Rapporto sullo stato dell’imballaggio (1)
Report on the state of packaging (1)

Situazione a fine gennaio 2006. Quadro a tinte fosche, con qualche sprazzo di ottimismo.
Situation at the end of January 2006. Bleak scenario, with some flickers of optimism.

Simei, finestra sul mondo
Simei, window on the world

Con Enovitis, oltre 76.000 m2, 6 padiglioni, circa 900 espositori, 30 Paesi rappresentati.
Together with Enovitis, over 76,000 square metres spread over 6 halls, around 900 exhibitors, 30 countries represented.

Il 2005 dell’imballaggio
Packaging in 2005

Sviluppo contenuto per il comparto imballaggio. Ma l’industria nazionale “tiene”.
Contained growth for the packaging segment. But Italy’s industry “holds”.

Numeri che parlano chiaro
Figures that speak for themselves

La produzione di articoli finiti di plastica e gomma sta soffrendo l’impennata dei prezzi delle materie prime.
The production of finished articles in plastic and rubber is suffering from the soaring raw material costs.

News







BEVERAGE Simei + Enovitis = oltre 76.000 metri quadrati, 6 padiglioni, circa 900 espositori, 30 Paesi rappresentati. E, soprattutto, molti stranieri ben intenzionati. E.P.

Al tutto esaurito sul fronte espositivo presso il quartiere fieristico di Milano City ha fatto da contrappunto la buona affluenza di operatori, in lieve crescita rispetto al 2003 (49.300 ingressi registrati). I visitatori del Simei, 21° salone internazionale delle macchine e dei prodotti per l’imbottigliamento del vino e degli altri liquidi alimentari svoltosi dal 22 al 26 novembre scorso, si sono mostrati concretamente interessati alle proposte dei produttori, lasciando gli espositori ottimisti sul buon esito dei contatti registrati in fiera.
In particolare, precisa una nota finale degli organizzatori, il numero dei visitatori provenienti dall’estero è stabile; lo scorso novembre si sono però visti operatori di nuove nazioni, arrivati con le numerose delegazioni dell’Est Europa e dell’ex Unione Sovietica, tra cui Russia, Azerbaijan, Georgia, Kazakhstan, Uzbekistan e Ucraina.
Nutrita anche la delegazione africana (Egitto e Marocco in testa) e più alto del previsto il numero di operatori provenienti dall’Asia (India, Thailandia, Malaysia, Indonesia e Vietnam), fra cui i cinesi si sono distinti per la competenza dimostrata tanto nel settore del vino quanto nella birra e nei soft drink. Quanto all’America, sono state registrate visite dai Paesi del Sud, soprattutto Panama e Venezuela.

Mercato e fiera - Il Simei gioca un ruolo importante, a sostegno di un’industria che contribuisce in misura significativa al bilancio dell’economia nazionale.
Nell'ultimo triennio (2002/2004), infatti, la bilancia commerciale del settore macchine per enologia e imbottigliamento ha dato saldi positivi in progressione, su un valore complessivo di interscambio di quasi 2.260 milioni di euro. Nel 2004 le importazioni hanno toccato 519,106 milioni di Euro e le esportazioni 1.740,802 milioni, in attivo di 1.221,696 milioni di Euro, nonostante le difficoltà di molti mercati. I primi dati relativi al bilancio 2005 prospettano un consolidamento di questi risultati, mentre le macrotendenze qualitative evidenziano la maggiore accessibilità dei mercati esteri, dove si affacciano nuovi attori, e una crescita delle opportunità commerciali in tutte le aree in via di sviluppo del globo. Il settore delle macchine per riempire, chiudere, etichettare e incapsulare le bevande costituisce da solo la metà del flusso di esportazione nazionale, per un valore di 842.270,74 milioni di Euro a fronte di un import che vale 140.176,54 milioni di Euro. I Paesi importatori più interessati alle macchine enologiche italiane risultano quelli dell’ex Unione sovietica, insieme a quelli asiatici in generale e del Nuovo Mondo; si va manifestando, però, anche una forte ripresa di alcuni mercati dell’Unione Europea.

