Packaging e robotica: “soft automation” con esigenze estreme

Nel packaging l’utilizzo della robotica è spesso l’unica risposta possibile, capace di creare una sintesi tra le richieste di prestazioni, ovvero la combinazione di caratteristiche tecniche come velocità, produttività, superficie d’ingombro, ottimizzazione energetica, e la flessibilità, intesa come possibilità di adattare cicliche, prodotti, lotti, dimensioni e orientamenti diversi.

Il controller MLC e il sistema d’automazione IndraMotion for Packaging di Rexroth forniscono la risposta a esigenze relative alla potenza di calcolo, alla precisione nei movimenti, alla facilità di integrazione e al controllo del movimento.
La programmazione può avvenire sia tramite istruzioni sequenziali (programmazione tipiche come per esempio Move Linear to…) sia utilizzando linguaggi di programmazione standard IEC61131.
Per quanto riguarda la pianificazione della traiettoria, è possibile eseguire movimentazioni con interpolazione lineare, circolare e punto a punto, sia in assoluto che in relativo con possibilità di comandare movimenti, tanto nello spazio cartesiano quanto nello spazio dei giunti, passando dall’uno all’altro e senza l’arresto del robot.

Durante i raccordi, la traiettoria viene eseguita a velocità costante, con possibilità di programmare liberamente velocità e accelerazione/decelerazione (profilo Sinus²) anche su un singolo asse in cinematica. È possibile realizzare traiettorie asimmetriche mediante raccordi spline, oltre alla possibilità di uscire dalle traiettoria in corso in caso di nuovo target.

Un unico controllo MLC può gestire in simultanea fino 16 cinematiche diverse, ognuna delle quali fino a un massimo di 8 assi interpolati.
È inoltre prevista la possibilità di gestire fino a 4 nastri sincronizzati per ogni cinematica (belt tracking) oltre ad assi supplementari. È disponibile una libreria con oltre 100 diverse trasformate, e l’utente ha anche la possibilità di implementare cinematiche proprie, attraverso la definizione delle trasformate dirette e inverse.
 
Infine, la possibilità di integrare facilmente più sistemi di visione e di definire fino a un massimo di 32 zone di protezione per ogni cinematica consente di abbinare alla potenza del sistema, la semplicità e la versatilità, riducendo in modo sensibile i tempi di progettazione ma garantendo la flessibilità necessaria nell’introduzione di varianti durante la fase di collaudo produzione.
 

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