Oscar dell’imballaggio 2016 - Un premio al design “eco-tecnologico”
Il 2016 è l’anno del “best packaging per l’ambiente”. La manifestazione organizzata dall’Istituto Italiano Imballaggio, quest’anno in collaborazione con Conai, racconta infatti storie di packaging eco compatibili. In mostra alla Milano Design Week, saranno premiate con l’Oscar il 15 aprile prossimo.
Tradotta in termini scientifici, la sostenibilità ambientale del packaging - filo conduttore dell’Oscar dell’Imballaggio 2016 - testimonia le numerose azioni di prevenzione adottate, come quelle promosse da Conai (riutilizzo, risparmio di materia prima, utilizzo di materiale riciclato/recuperato, facilitazione delle attività di riciclo, di logistica, semplificazione e ottimizzazione dei processi produttivi).
La novità principale del concorso, quest’anno, ha riguardato proprio la modalità di selezione delle candidature attraverso l’Eco Tool di Conai (strumento che permette di valutare la sostenibilità del packaging attraverso un confronto, in termini di impatto ambientale, tra l’imballaggio “prima e dopo” l’intervento adottato, in merito alla riduzione delle emissioni di CO2, dei consumi energetici e dei consumi di acqua).
I progetti candidati all’Oscar sono stati peraltro valutati anche sulla base del rispetto dei principi enunciati nel decalogo della Carta Etica del Packaging - responsabilità, equilibrio, sicurezza, accessibilità, trasparenza, informazione, contemporaneità, lungimiranza, educazione e sostenibilità. E anche in questo caso, l’adesione alle linee guida è stata dirimente.
Il contest ha il patrocinio di Altroconsumo, della Scuola del Design del Politecnico di Milano e di Ipack-Ima.
Una settimana “a tema”. Non possiamo infine mancare di sottolineare il senso dell’Oscar dell’Imballaggio come momento fondamentale per la promozione dell’immagine e dei contenuti espressi dal mondo del packaging italiano. A questo proposito, ricordiamo che, per il terzo anno consecutivo, prodotti e concetti vanno in scena durante la Packaging Week, sul palcoscenico del design internazionale che si incontra a Milano dal 12 al 17 aprile.
La location di Via Solferino 27 ospiterà quindi i 19 packaging virtuosi, casi di una combinazione esemplare tra funzione, innovazione di materiali, tecnologie e quality design.
Nel corso della mostra sarà anche possibile cimentarsi nel gioco “Di che packaging sei?”, acquisendo così maggiore consapevolezza del rapporto quotidiano con l’imballaggio in base al nostro stile di vita. Sono in calendario anche una serie di incontri aperti, con agenzie e designer: “Storie di packaging design” avrà tra i protagonisti CBA design e Paolo Prossen Graphic&Design; approfondimenti in materia di eco design saranno invece affidati a Studio LCE, mentre Warrant Group tratterà il tema “marchi e brevetti”.
I vincitori dell’Oscar dell’imballaggio saranno premiati il 15 aprile, durante un evento che si terrà nella sala Buzzati del Corriere della Sera.
Di seguito, i prodotti in concorso: caratteristiche, vantaggi e innovazione.
Acqua Minerale San Benedetto S.p.A - Angelini Acraf S.pA. - Barilla G&R F.LLi S.p.A - Cartonspecialist Srl - CLS - Cooperativa Lavoro e Solidarietà onlus - Colussi S.p.A - Davines Srl - Goglio S.p.A - Henkel Italia Srl - Lindt & Spruengli S.p.A - Lucaprint S.p.A - P.E.T Engineering Srl - Sammontana S.p.A - Sammontana S.p.A - Scatolifico Porrettana Srl - Sealed Air Srl - Smilesys Srl - Tubettificio M. Favia Srl - Vimar S.p.A
Nuova Easy da 1 litro, Progetto Ecogreen
Il formato di acqua minerale da 1 litro Easy di San Benedetto della linea Progetto Ecogreen è dedicato a chi ama la natura ed è studiato con l’intento di contribuire a preservare le risorse del nostro pianeta.
