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Rapporto sullo stato dellimballaggio
Report on the state of packaging
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Archiviato un 2004 non
certo entusiasmante, il Bel Paese sembra avviarsi a
un altro esercizio povero di soddisfazioni.
Having filed away a difficult 2004, the country though seems to be going through another paltry economic year.
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Gli imballaggi cellulosici
Cellulose packaging
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Il settore imballaggi di carta e cartone ha risentito della congiuntura negativa nazionale dellultimo biennio. Le cifre 2004 di produzione e consumo.
A key sector like that of paper and cardboard packaging has been affected by Italys
downtrend over the past two years. Here are the figures for production and consumption in 2004.
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Mantenere la rotta
Maintain the course
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Il comparto dellondulato riflette sui risultati positivi, cercando soprattutto di capire se anche nel prossimo futuro la navigazione sarà tranquilla.
The corrugated segment reflects on its own good results, trying aboveall to understand whether the plain sailing will continue.
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News
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FINE MAGGIO 2005 A dispetto di tutte le previsioni, proseguono le difficoltà della realtà economica italiana: archiviato un 2004 non certo entusiasmante,
il Bel Paese sembra infatti avviarsi a un altro esercizio avaro di soddisfazioni. Dati e previsioni sullandamento dei principali settori di impiego dellimballaggio.
A cura di Plinio Iascone
DOVE VIENE UTILIZZATO LIMBALLAGGIO
La movimentazione delle merci comporta sempre limpiego di imballaggi, siano essi primari, secondari o da trasporto. Nella presente trattazione si considerano i principali settori di utilizzo e, in particolare, quelli che fanno uso di diverse tipologie di imballaggi o quelli in cui si riscontra una presenza significativa in quantità di una o più famiglie di imballaggi.
Industria agro alimentare
Il settore alimentare rimane una delle principali aree di impiego degli imballaggi: ne assorbe globalmente il 55%, destinandone poi il 30% al confezionamento dei cibi e il 25% alle bevande. Nel corso del 2004 questarea di mercato ha evidenziato un progressivo rallentamento del ritmo di crescita produttiva, sino a concludere lanno con un +0,8%, al di sotto di ogni previsione.
Tale risultato ha risentito del progressivo indebolimento del potere di acquisto delle famiglie italiane, con una crescita della domanda interna limitata allo 0,5%.
Anche le esportazioni, elemento trainante per molti settori, non hanno espresso un trend evolutivo soddisfacente. E il 2005 non è certo iniziato sotto i migliori auspici.
Alimenti - Secondo i primi dati disponibili, larea del food manifesta una stagnazione degli acquisti delle famiglie, con previsioni di crescita per il 2005 non superiori allo 0,4%.
Crescite contenute sono del resto ipotizzate anche sul fronte esportazioni. Fatte queste premesse, il tasso di sviluppo per lintera area del food non dovrebbe discostarsi da quello del 2004, attestandosi quindi intorno allo 0,6-0,7%.
Bevande - Il quadro congiunturale 2004 appare decisamente negativo, in calo del 3% rispetto al 2003.
Già per il 2005 si prospetta però una ripresa del 4%, legata tra laltro alle buone possibilità di sviluppo dellexport del vino. Lindustria agro alimentare italiana dovrà affrontare, nei prossimi anni, importanti sfide competitive, tanto sul mercato interno quanto su quello internazionale. Per riuscire a mantenere la produzione agli stessi livelli di crescita del passato, le imprese di questarea dovranno impegnarsi soprattutto nella valorizzazione delle produzioni tipiche italiane, cercando nel contempo di superare gli attuali limiti dimensionali (elevato frazionamento dellofferta).
Solo in questo modo potranno sostenere la competizione delle multinazionali estere e delle grandi catene distributive, contrastando la crescente penetrazione dei prodotti di importazione.
Area non food
Dallinizio della stagnazione-recessione economica, datata 2002, è larea di mercato che ha subito i maggiori effetti negativi. Il 45% circa degli imballaggi prodotti sono destinati a questo ampio comparto.
