Sostenibilità, una questione di Innovazione

Paolo Maggi, presidente di Tetra Pak South Europe racconta a ItaliaImballaggio le ultime novità della multinazionale del processing e del packaging alimentare, concentrando le riflessioni sull’offerta che l’azienda ha messo in campo con una particolare attenzione all’impatto ambientale e alla sicurezza alimentare, punti di forza di prodotti e tecnologie Tetra Pak.

M. Costanza Candi

Il 2024 è un anno di continuità» esordisce Maggi. «Procediamo con l’investimento sul territorio per aumentare la raccolta e il riciclo di cartoni per bevande attraverso un percorso di partnership con aziende e gruppi specializzati come Lucart, Comieco e altri player legati al riciclo della carta e del PolyAl, la struttura di alluminio e plastica alla base del Tetra Pak. Entrambi i materiali vengono separati, per poi comporre nuovi prodotti riciclati, originati dal nostro cartone per bevande. Un esempio emblematico è il percorso di circolarità del pallet Noè che utilizziamo per il trasporto dei nostri prodotti, un progetto sviluppato proprio in collaborazione con Lucart. Forti di questa esperienza, puntiamo a produrre carrelli in PolyAl per la GDO, a dimostrazione di una circolarità che ci vede leader in Europa».

Innovazione continua, dal design ai materiali

Dalle best practices, Paolo Maggi passa poi all’innovazione che da sempre caratterizza sia il packaging sia le macchine sviluppate dall’azienda.

«Il secondo elemento della nostra azione è l’innovazione; stiamo infatti puntando a realizzare confezioni sempre più sostenibili e performanti, come un imballaggio con più carta, privo di alluminio e percentuali di plastica ulteriormente ridotte, quindi ancora più riciclabile e rinnovabile. In questa nuova soluzione, la carta raggiunge l’80%, semplificando quindi la struttura dell’imballaggio come da richiesta UE. Su questo fronte ricordo il lancio del cartone asettico per bevande con una barriera a base carta realizzato per Lactogal in Portogallo, che rientra in un processo di validazione tecnologica su larga scala; grazie al successo ottenuto sul campo, prevediamo un lancio globale di confezioni “on the go” nel 2024, mentre nel 2025 puntiamo al brick da litro».

Packaging design, materiali e macchine per il confezionamento: non c’è punto della filiera dove Tetra Pak non porti la propria cultura aziendale, basata sulla ricerca costante della migliore soluzione per coniugare i concetti di sostenibilità a sicurezza alimentare, shelf life e conservazione del prodotto.

«Per quanto riguarda i materiali alternativi - prosegue Maggi - stiamo lavorando da tempo per ottenere un prodotto certificato, con quantitativi di riciclato crescente sia nel pack primario che in quello secondario, il che comporta massima attenzione alla sicurezza alimentare e alla macchinabilità. Abbiamo fatto nostre le richieste di utilizzare complementi d’imballaggio prodotti con materiale riciclato e di una eco-progettazione che favorisca il riciclo in tutte le sue forme. Pensiamo, per esempio, ai tappi uniti, che per noi sono già uno standard commerciale nonostante la normativa UE li imponga dall’estate 2024. L’attenzione allo sviluppo normativo guida la nostra azione, e ci porta a ridisegnare le funzionalità tenendo in mente le Direttive future, con l’obiettivo di rispondere per tempo agli operatori che sono alla ricerca di soluzioni a basso investimento ma comunque all’altezza degli standard Tetra Pak. In questo senso riteniamo un successo sia le soluzioni che abbiamo adottato per il latte con chiusure flip cap di vario tipo che il LightWing™ 30, un tappo unito che permette la chiusura con un click, garantendo la perfetta fruizione e conservazione del prodotto».

Sempre più riciclato, sempre meno emissioni

Tra i progetti di innovazione più recenti c’è anche Tetra Recart, che mette al centro shelf life, riduzione delle emissioni e spreco alimentare.

«Tetra Recart, rappresenta il nostro primo investimento sui cibi solidi come pomodoro, legumi, pet food… In pratica estendiamo la nostra capacità di realizzare un packaging sostenibile anche in segmenti complessi, dove lattina, vetro o pouch sono prevalenti. Con Tetra Recart (che non richiede utensili per l’apertura e garantisce che il prodotto venga recuperato completamente grazie alla perfetta comprimibilità, Ndr.), siamo in grado di abbattere il quantitativo di CO2 emessa dell’83%, grazie alla combinazione di materiale da fonti rinnovabili certificate, peso, ottimizzazione logistica e dei trasporti per via delle forme regolari e dell’impilabilità. Viene presentato in vari formati, adatti a categorie che non serviamo abitualmente, il che ci permette di rifornire sia il mercato italiano che estero. Guardando all’alimentare, infatti, l’80% del pomodoro prodotto in Italia viene esportato all’estero, ed ecco perché una soluzione come la nostra offre grandi vantaggi ai produttori locali nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità».

Una tecnologia rivolta al futuro

Maggi prosegue poi la sua riflessione, guardando alle macchine di processo e confezionamento, di cui Tetra Pak è costruttore leader, ponendo anche in questo caso l’accento sulla sostenibilità.

«Le nostre macchine sono progettate per rispondere alle due principali richieste che provengono dal mercato: ridurre i costi operativi e migliorare i profili di sostenibilità dei sistemi. E se, sul fronte materiali, stiamo progettando soluzioni sostenibili in poliaccoppiato, nello sviluppo dei macchinari la nostra attenzione si focalizza sia sulle richieste del legislatore sia sulle esigenze dei produttori, che chiedono di ridurre consumi di energia, acqua e spazio, con linee che partono da una modularità future proof. La transizione ecologica è tale che, chi compra macchine oggi, deve avere la tranquillità di contare su un prodotto innovativo e capace di adattarsi alle trasformazioni del mercato, proteggendo così l’investimento grazie a macchinabilità e compatibilità con i nostri prodotti garantita nel tempo».

In conclusione… Il PPWR, tra pro e contro

«Crediamo fortemente nell’aspetto informativo che abbiamo portato avanti negli ultimi 18 mesi - conclude Maggi - chiarendo alcuni punti fondamentali circa gli impatti industriali, economici e ambientali, non tanto sull’industria dell’imballaggio in quanto tale ma sulla filiera agro-alimentare e nella gestione del post-consumo. Spingere un paese a rivoluzionare un modello virtuoso di gestione e riciclo imballaggi ha un impatto notevole sia sul consumatore sia sul mercato unico. Peraltro, oltre alla sua essenziale funzione di “protettore” di alimenti e bevande, l’imballaggio alimentare fornisce anche importanti informazioni sul contenuto, un aspetto di comunicazione con il consumatore che non può essere ignorato.

Per svolgere un’azione di informazione aggiuntiva sul ruolo dei cartoni per bevande, come Tetra Pak abbiamo commissionato anche uno studio di approfondimento a una società di consulenza olandese rispetto alle conseguenze di dettaglio di determinate disposizioni che erano state incluse nei vari passaggi negoziali del Regolamento, anzitutto per avere una base di dati più solida su cui ragionare. Come persona che lavora in questo settore da più di 20 anni, sento di dover ringraziare i rappresentanti italiani a livello di Parlamento, Governo e Rappresentanza Permanente per l’approccio di ascolto che hanno adottato nei nostri confronti sin dal novembre 2022, per cercare di approfondire anche i temi più tecnici legati al mondo degli imballaggi alimentari».

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
TETRA PAK ITALIANA SPA

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