La ricerca San Benedetto ha infatti raggiunto un obiettivo significativo: la produzione di una bottiglia con il 50% di RPET (Pet rigenerato proveniente dal riciclo della plastica, riducendo il fabbisogno di materia prima vergine e quindi di petrolio), il massimo previsto dalla normativa vigente.
La nuova Easy è quindi diventata ancora più sostenibile e funzionale nel 2015, grazie a un’ulteriore riduzione dell’impiego di PET, a una shape innovativa e al tappo smart, dalle dimensioni e dal peso inferiori rispetto ai tappi standard tradizionalmente utilizzati da San Benedetto.
Ricordiamo inoltre che, quello di Easy, è il primo formato di acqua minerale in Italia a “CO2eq. compensata”, con il 100% delle emissioni di gas effetto serra dell’intero ciclo di vita netraulizzato attraverso l’acquisto di crediti di tipo “VERs” che finanziano progetti sostenibili volti alla salvaguardia del clima.
Bugiardino multilingue da leggere tramite QR code
Si stima che circa il 60% degli oltre 5 milioni di stranieri residenti in Italia non conosca bene l’italiano. A questi si aggiungono i circa 50 milioni di stranieri in transito ogni anno nel nostro Paese.
In risposta alle loro esigenze, per tutti i farmaci a base di ibuprofene e naprossene, Angelini ha lanciato il foglietto illustrativo multilingue, accessibile mediante codice QR stampato sulla confezione: un valido ausilio per chi, a causa di difficoltà liguistiche, corre il rischio di un’assunzione non corretta dei farmaci di automedicazione.
Il bugiardino è disponibile e stampabile nelle 10 lingue più parlate nel mondo: cinese mandarino, arabo, hindi-urdu, russo, spagnolo, inglese, portoghese, tedesco, francese e italiano.
Per accedervi è sufficiente aprire l’applicazione che consente la lettura dei codici QR (di norma già installata su tutti cellulari di ultima generazione) e inquadrare il codice con la fotocamera per leggerne il contenuto.
Pavesini: ottimizzato il sistema packaging
Ridurre i materiali, ottimizzare la logistica, immettere sul mercato solo packaging tecnicamente riciclabili: questi gli obiettivi di sostenibilità che hanno guidato l’Ufficio Packaging di Barilla nella revisione del packaging di Pavesini. La novità più rilevante riguarda le dimensioni dell’imballaggio primario e secondario: sono state infatti modificate le proporzioni della vaschetta in cartoncino teso, e adeguate le misure del film del multipack. In questo modo, è stato anche possibile abbassare l’altezza della cassa di cartone ondulato, aumentando del 14% la contenenza di ciascun pallet. Il consumo di cartone ondulato è stato così ridotto del 10%, quello di cartoncino teso del 5%. Nel complesso, sono stati “tolti” dalle strade italiane 242 camion all’anno, risparmiando 112 tonnellate di materiale cartaceo, senza alcun impatto sugli aspetti di marketing, immagine del prodotto a scaffale e costi finali di confezionamento.
Linea di imballaggi per alimenti BIOPAP®
Da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di prodotti sostenibili (oltre che nell’ottimizzazione energetica dei propri processi), Cartonspecialist ha creato la linea di imballaggi per alimenti BIOPAP®, innovativa nelle prestazioni e rispettosa dell’ambiente. Questi contenitori, riciclabili, biodegradabili e compostabili (secondo la norma UNI EN 13432:2002) possono essere smaltiti con la carta e/o nella frazione umida. Sono inoltre prodotti con fibre vergini di cellulosa, ricavata da foreste certificate del Nord Europa, e gestite secondo criteri di sviluppo sostenibile.
I contenitori BIOPAP® sono studiati per resistere sia alle basse che alle alte temperature (da -40° a +215°) e possono, quindi, essere impiegati tanto in freezer quanto in forno (tradizionale o microonde).