Cosmesi, detergenza domestica ecc. Il 2004 si è concluso con una crescita globale dell1%, a fronte di una crescita delle vendite interne modesta compensata però da una ripresa delle esportazioni (+ 2,7%). La situazione dovrebbe migliorare ulteriormente nel 2005, con una crescita del 2% circa (dovuta essenzialmente allexport).
Prodotti farmaceutici - Nel triennio 2000-2003 la crescita è stata del 3% circa medio annuo. Nel 2004 la farmaceutica nazionale ha avuto uno sviluppo contenuto (1%): in calo i prodotti di base, in crescita le specialità.
Tale andamento è stato sostenuto essenzialmente dalla domanda interna (+3%), mentre le esportazioni sono calate del 2,5%.
Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, il settore dovrebbe crescere a un tasso regolare del 2%, grazie alla stabilizzazione della domanda interna intorno al 3% (dato ritenuto strutturale). Anche le esportazioni dovrebbero lentamente tornare a crescere, anche se a tassi ben inferiori rispetto al passato.
Moda - Vestiario, scarpe e pelletteria hanno mostrato, a partire dal 2001, un trend evolutivo decisamente deludente, con una produzione in calo progressivo (-4,7% nel 2003 e -2% nel 2004). La crisi ha colpito essenzialmente le esportazioni, che coprono oltre il 50% della produzione. La forte concorrenza estera è infatti riuscita a sottrarre preziose quote di mercato alle imprese italiane persino in ambito nazionale.
Un ulteriore calo del 2% è purtroppo previsto anche per lanno in corso.
Mobili ed elettrodomestici - Dopo un lungo periodo di risultati positivi, la produzione del settore nel 2004 pare essersi assestata ai livelli del 2003.
In flessione (-2% circa) è soprattutto la produzione di elettrodomestici, mentre il segmento mobili è riuscito a registrare un piccolo incremento dell1%.
Landamento non brillante di questarea di mercato va ascritto alle difficoltà nellexport (in calo da due anni) e al progressivo aumento delle importazioni, fattori a loro volta riconducibili alla forte concorrenza dei paesi extra UE.
Per il 2005 si prevede in ogni caso la possibilità di un lieve recupero.
Prodotti chimici - Il settore risulta sostanzialmente legato al trend produttivo dellindustria manifatturiera, in particolare del comparto petrolchimico.
Secondo listituto di ricerca Prometeia lindustria petrolchimica ha chiuso il 2004 con un modesto +0,3%, esprimendo una contrazione dell1% nel segmento colori e ausiliari. Anche negli altri settori, del resto, la situazione non è delle più rosee: la produzione di lubrificanti è in stasi, quella di adesivi e sigillanti è in calo, mentre una leggera ripresa si registra solo nellarea inchiostri e agro farmaci.
I primi, deludenti, risultati della produzione industriale 2005 non consentono di ipotizzare alcuna crescita nel comparto prodotti chimici.
Prodotti per ledilizia - Larea comprende cemento, calce, laterizi, vetro piano, tondo per cemento armato, piastrelle ecc.
I numeri di questi comparti sono, ovviamente, legati allattività edilizia italiana, un settore che, negli ultimi anni, ha beneficiato di una certa ripresa, sia in fatto di nuove costruzioni che di ristrutturazioni: +4% medio annuo nel quadriennio 1998-2002, +3% nel 2003 e, per finire, +2,6% nel 2004.
La crescita degli investimenti in costruzioni prospettata per il 2005, pur in rallentamento, dovrebbe consentire di raggiungere un positivo 1-1,3%. La buona intonazione di questarea appare sostanzialmente legata alle costruzioni civili, mentre landamento delledilizia industriale appare deludente.
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Economy
Report on the state of packaging (2)
SITUATION AT THE END OF MAY 2005 - Despite all the forecasts, Italys economic situation is still beset with difficulties: having filed away a difficult 2004, the country though seems to be going through another paltry economic year. Figures and forecasts on the run of the main packaging user sectors. By Plinio Iascone
The handling of goods always requires the use of packaging, whether it be primary, secondary or for transport.
