Macchina + packaging sostenibile = Greenpackt

Fameccanica lancia Greenpackt, un sistema integrato e brevettato, che consente di industrializzare e automatizzare la produzione di confezioni di detergenti monouso interamente riciclabili, lavorando al contempo su macchina e packaging.

Per il lancio di Greenpackt, Fameccanica (da giugno 2022 al 100% di proprietà di Angelini Industries) ha, in questa prima fase, progettato due macchine:
- una per la produzione di scatole a partire da un foglio di cartone già personalizzato;
- l’altra per realizzare formati stand-up pouch, buste richiudibili con zip, composte da carta accoppiata a polimeri idrosolubili o carta accoppiata a biopolimeri compostabili.

In entrambi i casi, le confezioni hanno dimensioni compatte, assicurano un’elevata protezione all’umidità e sono dotate di un sistema di apertura “child-proof”, con un meccanismo di chiusura sicuro, che ha superato i test della normativa Aise.

Come dichiara Alessandro Bulfon, Ceo Fameccanica: «Oggi con Greenpackt ci riteniamo dei precursori nel proporre un sistema brevettato, una soluzione integrata macchina-prodotto, che coinvolge l’intera supply chain, dalla selezione delle materie prime alla loro lavorazione. Di fatto, il nostro brevetto apre una porta sul futuro di un mercato strategico, non ancora presidiato, offrendo opportunità più ecologiche, etiche e sostenibili. Attraverso questa nuova tecnologia e grazie al nostro know-how, abbiamo saputo rispondere a una importante domanda di mercato, come confermano le trattative, già oggi in essere, con i principali operatori e player, italiani e internazionali».

Fameccanica si è posta l’obiettivo di rispondere alla sempre più significativa richiesta da parte dei consumatori di poter utilizzare confezioni sostenibili e, con Greenpackt, ha sviluppato una soluzione a partire da un materiale semplice ma green - il cartone riciclato - con funzionalità del tutto simili a quelle di un’omologa confezione in PP, ma dall’impatto ecologico molto ridotto.

Infatti, se per una confezione tradizionale in PP (57g di peso, studiata per contenere 15 monodosi) si stima una carbon footprint di 178.6g CO2eq, per una confezione Greenpackt (58.7g di peso, atta a contenere 20 monodosi) la carbon footprint si ferma a 83.4g CO2eq: ben il 53% in meno.
Questo significa che se si sostituisse ogni nuova confezione prodotta in maniera tradizionale con una del progetto Greenpackt, si genererebbe una quantità di ossigeno pari a quella di 4 milioni di giovani alberi piantati ogni anno o, in alternativa, sotto il profilo energetico, si potrebbe soddisfare il fabbisogno annuo di quasi 70 mila famiglie italiane.

La decisione di utilizzare materiali riciclabili o biodegradabili per il sistema Greenpackt nasce anche dalla volontà di offrire un contributo effettivo alla lotta contro l’inquinamento da plastica. A livello globale, solo il 9% della plastica prodotta viene riciclata mentre almeno il 22% inquina gli ambienti terrestri e marini contaminandone le risorse (Fonte: OECD). Si stima che, a oggi, ben 12 milioni di tonnellate di plastica si riversino in mare ogni anno (Fonte: iucn.org, 2020-001-En.pdf). Le confezioni monodosi contribuiscono al trend con l’immissione annua sul mercato di 416 milioni di unità, pari a 31.200 tonnellate, e con un impatto ambientale di circa 97.000 tonnellate CO2 equivalente.

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