Gli ambiti di impiego sono svariati: ristorazione collettiva per il trasporto di pasti caldi, freddi e surgelati con rigenerazione (cook&chill), piatti pronti surgelati, piatti pronti freschi in atmosfera modificata, piatti pronti freschi per il banco del fresco a libero servizio della GDO, o al banco della gastronomia.
Su iniziativa di Comieco, le vaschette BIOPAP® “salvacibo” sono state distribuite in vari ristoranti durante EXPO 2015.
Gli imballaggi BIOPAP® sono prodotti negli stabilimenti Cartonspecialist che sfruttano in modo consistente l’energia solare e sono in linea con la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici di Parigi 2015.
Prima packaging, poi gadget
Impegnata dal 1983 a offrire opportunità di lavoro ai disabili, dagli esordi nell’assemblaggio conto terzi la Cooperativa sociale Lavoro e Solidarietà LA Onlus è cresciuta nel corso degli anni, con l’apertura di uno scatolificio e, in seguito, di una cartotecnica.
L’ultimo risultato della costante ricerca di soluzioni innovative di CLS è una scatola brevettata per pizza d’asporto, che riserva una divertente sorpresa: sul coperchio (stampato in flexo) mediante una tecnologia laser ad alta precisione, sono incisi i pezzi rimovibili di puzzle tridimensionali, che riproducono le sagome, anche complesse, di animali, monumenti e oggettistica varia.
Questa particolare lavorazione non indebolisce la struttura della scatola e non ne modifica le caratteristiche di idoneità alimentare.
La Cooperativa ha il duplice obiettivo di sensibilizzare al recupero dell’imballaggio industriale, offrendo un gadget didattico e ludico che, da un punto di vista commerciale, conferisce valore aggiunto al prodotto: un puzzle educativo e fantasioso, da costruire e colorare, che riduce al contempo l’impatto ambientale della confezione e contribuisce a fidelizzare il cliente.
Sacchetto “light” per i biscotti Colussi
Da sempre sensibile al tema della sostenibilità ambientale, Colussi si impegna a realizzare imballaggi rispettosi dell’ambiente, con particolare attenzione agli aspetti di riciclabilità, risparmio di materiale e riduzione delle emissioni nel processo produttivo, nel rispetto degli standard organolettici e di sicurezza alimentare.
Seguendo queste linee guida il packaging dei biscotti Colussi è stato rivisitato, riducendo il polipropilene del 25% a favore di un aumento della componente cellulosica (14% circa): in questo modo l’imballo può essere ora smaltito nella raccolta differenziata della carta. In particolare, i 3 strati (PP/CA/PP) che componevano il precedente pack sono stati ridotti a 2 (PP/CA), diminuendo così il peso di ogni sacchetto da 16 a 14 grammi.
La variazione, che espressa in questi termini può sembrare minima, sulle grandi quantità comporta invece una notevole riduzione dell’impatto ambientale. Oltre al prodotto presentato, infatti, l’intervento ha interessato anche altre 45 referenze con la stessa tipologia di imballo e pezzatura (350 g), lavorate sulla stessa linea, per un totale di 22.485.000 confezioni vendute nel 2014.
19 grammi di plastica in meno a flacone
Nei laboratori di ricerca e sviluppo Davines nascono prodotti professionali per l’haircare, formulati con attenzione alla sostenibilità degli ingredienti e confezionati con ingegno per minimizzarne l’impatto ambientale.
Tra i prodotti d’eccellenza più commercializzati, c’è Activator, acqua ossigenata cosmetica per il trattamento di decolorazione dei capelli, da conservare in contenitori perfettamente compatibili con la sua composizione.
Il flacone di Activator è realizzato in polietilene ad alta densità, impiegato in quantità importanti per garantire la stabilità alla struttura del flacone che, nella versione precedente da 900 ml pesava 75 grammi (il che, tra l’altro, rendeva difficoltoso schiacciare il flacone impedendo l’agevole fuoriuscita del prodotto).
