La dinamica giusta
Conoscenza di prodotto e mercato, garanzia di servizio a livello globale, tecnologia allo stato dell’arte: questi i punti di forza di Wittenstein che, ai costruttori di macchine, offre soluzioni di controllo del moto “su misura”.
«“Sbarchiamo” a Ipack-Ima subito dopo un meeting internazionale che ha visto coinvolte tutte le sedi Wittenstein, durante il quale ci siamo aggiornati sui settori di sbocco dei nostri prodotti, ne abbiamo valutato le necessità e abbiamo messo le basi per i prossimi sviluppi».
Edoardo Pizzolato, area manager di Wittenstein, conferma così la propensione alla soluzione personalizzata della società tedesca (riduttori epicicloidali, sistemi di azionamento elettromeccanici, servosistemi e motori brushless) e rilancia: «Da un lato dobbiamo ascoltare e dall’altro saper individuare nuove soluzioni ai problemi esistenti, in modo da poter affrontare con un atteggiamento innovativo un ambito tecnologico e applicativo in movimento perpetuo. Nel packaging primario, ad esempio, nuove esigenze continuano a maturare sulla spinta delle normative in materia di food contact mentre i costruttori di macchine, dal canto loro, sono alla strenua ricerca di maggiore velocità e più efficienza. In concreto, vince chi riesce a imballare più prodotti al minuto, senza scarti né difetti, mettendo dunque in campo gli automatismi necessari a garantire il dialogo fra le varie parti della macchina: l’obiettivo finale non è la rapidità fine a se stessa, ma un movimento che sia insieme veloce, preciso e ripetibile».
Fornire valore - Il packaging rappresenta uno dei principali settori applicativi dei prodotti Wittenstein a livello europeo («in Italia è il più importante») per via dell’elevato livello tecnologico raggiunto dai costruttori di macchine che, oggi più che mai, puntano su questo tipo di eccellenza per distinguersi dai competitor emergenti.
«Un’eccellenza che impegna l’intera filiera di produzione del bene industriale - puntualizza Marina Susana, marketing manager Wittenstein SpA - ed esige dunque una componentistica dello stesso livello. Lo chiede non solo l’industria del packaging ma anche il produttore di beni da confezionare.
Per questo, lungo la catena della supply chain si manifestano esigenze trasversali: il settore manifatturiero ha bisogno di fornitori strutturati in modo da poter garantire, in tutto il mondo, un ventaglio ampio e articolato di servizi, che partono dalla consulenza prevendita e arrivano all’assistenza post vendita, passando per il capitolo fondamentale della fornitura just in time del componente (e del tecnico) in caso di guasto. Il fornitore oggi deve essere anzitutto affidabile, sempre e in tutto il mondo, assumendo e risolvendo come propri i problemi di impiantistica del cliente».
Con una precisazione: per crescere, anche il costruttore di macchine da imballaggio deve essere in grado di servire le esigenze, alquanto differenziate, delle aree dinamiche del pianeta, dal Sudamerica alla Turchia, dall’India alla Cina. Quest’ultimo paese, in particolare, sta crescendo anche in qualità, tanto che oggi la differenza fra un’offerta cinese di alto profilo e una italiana o tedesca riguarda essenzialmente l’approccio al mercato: l’orientale punta sul prezzo basso mentre l’occidentale gioca le carte di servizio di consulenza, ingegnerizzazione e assistenza a tutto tondo che, siamo convinti, vale molto di più. Tanto da renderci interessanti agli occhi delle stesse aziende orientali globalizzate…».