Here we will consider the main sectors of use and, in particular, those which use different types of packaging or those where there is a significant use of one or more families of packaging.
Agrofood production
The food sector is one of the main areas of packaging use: overall it absorbs 55%, 30% being for packaging foods, 25% for packaging beverages. During 2004 this area of the market showed a progressive slowdown of the growthrates in production, ending the year with a +0,8%.
These results have been affected by the progressive weakening of the purchasing power of the Italian family, with a growth of domestic demand limited to 0.5%. Even exports, driving force in many sectors, have not shown satisfactory growthtrends. And certainly 2005 didnt get off to a good start.
Foodstuffs - According to the first available data, the food area shows family purchases stagnating, with growth forecasts for 2005 no higher than 0.4%. Exports are also estimated to show only limited growth. Having said this, the growthrate for the entire food area should not differ from that of 2004, hence reaching 0.6-0.7%.
Beverages - The overall picture for 2004 appears pretty bleak, down 3% compared to 2003. Already for 2005 all the same a recovery of 4% is forecast, linked among other things to the good growth possibilities of wine exports. The agrofood industry will in the coming years have to face important competitive challenges, this both on the domestic as well as on the international market.
To manage to keep production at the same growthrates as in the past, the companies in this area will have to aboveall commit themselves to exploiting typical Italian products, trying at the same time to overcome their current size limitations (leading to a splintered product offer). This is the only way they will be able to withstand the competition from foreign multinationals and the large distribution chains, combating the growing penetration of imported products to Italy.
Non-food area
From the beginning of the stagnation-economic recession, dated 2002, this area has suffered the most. Around 45% of packaging produced is for this broad segment.
Cosmetics, home detergency, etc. - 2004 ended up with an overall growth of 1% seen against a modest growth of domestic demand compensated though by a recovery of exports (+ 2.7%).
The situation should improve further in 2005, with a growth of around 2% (due essentially to exports).
Pharmaceuticals - In the three year period 2000-2003 growth was at around 3% average a year. In 2004 Italian pharmaceuticals saw a limited growth (1%): basic products are down, specialities are growing.
This run is essentially due to domestic demand (+3%), while exports dropped by 2.5%.
As far as future developments are concerned, the sector should grow at a regular rate of 2%, thanks to the stabilisation of domestic demands at around 3% (a figure that is considered structural). Even exports should slowly start to grow again, even if at rates a lot lower than in the past.
Fashion - From 2001 onwards clothing, footwear and leather have shown a very disappointing trend
(-4,7% in 2003 and -2% in 2004).
The crisis has essentially hit exports, that cover over 50% of production. The strong competition from abroad has in fact managed to even snatch precious market shares away from Italian companies on the Italian market. Unfortunately a further drop of 2% is forecast for this year.
Furniture and household appliances - After a long positive run, sector output in 2004 seems to have stayed at figures for 2003.
Aboveall the production of household appliances seems to be in a downturn (around -2%), while the furniture segment has managed to register a small increase of 1%. The not so brilliant run of this area of the market is to be put down to difficulties in exports (down over the last two years) and a progressive increase in imports, factors that in turn can be put down to the strong competition from countries outside the EU.
Though 2005 should show a slight recovery.
Chemical products - The sector is mainly tied to the production trends of the manufacturing industry, in particular to the petrochemical segment. According to the Prometeia research institute the petrochemical industry ended 2004 with a modest +0.3%, showing a drop of 1% in the colors and auxiliaries segment.
In the other sectors as well what is more, the situation is anything but rosy: lubricant production has stayed put, that of adhesives and seals is dropping, while only inks and agro pharmaceuticals show a slight recovery. The first disappointing results of industrial production for 2005 do not allow one to estimate any growth in the chemical products segment.
Building products - The area includes cement, lime, bricks, flat glass, iron rods for reinforced concrete, tiles etc.
The figures for this sector are obviously tied to the performance of the Italian building industry, a sector that, in the latter years has seen a certain recovery, both in terms of new buildings and in terms of renovation: +4% a year averaging the four years 1998-2002, +3% in 2003 and +2.6% in 2004.