Grazie alla collaborazione dei laboratori Davines con il produttore Tricobiotos e i fornitori del packaging (Pibiplast per il flacone e CoPlast per il tappo), nel 2016 è stata lanciata la prima linea di flaconi Activator realizzati con 19 grammi di plastica in meno. Il risparmio di materia prima su ogni packaging consente di minimizzarne peso e volume, ottimizzando la logistica e abbattendo le emissioni di CO2 durante il trasporto. Ha inoltre permesso di aumentare il volume interno del contenitore, che presenta quindi dimensioni e ingombri minori.
La riduzione di materiale non solo ha reso il flacone più economico e sostenibile, ma anche più morbido e quindi più funzionale all’erogazione del prodotto.
Busta stand-up... con dispenser integrato
Goglio presenta “Fres-co Spready”, la nuova busta stand-up “ready to spread” leggera, pratica e funzionale. Per questo packaging, il team R&D di Goglio ha messo a punto un doppio laminato, dalla struttura semplificata ma ad alte prestazioni: è composto, infatti, dal solo film di polietilene (senza il tradizionale strato di alluminio) che, grazie all’impiego di un’innovativa laccatura barriera garantisce la consueta protezione dall’ossigeno.
Fres-co Spready soddisfa svariati requisiti di sostenibilità. In primo luogo è riciclabile e rilavorabile, poiché deriva da un’unica famiglia di materiali. Inoltre, la confezione vuota pesa circa il 50% in meno di quelle attualmente presenti sul mercato, garantendo un notevole risparmio di materia prima, oltre ai consueti vantaggi del packaging flessibile: minori costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento dopo l’utilizzo.
Presentata come un packaging completo, la soluzione integra tutte le funzioni di servizio che creano valore, senza necessità di applicare componenti accessori: i fori, ricavati direttamente nel materiale e protetti da una pellicola facilmente removibile, consentono di dosare e spargere il prodotto senza sprechi; la busta, incisa e sagomata in punti strategici, può essere richiusa in modo semplice e sicuro, anche senza zip.
“Super €co Bottle” General & Nelsen
Seconda fase di un processo iniziato nel 2013, che ha permesso di produrre i flaconi con rPET.
Rispetto ai risultati ottenuti nel 2013 (25% PET riciclato, -41% di plastica utilizzata, -25% dei volumi trasportati), nel 2015 si è andati oltre, raggiungendo l’obiettivo del 100% di PET riciclato per i formati 3.000 ml (destinati ai soli mercati esteri) e 1.875 ml per l’Italia, sui brand General €co (detersivo liquido per il bucato in lavatrice) e sul nuovo Nelsen Formato Risparmio (detersivo liquido per il lavaggio dei piatti a mano).
I numeri risultanti dalla sostituzione di PET vergine con PET 100% riciclato, sono a effetto.
- Per il formato da 1875 ml (9 milioni di flaconi prodotti complessivamente nel 2015), 347.000 kg di plastica vergine sono stati sostituiti al 100% con plastica riciclata.
Per i 4 milioni di flaconi prodotti per il mercato italiano, il dato relativo al 100% rPET è di 154.400 kg. Il volume complessivo di 100% rPET ammonta dunque a 463.500 kg, di cui 206.000 kg per il solo mercato italiano.
- Per il formato da 3000 ml (1,1 milioni di flaconi prodotti complessivamente nel 2015), 66.000 kg di plastica vergine sono stati sostituiti al 100% con plastica riciclata, il che equivale a un volume complessivo di 100% rPET pari a 88.000 kg.
Grazie alla particolare cura nella selezione dei materiali coinvolti, è stato inoltre possibile mantenere invariati i pesi dei flaconi e le relative prestazioni tecniche, in relazione alla loro produzione e riempimento.
Overpackaging ridotto per l’uovo e la sorpresa
In linea con la sua mission, che prevede il rispetto dell’ambiente lungo tutta la filiera produttiva, Lindt Italia presenta un progetto per il rilancio dell’uovo Noccior, prodotto di punta per le festività pasquali e ripensato all’insegna della sostenibilità.
