Salvatore Anelli, Behind the cover ItaliaImballaggio 03/2024
Originario di Comiso, nel ragusano, Salvatore Anelli (classe 1951) vive e opera in Calabria a Rende (CS). Le sue opere sono presenti nei musei e in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
La sua attività artistica è documentata in diverse pubblicazioni di carattere generale e monografico. Tra queste ricordiamo: Arte in Calabria 1960-2000, MAON Ediz. AR&S, Rende, 2005; Specchio alterato (testi di P. Aita) ed. Vertigoarte, Cosenza, 2007; Di catrame di anima (testi di P. Aita, L. M. Patella, P. Ruffilli, A. Basile) ed. Vertigoarte, Cosenza, 2009; Diversa/mente 365+1, di segno - di corpo - di anima (testi e poesie di C. Damiani, D. Pieroni, A. Schwarz, E. De Mauro, R. Gramiccia e P. Aita), ed. Rubbettino, Catanzaro, 2013; Trilogia: Le parole valgono, le città valgono e i teschi valgono, ed. Rubbettino, Catanzaro, 2018/19; Memoriae Rugae, ed. Favia, Modugno, 2022; Confine, ed. Printtaly, Bari, 2023.
La parola all’autore
Sculture vuote o forme in evoluzione… La lettura di un buon libro ti spinge ad uscire dal consueto e, per citare le parole di Italo Calvino, come un vecchio treno che ti avvolge di una nuvola di vapore, l’arte crea sensazioni di attesa e di frastuono, gioca con la profonda alchimia nei nostri sensi, suscitando smarrimento e giovamento.
Così come Le città invisibili di Calvino ci riportano a una sorta di visione parallela del mondo, legata a una realtà da sogno inesistente ma presente nella nostra memoria, gli ultimi lavori realizzati per la mostra ai Quattro Canti, a Palermo, sono un viaggio in una mitologia atemporale che ci appartiene e che si mescola con l’utopia e la sofferenza popolare, ci proiettano in un “luogo magico” segnato da immagini, scritte e accumuli inquietanti emergenti dal nostro quotidiano
L’unica dimensione temporale che ci appartiene davvero e che possiamo conoscere con certezza è il nostro passato […]. Le sculture, in cui i vuoti sovrastano i pieni, sono un sussurro del nostro essere nella storia, mentre gli elementi di cartone intrisi di materiale povero si riempiono di segni, tanti frammenti che, incastonati l’uno vicino all’altro, formano un mosaico di tessere impossibili da riarticolare nella nostra stessa mente ma capaci, nello spazio che li regge, di generare sentimenti ed emozioni che solo l’arte ci sa dare. I disegni in forma ironica e giocosa sono stati pensati, durante il mio soggiorno estivo a Kaucana, nel ragusano; ho utilizzato materiali poveri, cartoni di imballaggio, carte adesive trattati prevalentemente con carboncino nero e terre colorate e a mano a mano che le forme si definivano, nel loro essere, sulla materia mi sorgevano ulteriori riflessioni sul nostro modo di vivere e di essere nella contemporaneità […]. (Salvatore Anelli)