Indeed the prospected growth of investments in construction for 2005, while slowing down, should enable an attainment of a +1-1.3%.
The good tone of this area appears to basically be associated with civil building, while the run of industrial building is disappointing.
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Evoluzione delleconomia italiana
Dati a fine maggio 2005. Come di consueto, levoluzione delleconomia italiana è stata analizzata utilizzando i dati e i commenti espressi dai principali istituti di ricerca (Prometeia, Confindustria) e dagli Uffici studi dei principali Istituti Bancari.
A inizio anno tutti i principali istituti economici, allunanimità, vedevano nel 2005 lanno della ripresa, seppur contenuta, del sistema economico nazionale. Unipotesi su cui concordava anche Prometeia, che in passato si era sempre mantenuta su posizioni molto prudenti rispetto alle programmatiche previsioni di ripresa espresse anche da fonti autorevoli.
A consuntivo del primo quadrimestre 2005, i dati tracciano un quadro congiunturale desolante. Economicamente parlando, lItalia è ferma.
La produzione industriale nei primi cinque mesi dellanno è infatti diminuita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo 2004, mentre è in lieve ripresa negli altri paesi europei; il flusso ordini delle imprese è in calo del 3,3%; le esportazioni stagnano; i consumi delle famiglie segnano un tasso di crescita modesto (inferiore all1%) e il PIL è sceso dello 0,5% nel primo trimestre.
Secondo lultima elaborazione Prometeia, lindustria manifatturiera italiana dovrebbe crescere, nel 2005, dello 0,5%. Un valore, questo, ben inferiore all1,2% ipotizzato a inizio anno. La crescita stimata per il 2005 sembra piuttosto ricalcare il trend, non certo positivo, del 2004.
Anche le ipotesi a medio termine non sembrano entusiasmanti. Pur ritenendo possibile una ripresa, una recente analisi Prometeia ha pronosticato per lindustria manifatturiera italiana una crescita dell1,2% medio annuo nel quadriennio 2004/2008; un tasso di sviluppo che difficilmente consentirà il recupero delle perdite degli anni passati. I problemi dellindustria italiana appaiono dunque sempre più legati a fattori di tipo strutturale.
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Evolution of the Italian economy
Figures at the end of May 2005. As usual, the evolution of the Italian economy has been analysed using the figures and comments made by the main study institutes (Prometeia, Confindustria) and by the study offices of the main banks.
At the beginning of the year all the main economic institutes unanimously saw 2005 as the year of recovery, albeit limited, of the Italian economic system. Something which Prometeia, having in the past always maintained a very prudent position compared to programmatic forecasts of recovery expressed even by authoritative sources, also agreed upon.
Taking a balance of the first four months of 2005, the economic picture traced by the figures is desolating. Economically speaking Italy is at a standstill.
Industrial production in the first five months has in fact dropped by 2.8% compared to the corresponding period in 2004, while it is recovering slightly in the other European countries; the company order flow has dropped by 3.3%, exports are stagnating; family consumption shows a modest growthrate (less than 1%) and the GNP has dropped by 0.5% in the first quarter.
According to the latest Prometeia reading, the Italian manufacturing industry should grow in 2005 by 0.5%. A figure this well below the 1.2% estimated at the beginning of the year. The growth for 2005 seems rather to be following the sluggish trend of 2004. Mid term estimates are also anything but enthusiastic. While recovery is deemed possible, a recent Prometeia analysis predicts a 1.2% average annual growth for Italian manufacturing industry for the four year period 2004/2008; a growthrate that will be hard put in enabling recovery of the losses from previous years.
The problems of Italian industry hence appear evermore linked to structural type factors.
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Landamento nel consumo di imballaggi è lungi dallessere entusiasmante e le previsioni per lanno in corso non lasciano molte speranze sulla possibilità di aumentare considerevolmente il trend di sviluppo del settore. La situazione a metà 2005.