Il nuovo concept, infatti, riduce l’overpackaging, ottimizza la gestione logistica e semplifica lo smaltimento dell’imballo, facilitandone il riciclo.
La rivisitazione ha coinvolto sia il packaging esterno sia la confezione della “sorpresa” all’interno dell’uovo stesso. Per quest’ultima, un nuovo flowpack di materiale flessibile accoppiato ha sostituito il precedente contenitore in polipropilene rigido con film laminato saldante di chiusura.
La nuova soluzione non solo garantisce una barriera ottimale agli odori, proteggendo il cioccolato dalla contaminazione, ma abbatte anche il peso del 97% (pari a -107 tonnellate solo nel 2015, senza contare la riduzione dei rifiuti e il risparmio sui materiali di stoccaggio). Il flowpack consente anche di migliorare l’impatto comunicativo, grazie alla personalizzazione della grafica, che ora riproduce l’immagine di Gold Bunny, icona della Pasqua Lindt.
Anche la confezione esterna è stata razionalizzata, riducendone le componenti: è stato eliminato il supporto di plastica dell’uovo, la cui funzione è assolta ora dal termoformato protettivo interno, studiato per risparmiare materia prima e semplificarne la gestione durante il confezionamento, con impatti positivi a livello produttivo. Queste modifiche hanno permesso una notevole riduzione del peso del materiale impiegato per confezionare ogni singolo uovo, pari al -59% nel caso della referenza da 390 g.
L’imballaggio nato dai fagioli
La sensibilità e le riflessioni degli ultimi anni sul tema dell’ambiente hanno portato le industrie dell’imballaggio - e il settore cartotecnico non fa certo eccezione - a rivedere i propri processi in un’ottica di sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda l’impiego e il risparmio di materie prime.
In questa prospettiva ha preso vita un innovativo progetto di filiera, presentato da Lucaprint che ha visto il coinvolgimento della cartiera Favini e della società Pedon, leader nella produzione e commercializzazione di cereali, legumi e semi.
La sinergia industriale è sfociata nella progettazione di un astuccio per alimenti, certificato FSC e OGM free, prodotto con cartone ecologico di Favini Crush Fagiolo, derivato dagli scarti di lavorazione dei legumi forniti da Pedon non utilizzabili per l’alimentazione umana, in parziale sostituzione della cellulosa vergine.
Gli inchiostri ecologici e la finestra trasparente in PLA (ottenuta anch’essa da scarti vegetali) rendono l’astuccio realizzato proprio per Pedon eco-sostenibile e riciclabile al 100%, come dimostrano i seguenti dati:
- riduzione del 15% di cellulosa vergine proveniente da alberi;
- utilizzo del 30% di fibra riciclata da post-consumo;
- riduzione del 20% di gas serra (es. CO2);
- utilizzo del 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per le attività produttive svolte dalla filiera.
Oltre a dimostrare le notevoli potenzialità dell’integrazione di filiera, la partnership tra queste tre aziende fortemente radicate sul territorio vicentino ha aperto la strada a un approccio nuovo nel recupero degli scarti di lavorazione in tutti i settori, non solo quello alimentare.
Un approccio, il loro, che testimonia quanto anche aziende di medie dimensioni, fortemente orientate alla sostenibilità, possano offrire un contributo reale alla diffusione di una sensibilità “green”.
9.3 bottiglia di PET per birra
Il passaggio dal vetro al PET offre numerosi i vantaggi: infrangibilità, sicurezza in fase di produzione, trasporto e uso, maggiore leggerezza e costi inferiori di produzione e movimentazione.
Per questo motivi, il team di P.E.T. Engineering ha sviluppato 9.3, una bottiglia in PET da 500 ml per birra pastorizzata - tradizionalmente confezionata solo in vetro - che coniuga l’aspetto premium a elevate prestazioni fisico/meccaniche.
La preforma, progettata ad hoc e iniettata in-house, assicura infatti la distribuzione ottimale di un materiale monolayer, studiato appositamente per mantenere la forma anche ad alte temperature durante il ciclo di pastorizzazione (10 minuti a oltre 60°). All’elevata stabilità termica si aggiunge una resistenza fino a 30 UP (unità di pastorizzazione).
