Potremo inoltre monitorare quella che sembra essere una vera nuova frontiera, l’etichetta digitale: scoprire quanto e come viene utilizzata sarà utile sia per l’industria degli imballaggi sia per la filiera del riciclo».

Interviene al proposito Bruno Aceto, CEO di GS1 Italy: «Dal codice a barre ai QR code e al GS1 Digital Link: il linguaggio comune e globale abilitato dagli standard GS1 vive un’evoluzione continua, che viaggia di pari passo con quella del mondo del largo consumo, dove la transizione digitale sta profondamente trasformando anche i driver e i comportamenti d’acquisto». Al centro di questa evoluzione i dati, che ci raccontano di consumatori sempre più consapevoli, attenti alla sostenibilità e alla ricerca di informazioni su cui fondare le proprie scelte di consumo. «Con IdentiPack, che va ad affiancarsi all’Osservatorio Immagino e all’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, proseguiamo nella missione di favorire la conoscenza del mercato, offrendo alle aziende e al sistema strumenti di analisi, informazioni e stimoli utili a orientare le scelte strategiche verso una maggiore sostenibilità. Serve un linguaggio comune, quello degli standard GS1 e delle soluzioni GS1 Italy, che consenta di condividere le informazioni legate alla sostenibilità dei prodotti e dei processi da parte delle aziende lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale, con il quale aprire un canale di comunicazione sempre più efficace e trasparente perché possa compiere scelte consapevoli e sostenibili».

I primi dati: incoraggianti

Sulla base del primo report IdentiPack, nel 2021 sul mercato italiano i prodotti che riportano informazioni ambientali relative al pack sono aumentati rispetto all’anno precedente, in anticipo quindi rispetto all’entrata in vigore dell’obbligo stabilito dalle norme europee e italiane.

Su 17.300 etichette a scaffale è già presente la codifica identificativa del materiale usato, ai sensi della decisione 129/97/CE. Corrispondono al 13,5% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+3,2% rispetto al 2020) e al 25,1% del totale dei prodotti venduti (+1,8% rispetto al 2020).
Su 46.156 referenze compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Parliamo del 36,0% di tutti i prodotti grocery a scaffale monitorati nel 2021 (+2,2% rispetto al 2020) e del 55,5% di quelli effettivamente venduti (+0,9% rispetto al 2020).
Senza contare che oggi le etichette di 4.268 prodotti hanno almeno un’indicazione che consente di visionare digitalmente le informazioni ambientali sul contenuto o sul packaging del prodotto. Un paniere che include il 3,3% delle referenze a scaffale e di quelle vendute complessivamente. Il numero è cresciuto dello 0,3% se confrontato con quello del 2020.

Fra i settori merceologici analizzati, quello del freddo si posiziona sul primo gradino del podio per la comunicazione delle informazioni ambientali dei packaging: gelati e surgelati si aggiudicano la leadership per incidenza di prodotti che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale oltre alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Ma brillano anche per la presenza di certificazioni relative alla compostabilità del packaging e di suggerimenti per migliorare la raccolta differenziata a casa. Bene anche la drogheria alimentare, un comparto in cui quattro prodotti su dieci indicano il materiale di cui è composto l’imballaggio e il modo corretto di differenziarlo.
All’home care, invece, la palma per l’uso di canali digitali che forniscono informazioni aggiuntive: un reparto pionieristico nel mettere a disposizione del consumatore QR code e link digitali, diffusi sui suoi imballaggi molto più che nel resto del grocery.

Bando CONAI per l’ecodesign

Aperta il 1 febbraio 2022, la call to action si è conclusa il 29 aprile, con quasi 400 casi presentati, di cui oltre 250 ammessi. Terminata la fase di analisi/valutazione a fine ottobre, l’ente di certificazione sta valutando le procedure di analisi per poi validare la graduatoria dei casi da premiare. In palio anche quest’anno 500.000 euro, di cui 50.000 euro riservati ai cinque super-premi (i cinque incentivi per l’innovazione circolare). Gli altri 450.000 euro saranno suddivisi tra tutti i casi ammessi, proporzionalmente al punteggio ottenuto. La proclamazione dei vincitori è a novembre.

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
CONAI (Consorzio nazionale imballaggi)

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