Il settore degli imballaggi, come più volte evidenziato da tre anni a questa parte, presenta una significativa correlazione con i due importanti macro indicatori economici: la produzione industriale (in particolare quella dellindustria manifatturiera) e il PIL. Il trend evolutivo del comparto risulta infatti sempre lievemente migliore, rispetto allandamento dei due indicatori, siano essi in salita o in discesa. I tre anni di depressione sperimentati dallindustria manifatturiera italiana hanno finito però, inevitabilmente, col pesare anche sullandamento del settore degli imballaggi. Negli ultimi due anni il comparto ha infatti dovuto fronteggiare il sensibile ridimensionamento dellattività in termini quantitativi, ma anche una forte e prolungata tensione sui prezzi delle materie prime, con un conseguente aumento dei costi operativi. Inoltre, a fronte di una domanda debole, non è stato possibile scaricare sui prezzi laumento dei costi operativi, penalizzando così la redditività complessiva. Anche il contributo dellinterscambio con lestero, in verità modesto, non ha espresso risultati soddisfacenti. Globalmente, dunque, il settore degli imballaggi ha concluso il 2004 con una produzione di 16.310.000 tonnellate (+0,3%, quindi con un tasso di sviluppo di poco superiore rispetto a quello registrato nel 2003, +0,2%, ma comunque lontano dalle crescite del passato). Le ipotesi per il 2005, al momento, si possono effettuare in maniera globale per lintero settore imballaggi, prendendo a riferimento la previsione evolutiva dellattività dellindustria manifatturiera italiana, con la quale vive in stretta correlazione. A fronte di una prevista crescita dellindustria manifatturiera dell0,5%, la produzione di imballaggi potrà crescere dunque solo di uno 0,8/1%.
MATERIALE PER MATERIALE
Analisi dei trend di consumi e produzione di imballaggi nel 2004.
Acciaio - Il settore degli imballaggi dacciaio, comprensivo di quelli leggeri in banda stagnata e dei fusti dacciaio di 200 litri di capacità, ha chiuso il 2004 con una crescita dellattività del 3%. Lincremento trae impulso dallottimo andamento del settore derivati dei pomodori, dalla crescita del settore delle capsule twist off, mentre per le altre aree di utilizzo la situazione non si presenta positiva. Penalizzato dal confronto con un 2004 particolarmente brillante e da una congiuntura generale sfavorevole, il 2005 potrebbe registrare un calo di attività.
Alluminio - Il comparto ha chiuso il 2004 con un +2% circa. Scatolette per food (in particolare quelle con spessore sottile e coperchio easy peel) e vaschette per alimenti hanno fatto registrare le prestazioni migliori. Negativo, invece, landamento del principale comparto di applicazione (lattine per bevande), a seguito della deludente evoluzione del settore beverage.
Per il 2005 è ipotizzabile un limitato tasso di crescita.
Plastica - I risultati del settore imballaggi di plastica, poliaccoppiati flessibili da converter inclusi, hanno evidenziato nel 2004 un tasso di sviluppo di poco superiore all1% circa. Nonostante la congiuntura generale sfavorevole, la filiera è dunque riuscita a realizzare un, pur lieve, incremento di attività. La positiva crescita del mercato interno trae origine dal buon andamento degli imballaggi per il confezionamento dei prodotti alimentari freschi porzionati e dallaumento di partecipazione al mercato di bottiglie e flaconeria. Il 2005, salvo inversioni di tendenza della situazione congiunturale, non potrà però portare sviluppi interessanti dellattività produttiva.
Cellulosici - La filiera ha espresso nel 2004 una crescita produttiva limitata all1%. Il risultato è legato al lieve incremento produttivo del cartone ondulato e allo sviluppo positivo del segmento sacchi; tutti gli altri comparti risultano al contrario in stasi o in calo. Il 2005 dei materiali cellulosici appare in ogni caso denso di incognite.
Vetro - Gli imballaggi di vetro si suddividono in quattro categorie: bottiglie, vasi, flaconeria e vetro tubo per fiale e flaconi. Lincremento della produzione si è limitato nel 2004 a un modesto 0,5%; un valore che, nel 2005, difficilmente potrà andare oltre lo 0,4/0,5%.