Con un peso di soli 26,3 g (al posto dei 270 g circa della versione in vetro), il design minimale e distintivo di 9.3 si caratterizza per il fondo champagne e per un tappo pull-off di Pelliconi: soluzione ideale e facile da implementare, per chi voglia passare dal vetro al PET con interventi minimi sulla linea di imbottigliamento esistente.
L’etichetta in HDPE, il corpo in PET e il tappo di HDPE e alluminio consentono di smaltire l’intera confezione nella raccolta differenziata della plastica, senza dover operare alcuna separazione preventiva.
Gocce in Barattolino
Tra il 2014 e il 2015 Sammontana ha modificato il packaging della referenza Gocce in Barattolino (pepite di gelato al gusto di vaniglia ricoperte da un sottile strato di cacao), affidando a Piber Group Srl (Voghera, PV) il compito di realizzare la nuova confezione (prodotta nello stabilimento Piberplast).
La tecnologia di produzione utilizzata sia per il tappo che per il fusto è quella dello stampaggio a iniezione.
Il diametro massimo del nuovo tappo misura 80,6 mm; il diametro esterno della coppa è di 84 mm, quello interno è di 78 mm, mentre quello del fondo è di 60,7 mm. Il volume utile della nuova coppa è di 186 ml.
Grazie alle modifiche strutturali apportate sia al fusto della coppetta sia alla chiusura, nel 2015 Sammontana ha ottenuto notevoli risparmi in relazione all’utilizzo di polipropilene, centrando così gli obiettivi di riduzione del peso dell’imballaggio primario (ulteriore apporto alla sostenibilità, la diminuzione delle emissioni di CO2 totali per realizzare il prodotto finito).
Riportato in tabella, il dettaglio della diminuzione di peso sul pack:
Old (g) New (g) Differenza
peso (g)
Coppa 12,9 10 -2,9
Tappo 4,5 3,6 -0,9
Tot. pack primario 17,4 13,6 -3,8
Come evidenziato, il nuovo manufatto porta a risparmiare 3,8 grammi di PP rispetto al precedente, ovverosia il 21,84% di materiale plastico in meno.
L’ottimizzazione dell’imballaggio ha avuto ripercussioni positive anche sulla logistica del prodotto: da 1.080 pezzi per cassa si è infatti passati a 1.122, e dai 25.920 pezzi per pallet si è saliti a 28.050 pezzi per pallet.
Megamix
Sammontana propone una vaschetta di gelato che permette al consumatore finale di creare il proprio mix preferito, miscelando gli ingredienti in modo sempre diverso: la preparazione del prodotto diventa così parte integrante dell’esperienza di consumo.
Si tratta di una vaschetta multiscomparto, con gelato alla vaniglia, variegato al cioccolato e due differenti arricchimenti (smarties colorati e chicchi di cereali ricoperti di cioccolato): il prodotto ideale per famiglie con bambini che vogliono trasformare il momento di consumo del gelato in un’occasione di condivisione e gioco, creando la propria coppetta di gelato.
Nel concepire il pack, Sammontana si è affidata a Piber Group Srl (Voghera, PV) e, in particolare, alla sua unità produttiva Stamplast. Insediata nel 1990 a Pontecurone in una vecchia fornace completamente ristrutturata, Stamplast ha sviluppato know-how e brevetti nella produzione di contenitori compositi ottenuti per stampaggio a iniezione, con inserimento nello stampo di accoppiati multistrato o etichette IML.
Tappo e corpo della vaschetta Megamix sono quindi stampati a iniezione, con le seguenti misure: 181,44 mm (lunghezza) e 181,44 mm (larghezza) per il tappo; dimensioni interne della vaschetta 166,4 mm X 166,4 mm X 63 mm (h); dimensioni esterne della vaschetta: 180 mm X 180 mm x 63 mm (h)
Il volume raso della vaschetta è di 1.090 ml.