Un convegno di tendenza - «Una realtà in movimento perpetuo, dove la mission italiana è offrire la qualità migliore al prezzo giusto». Questa, in ultima analisi, la conclusione degli esperti che hanno animato il convegno del 25 novembre, dedicato all’universo beverage. Un universo senza frontiere, che esprime consumi per oltre 6 miliardi di ettolitri, suddiviso nei due settori principali delle bevande alcoliche e non.
Queste ultime rappresentano, ovviamente, la maggior quota del totale, con oltre 2,5 miliardi di ettolitri di soft drink e 1,4 miliardi di ettolitri di acque minerali. «Una situazione in continuo movimento - ha sottolineato Maurizio Ferri, consigliere della Confederazione Italiana della Vite e del Vino - dove si affacciano nuovi Paesi produttori, in grado di interpretare le tendenze di consumo in divenire», e dove l’Italia può distinguersi offrendo materiali e macchine allo stato dell’arte, dal prezzo equilibrato.
• Acque - In questo universo - ha spiegato Ettore Fortuna, presidente Mineracqua - l’acqua minerale la fa da padrona, con consumi in costante aumento.
In Italia - che in questo si distingue - sono cresciuti ancora, passando dai 7 miliardi di litri del 1994 agli 11 miliardi attuali (178 litri pro capite), nonostante la frenata generale degli acquisti delle famiglie e la variabile clima che aveva gonfiato il bilancio dell’eccezionalmente caldo 2003. L’Italia, peraltro, non solo consuma ma anche esporta (circa il 10% della propria produzione) soprattutto verso i mercati Ue, dove i consumatori di Germania, Francia e Svizzera si orientano prevalentemente verso i prodotti di maggior qualità e appeal. I nostri principali concorrenti nel mondo? Gli Usa, che hanno egemonizzato soprattutto il mercato cinese.
• Soft drink - Il quadro delle bevande analcoliche (gassate, sport/energy drink, a base di frutta e the pronti) è stato delineato da Fabrizio Capua, presidente Assobibe: la produzione ha raggiunto i 2 miliardi di litri (+1,3%) sostenuta da una domanda in crescita.
Tra i fenomeni più eclatanti, il vertiginoso sviluppo degli sport/energy drink, che in quattro anni hanno visto raddoppiare i consumi (+41%).
Ottima salute - secondo la relazione di Federico Cappi, brand manager di Conserve Italia (Yoga, Jolly Colombani, Derby, Cirio, De Rica, Valfrutta) - anche per le bevande a base di frutta e i soft drink, dove si sviluppano tutte le categorie di prodotto, con un aumento complessivo dei consumi del 19% in tutta Europa (da 277 litri a 330 litri procapite). In questo settore, ha anche sottolineato il manager, si vive un periodo di grande dinamismo, con l’affermazione di nuove tendenze vicine agli stili della vita moderna, tipicamente in tema di bevande ipo-caloriche e naturali (biologiche). Fuori dal Vecchio Continente, conferma Gary Roethenbaugh della Zenith international di Londra, si rilevano le stesse tendenze e si registrano, soprattutto, importanti aumenti nei consumi nel Far Est, che continua dunque a rappresentare un’importante area di sbocco commerciale anche per i produttori di macchine da imbottigliamento. E il packaging si rinnova. Trainate dai cambiamenti degli stili di vita, e in particolare dai consumo fuori casa e fuori pasto, proliferano le nuove confezioni, soprattutto di PET, che il consumatore predilige, sempre più frequentemente, piccole, richiudibili, riciclabili.
• Birra e vino - In questo contesto tutto rosa, il settore più travagliato - ha spiegato Giorgio Zasio di Assobirra - resta quello della birra, che vede i consumi diminuire in quasi tutto il mondo e, quantomeno nel nostro Paese, prevede un futuro ancora peggiore, per via dell’aumento delle accise.
Per il vino, invece, nonostante il drastico ridimensionamento del suo ruolo nell’alimentazione degli italiani, si prospetta un futuro migliore, almeno per i produttori nazionali. Lo prevede Simon Legge della Brown-Forman di Londra, che ha annunciato la ripresa dei consumi e buone performance dei vini italiani sui mercati sia del Nuovo Mondo (Usa) sia d’Europa (Germania e Regno Unito).
A due condizioni, le solite: che si contengano i prezzi e si assicuri alta qualità e fascino ai nostri prodotti. Anche se l’ultima vendemmia, purtroppo, non è stata favorevole dato che, rispetto ai 53,3 milioni di ettolitri del 2004, nel 2005 la produzione di vino in Italia è scesa a 49 milioni di ettolitri (-8%).

Il prossimo Simei si svolgerà a fine 2007, nei padiglioni del nuovo Polo fieristico di Rho.
Nel frattempo, rimandiamo alle pagine del Technomemo per una carrellata sulle soluzioni esposte all’edizione di quest’anno.




Trends
Simei window on the world


BEVERAGE - Simei + Enovitis = over 76,000 square metres spread over 6 halls, around 900 exhibitors, 30 countries represented. And aboveall a host of purchase-inclined people from abroad. E.P.

The being all booked up on the exhibition front at the Milano City fairgrounds was offset by the good attendance of operators, up slightly on 2003 (49,300 registered entries). The visitors to the 21st international show of machines and products for bottling wine and other liquid food products, held 22nd to 26th November last, showed themselves solidly interested in the manufacturers’ proposals, leaving the exhibitors optimistic as to the good outcome of the contacts registered at the fair. In particular, an organizers’ end note states, the number of visitors from abroad is stable; last November operators from new nations were seen, part of numerous delegations from eastern Europe and the former Soviet Union, including Russia, Azerbaijan, Georgia, Kazakhstan, Uzbekistan and Ukraine. The African delegation was also numerous (headed by Egypt and Morocco) and the number of visitors from Asia ((India, Thailand, Malaysia, Indonesia and Vietnam), was higher than expected. The Chinese distinguished themselves for the skills shown both in the wine as well as the beer and the soft drink sector. As far as America was concerned, visitors from the Latin America were registered, aboveall Panama and Venezuela.

