Il settore degli aerosol in alluminio resiste alla pandemia
Aerobal, l’organizzazione internazionale dei produttori di contenitori d’alluminio per aerosol, ha divulgato i risultati relativi ai primi sei mesi 2021. Secondo le rilevazioni, le vendite globali sono diminuite del 3,9%, a circa 2,9 miliardi di unità, un calo tuttavia più moderato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le cause sono da ricercare nel secondo lockdown che ha fatto flettere del 2% gli acquisti di deodoranti (segmento che rappresenta il 60% del fatturato totale) e contrarre a doppia cifra le vendite di lacche per capelli. Molto positivo invece lo sviluppo nel settore alimentare dove il settore è cresciuto intorno al 50%.
Tra i motivi di preoccupazione del comparto vi è l’esplosione dei prezzi delle materie prime (alluminio, vernici, inchiostri da stampa, imballaggi in cartone ed energia), oltre ai costi di trasporto senza dubbio più onerosi.
Il tema della sostenibilità e della decarbonizzazione è ancora in cima all'agenda delle priorità. In particolare, la richiesta di prodotti contenenti materiale riciclato rappresenta una grande sfida per i produttori a causa della limitata disponibilità di scarti rispetto alla forte domanda.
“A causa del caro prezzi delle materie prime, il mood generale del settore è piuttosto sottotono” - ha comunicato il presidente di Aerobal Leopold Werdich - “Anche se la domanda attuale è soddisfacente riteniamo che una ripresa sia possibile a partire dal 2022”.