La suddivisione in quattro scomparti diversi della confezione Megamix rappresenta un’innovazione per il settore gelato destinato alla vendita in GDO.
BanDiago: bancale e supporto di cartone ondulato
Da 50 anni Scatolificio Porrettana Srl (azienda certificata UNI EN ISO 9001:2008) è impegnata nella ricerca di imballi eco-sostenibili e nell’ottimizzazione energetica del processo produttivo. Un percorso di ricerca che ha portato a brevettare BanDiago: soluzione che sfrutta appieno e in modo originale le caratteristiche del cartone ondulato. In particolare, utilizzato nell’imballaggio di una macchina per gelato, ha consentito di eliminare le componenti in EPS e il pallet di legno, con conseguenti vantaggi in termini economici e facilitando le azioni di riciclo e di trasporto.
Grazie alla lavorazione a 45° con costolature formate da pieghe e incastri, senza l’ausilio di colla o punti metallici, la macchina viene completamente protetta e, in caso di caduta, l’urto è assorbito prima di essere trasmesso al contenuto.
I parametri per eseguire i test di vibrazione (simulazione del trasporto) e 10 test di caduta (su ciascuna delle 6 facce, 3 angoli e 1 spigolo) sono stabiliti in funzione del peso.
La soluzione ha ottenuto la certificazione ISTA 1A (normativa formalmente riconosciuta a livello mondiale da tutti gli spedizionieri).
Oltre alla totale riciclabilità, BanDiago presenta altre caratteristiche vincenti: nel complesso, l’imballo risulta infatti molto alleggerito pur mantenendo una consistente portata (sorregge fino a 700 volte il proprio peso); la riduzione di materia prima e l’ottimizzazione dei volumi, studiati ad hoc per la palettizzazione su bancali 100x120, consentono di abbattere i costi di trasporto; diminuiscono anche le esigenze di spazio per lo stoccaggio a magazzino, poiché al momento della fornitura il cartone steso occupa solo 7 mm di spessore (il 90% in meno del volume dopo l’assemblaggio); da ultimo, in caso di spedizione all’estero, BanDiago non è soggetto alle misure fitosanitarie prescritte, invece, per gli imballaggi di legno.
Gamma Cryovac® Sealappeal®
Secondo un rapporto di Essendra Packaging pubblicato nel 2012, l’apertura della confezione è il principale motivo di insoddisfazione per i consumatori; dopo aver incontrato questa difficoltà, il 60% di loro acquisterà addirittura un prodotto diverso.
Cryovac® Sealappeal® è una novità nella gamma di soluzioni di confezionamento messe a punto da Sealed Air per risolvere la problematica in questione: grazie al film pelabile, che si rimuove facilmente senza rompersi, la confezione viene infatti aperta in modo uniforme e nessun frammento di film rischia di finire nel cibo.
Sealappeal® PSF è un film rimovibile (1), con uno speciale strato sigillante pensato appositamente per piatti pronti a base di frutta e verdura fresche confezionati in vassoi. Il film si presenta privo di grinze e offre una trasparenza eccezionale, così da esaltare l’aspetto dei cibi. Lo spessore ridotto non ne compromette le prestazioni e la forte tenuta impedisce ogni contaminazione. La rimozione in un unico pezzo, senza lacerazioni del film superiore, è garantita con tutti i tipi di vassoi e di impostazioni di saldatura.
La variante Cryovac® Sealappeal® OSF - Ovenable Shrink Film (2) è pensata per pasti pronti da riscaldare in forno tradizionale autoventilato e microonde: oltre alle ottime caratteristiche di pelabilità e anticondensa, garantisce una facile esperienza di cottura, consentendo ai consumatori di preparare pasti sani e gustosi senza perdite di tempo.
Infine, la riduzione complessiva del peso dei materiali (l’APET/PE è sostituito dal PET) comporta minor consumo di energia in fase di produzione nonché minori costi di smaltimento.