Market and fair - Simei plays an important role in support of an industry that contributes considerably to the balance of the Italian economy. In the last three-year period (2002/2004) in fact, the commercial balance of the winemaking and bottling machine sector has put in a progression of positive results, this out of a total value of close on 2,260 million Euro of trade. In 2004 imports touched on 519.106 million Euro and exports 1,740.802 million, giving a surplus of +1,221.696 million Euro, and this despite the difficulties on many markets. The first figures for the balance of 2005 prospect a consolidation of these results, while the qualitative macrotrends highlight a greater accessibility of the foreign markets, where new actors are appearing, with a growth in commercial opportunities in all the developing areas of the world.
The beverage filling, closing, labeling and capsuling machine sector on its own accounts for half of the flow of Italian exports, to a value of 842,270.74 million Euro seen against imports of 140,176.54 million Euro. The countries most interested in importing Italian winemaking machines are the ex Soviet Union along with the Asian countries in general and the Americas; however some EU markets are also putting in a strong recovery.

A convention following the trend - “A reality in perpetual movement, where the Italian mission is to offer the best quality at the right price”. This, when it comes down to it, is the conclusion of the experts that animated the convention held 25th November, dedicated to the beverage universe. A universe without frontiers, that accounts for consumption for over 6 billion hectolitres, divided up into the two main sectors of alcoholic beverages and non-alcoholic beverages.
The latter obviously account for the greater share, with over 2.5 billion hectolitres of soft drinks and 1.4 billion hectolitres of mineral water.
“A reality in perpetual movement - councillor to the Italian Vine and Wine confederation Maurizio Ferri underlined - where new producer countries are appearing, capable of interpreting impending trends in consumption”. Italy can distinguish itself offering state-of-the-art materials and machinery at a reasonable price.
• Water - In this universe, Mineracqua president Ettore Fortuna explained, mineral water holds sway, with consumption continuously on the increase. In Italy - that stands out for the same - consumption has increased even further, going from 7 billion litres in 1994 to 11 billion currently registered (178 litres per capita), despite the general freeze on purchases by the families and a variable climate that swelled up the balance of the exceptionally hot 2003. Italy what is more not only consumes but also exports (around 10% of its own output) aboveall towards the EU markets, where the German, French and Swiss consumers are oriented mainly towards the products of greatest appeal. Italy’s main competitor in the world? The USA, that has aboveall hegemonised the Chinese market.
• Soft drinks - The picture of non alcoholic beverages (fizzy, sport/energy drinks, fruit based and ready teas) was delineated by Fabrizio Capua, Assobibe president: production has reached 2 billion litres (+1.3%) sustained by a growing demand. Among the most striking features, the heady growth of the sport/energy drinks, that in four years have seen consumption double (+41%).
According to the report given by Federico Cappi, brand manager of Conserve Italia (Yoga, Jolly Colombani, Derby, Cirio, De Rica, Valfrutta), fruit based beverages and soft drinks are also showing excellent health, where all the product categories show growth, with an overall increase of consumption at 19% throughout Europe (from 277 to 330 litres per capita). As the manager also underlined this sector is going through a period of great dynamism, with the consolidation of new trends close to the modern lifestyle, typically on the subject of hyper-caloric and natural (biological) beverages. Beyond Europe, as Gary Roethenbaugh of Zenith international, London confirmed, the same trends are being registered, aboveall with a strong increase in consumption in the Far East, that hence continues to stand as an important commercial outlet area for bottling machine manufacturers.
And packaging is also renewing its features. Drawn by the change in lifestyles, and in particular by consumption away from home and outside mealtimes, new packs proliferate, aboveall in PET, preferred by the consumer, evermore frequently small, reclosable and recyclable.
• Beer and wine - In this rosy context the beer sector still continues to suffer the most - as Giorgio Zasio of Assobirra stated - where consumption is down the world over and, as far as Italy is concerned, things should get worse in the future due to the increase in excise duties.
For wine though, despite a drastic reforming of its role in Italian eating and drinking habits, a better future is prospected, at least for Italian producers. This was stated by Simon Legge of Brown Forman, London, who announced the recovery of consumption and good performance of Italian wines on the markets of the New World (USA) as well as Europe (Germany and the UK). On two conditions - the same old ones! - that prices are kept down and the quality and appeal of Italian products are kept up. Even though unfortunately the last grape harvest was not that great given that, compared to the 53.3 million hectolitres produced in 2004, in 2005 Italian wine production was down 8%, standing at 49 million hectolitres.

The next Simei will be held at the end of 2007, in the halls of the new fair centre at Rho (Milan). Meanwhile, we refer to the pages of Technomemo for a review of the solutions put on show at this year’s edition.