Legno - Cassette per prodotti ortofrutticoli, pallet e imballaggi industriali hanno espresso nel 2004 valori produttivi analoghi a quelli 2003. Lultimo anno ha visto lulteriore contrazione dellarea cassette per ortofrutta, la sostanziale stabilità del settore imballaggi industriali e un contenuto aumento del comparto pallet. Per il 2005 si può prevedere, al momento, solo una riconferma dei valori del 2004.
Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing
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Packaging, the amount produced
The trend in the consumption of packaging leaves little to enthuse about, and forecasts for this year leave little hope for any sizeable increase in sector growthtrends. Here is the situation halfway through 2005.
The packaging sector, as indicated a number of times over the last three years, shows significant correlations with two important economic macro indicators: industrial production (in particular that of the manufacturing industry) and the GNP.
The packaging sector growthtrend is in fact always slightly up on the figures of the other two indicators, be they showing an upturn or downturn. The three years of depression experienced by the Italian manufacturing industry have inevitably ended up by weighing on the packaging sector.
Over the last two years the segment has in fact had to tackle the considerable drop in activity in quantitative terms, but also strong and drawn out raw material price tensions, with a consequent increase in working costs.
As well as that, what with a weak demand, the industry has not been able to offload the increase in working costs onto prices, thus penalising overall profitability.
The contribution of the exchange with abroad, indeed modest, has not expressed satisfactory results.
The overall packaging sector ended 2004 with a production of 16.310.000 tons (hence 0.3% up, with a slightly better growthtrend compared to that registered in 2003, standing at +0.2%, but at any rate a long way off from past growth trends). Predictions for 2005 at the moment can be made globally for the entire packaging sector, taking as a reference the growthtrend forecast for the Italian manufacturing industry, with which it is closely interlinked. With growth of the Italian manufacturing industry forecast at 0.5%, packaging production should grow by about 0.8-1%..
MATERIAL BY MATERIAL
Analysis of packaging consumption and production trends in 2004.
Steel - The steel packaging sector, including light steel packaging in tinplate and 200 litre capacity steel drums, ended the year with a growth in activity of 3%. The increase has been spurred on by the excellent run of the tomato derivate sector, the growth of the twist-off capsule sector, while as regards the other areas of use, the situation is not that positive. Penalised by a comparison with a 2004 that was particularly good and by an overall poor market situation, 2005 could register a drop in activity.
Aluminium - The segment closed 2004 with around +2%.
Food tins (in particularly thin ones with easy-peel cover) and food trays put in the best performances. However, the run of the main segment of application, beverage tins, was seen to be non positive, this following the non positive run of the beverage sector. 2005 should show limited growth.
Plastics - The results of the plastic packaging sector, converter flexible polylaminates included, highlighted in 2004 a growthrate a little above 1%. Despite the generally unfavorable market situation, the segment has managed to put in an albeit slight increase in activity.
The good growth of the Italian domestic market is due to the good run of packaging for fresh portioned food products, and also due to the increase in the proportion of bottles and flacons. Except for a turnaround in the overall market situation, 2005 should not show any interesting growth in production.
Cellulose - The segment in 2004 put in a growth in production of a mere 1%. This is due to the slight increase in the production of corrugated cardboard and the positive growth in the bags segment; all the other segments against that are either stalled or in a downswing. For cellulose materials 2005 is all the same full of unknown quantities.
Glass - Glass packaging is subdivided into four categories: bottles, jars, flacons (small bottles) and tubular glass for phials and flacons. The segment put in in 2004 a limited increase in production, down to 0.5%;, a rating that in 2005 would be hard put to go beyond 0.4-0.5%.
Wood - Crates for market garden produce, pallets and industrial packaging put in an upswing in line with 2003. In particular, 2004 has seen a further drop in fruit & vegetables crates, a substantial stability in the industrial packaging sector and a limited increase in the pallets segment. For the moment 2005 should show a reconfirmation of 2004 figures.
Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing |
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