Top Smile Lite per frutta secca
Tre aziende, diverse per esperienza e know-how, hanno collaborato a realizzare Top Smile Lite: un nuovo sistema per l’apertura e richiusura delle vaschette top in plastica, 100% riciclabile perché prodotto interamente in PET, frutto di un’esclusiva tecnologia brevettata Smilesys, applicata su un film stampato da Bioplast e utilizzata da Besana per una nuova linea di prodotti.
Il vantaggio di questa soluzione - disponibile con diversi livelli di barriera ai gas e adatta a tutti gli impianti TOP per vaschette termoformate e preformate senza bisogno di aggiunte o setup - è di garantire la massima praticità a fronte di una sostenibilità maggiore.
Consente, infatti, un considerevole risparmio di materie plastiche (fino 7 volte, rispetto alle tradizionali chiusure con coperchio), nonché una riduzione del volume della confezione: questo si traduce in minori esigenze di spazio per lo stoccaggio a magazzino, in un abbattimento delle emissioni di CO2 e dei costi di smaltimento.
In pratica, Smile Lite è un sistema composto da due strati di film di poliestere, che integra la funzione easy peal con quella apri & chiudi in un’unica soluzione: lo strato inferiore del film rimane saldato alla vaschetta fungendo da bordo interno e un apposito adesivo idoneo al contatto alimentare garantisce la richiusura per svariate decine di volte, evitando così gli sprechi alimentari dovuti al deterioramento del prodotto dopo l’apertura della confezione.
Un blocco di fine apertura agevola il perfetto riposizionamento del film.
Il processo di accoppiamento è studiato per ottenere la massima brillantezza e trasparenza, garantendo la piena visibilità del contenuto, senza compromettere la chiara leggibilità delle istruzioni.
ToBeUnique: creatività senza limiti sui tubetti in alluminio
Benché la stampa digitale su tubetti in alluminio sia una tecnica relativamente recente, Tubettificio Favia ha spinto ancora oltre l’innovazione, implementando un sistema unico al mondo: si chiama ToBeUnique, nasce per esaltare l’unicità del prodotto/brand e, al contempo, tutelarlo dai tentativi di contraffazione.
Si tratta di un procedimento di stampa digitale su allumino che, contrariamente al metodo tradizionale, non si limita al mantello del tubetto, ma è in grado di ricoprire anche la capsula, senza soluzione di continuità, consentendo inedite possibilità di personalizzazione grafica, per comunicare al meglio l’identità di marca.
Oltre a garantire una resa cromatica eccellente, la stampa digitale può essere utilizzata con successo in funzione anticontraffazione: integrata con la tradizionale stampa offset, consente infatti di ottenere risultati grafici unici e inimitabili (a ulteriore tutela dei consumatori e della loro sicurezza).
Infine, assicura una riproduzione ottimale dell’artwork fornito dal cliente, adattandosi alla perfezione ai tubetti deformabili.
Confezione in PE leggera e salva spazio
Per minimizzarne l’impatto ambientale del suo nuovo packaging per prese mobili multiple, Vimar ha messo in atto alcuni accorgimenti mirati: l’imballo primario, composto in precedenza da un blister con cartoncino dal peso complessivo 55,5 g, è ora un unico sacchetto di polietilene che pesa soli 7 g.
Il risparmio consistente di materie prime si è tradotto anche in un processo produttivo più efficiente e semplificato. L’imballo in blister richiedeva infatti una specifica attrezzatura per la saldatura, per cui il ciclo di confezionamento consentiva di produrre 65 pezzi/h. Ora, grazie a un’unica operazione, è possibile confezionare in sacchetto 111 prese mobili all’ora.
Anche l’imballo secondario è stato ripensato nell’ottica di una maggiore sostenibilità: infatti, se in precedenza era composto per il 33% da carta riciclata, ora lo è per il 70%.
Il nuovo packaging ha comportato miglioramenti anche nella fase logistica: la consistente riduzione dei volumi ha permesso di ottimizzare le operazioni di magazzino, passando da 150 a 800 pezzi su ogni singolo bancale: un carico più consistente sui pallet equivale a un carico ottimale dei mezzi di trasporto.