Dare forma all’etichetta del futuro
Creativi e sostenibili, attenti all’economia e alla parità di genere: al Congresso GIPEA 2024, produttori e trasformatori di etichette autoadesive si confrontano sui temi complessi che animano il comparto del packaging. E ribadiscono i nuovi valori delle etichette.
Maria Costanza Candi
Svolto a Genova il 13 e 14 giugno, il Congresso annuale Gipea ha riunito gli associati per una due giorni di approfondimento caratterizzata da un approccio non convenzionale al mercato delle etichette, componente ritenuta collaterale al packaging di cui è, al contrario, un tassello fondamentale. Tra gli interventi, focus sulle tecnologie con leader del comparto come BOBST e Avery Dennison, ma approfondimenti sui temi più discussi del momento come l’AI, il PPWR e la certificazione di parità di genere UNI/PdR 125:2022 presentata da Ayming Italia.
L’etichetta, fulcro della relazione con il cliente e il prodotto. Il congresso è stata anche un’importante occasione istituzionale, con i saluti della Presidente uscente Elisabetta Brambilla e l’avvicendamento alla presidenza di Stefano Salvemini, che ItaliaImballaggio ha intervistato nel corso dell’evento. Secondo Brambilla, nonostante l’uscita del PPWR
«l’etichetta è una componente fondamentale del packaging». La riduzione dei volumi, dovuta sia al calo dei consumi delle famiglie che alle prescrizioni del regolamento, è sicuramente una complessità da affrontare per il settore dell’imballaggio, ma il vero nodo, secondo Brambilla riguarda il modo in cui il legislatore guarda in generale al packaging. «Chi scrive le norme deve chiedersi come far viaggiare i prodotti per garantirne l’igiene, la conservazione e ridurre lo spreco, vedendo nel packaging uno strumento indispensabile e nelle etichette un altrettanto fondamentale corredo. Sicuramente il settore guarda e si orienta quando ciò è possibile alla realizzazione di etichette sempre meno impattanti, monomateriale, in materiale riciclato e riciclabile, compresi gli inchiostri. L’obiettivo del comparto è quindi creare un packaging intelligente nel suo design e sostenibile, che risponda alle aspettative di fornitori e consumatori, ma senza perdere il focus sulle sue vere funzioni che sono la protezione del suo contenuto e la trasmissione di informazioni importanti al consumatore».
La riflessione va poi al comparto, su cui la Presidente ha lavorato per creare un’identità forte e strumenti condivisi per costruire il terreno di confronto comune, specialmente su un tema centrale come la sostenibilità.
«C’è molta attenzione sulla confezione, che non viene percepita dall’utilizzatore come un prodotto in sé che offre dei servizi, ma solo come scarto post-consumo. Serve quindi comunicare e trasmettere la dimensione funzionale del packaging, che non deve essere vissuto solo come un rifiuto. Questo vale, a maggior ragione per l’etichetta, che non gode della giusta considerazione nonostante sia veicolo fondamentale di comunicazione, informazione e cardine della relazione tra il cliente e il prodotto. Anche per questo motivo in questi anni ho lavorato in Gipea su una comunicazione chiara. Il nostro obiettivo come associazione è quello di far crescere il comparto e gli imprenditori che ne fanno parte costruendo un’immagine e dei valori condivisi, lavorando per creare un settore creativo, sostenibile e resiliente e per affermare insieme il valore del nostro prodotto: l’etichetta».
Ampliare la base associativa verso sud guardando a innovazione e sostenibilità
Per il neo-eletto Presidente di Gipea, Stefano Salvemini, le priorità sono legate alla formazione di settore e alla crescita degli iscritti soprattutto in aree meno rappresentate:
«Il mio primo obiettivo è estendere la distribuzione geografica dell’associazione anche in meridione, dove stanno crescendo realtà importanti. Puntiamo quindi a creare un’attività di networking che sia di beneficio per tutti, ma capace di includere le aziende che non sono ancora parte dell’universo Gipea. Guardando poi al PPWR, l’aspetto di maggiore impatto è la trasformazione in imballaggio composito che l’etichettatura comporta, se associata a materiali diversi. L’applicazione dell’etichetta può infatti trasformare la natura di un imballaggio, sollevando una serie di riflessioni indispensabili sull’importanza del monomateriale. L’etichetta gioca infatti un ruolo che va governato. L’imballaggio composito, per quanto meno riciclabile, è spesso indispensabile per assicurare l’effetto barriera, la shelf life e mitigare il rischio di migrazione delle parti stampate verso il prodotto.Ma l’applicazione di un’etichetta rischia di trasformare in composito un materiale che non lo è, con tutti gli svantaggi ambientali del caso. Il nostro comparto deve lavorare molto sui nuovi materiali da etichettatura, fornendo soluzioni ai clienti per mantenere le caratteristiche di monomateriale al packaging, in modo da non alterare lo status originale di una confezione, specialmente quando non nasce composita».
Anche l’innovazione tecnologica trova posto nelle riflessioni del neo-Presidente che si concentra sul rapporto tra etichettatura e tracciabilità.
«Se pensiamo allo smart packaging e in generale alle evoluzioni tecnologiche - prosegue - abbiamo intenzione di sviluppare attività di formazione ad hoc per gli associati, raccogliendo stimoli sia dai clienti che dai produttori di impianti, in un dialogo costante con il mercato. Pensiamo poi alle problematiche di tracciabilità e km zero, su cui le tecnologie digitali incidono molto, creando spazio per nuovi prodotti che guardano all’anti-contraffazione anche nel largo consumo e non solo nel luxury packaging. Pensiamo alle numerazioni progressive invisibili, che consentono di identificare il singolo prodotto definendo così provenienza e percorso produttivo: tutte opportunità per rafforzare la nostra posizione di fornitori e per proteggere la posizione dei nostri clienti».
Varietà di riflessioni per una visione globale
L’orientamento verso comunicazione, networking e formazione di Gipea è emerso anche dagli interventi di approfondimento che hanno spaziato dall’analisi dello scenario economico di Carlo Stagnaro, Direttore Ricerche e Studi dell’Istituto Bruno Leoni, al PPWR analizzato per gli aggiornamenti legislativi da Italo Vailati, Segretario Gipea e Vicedirettore Assografici e da Alberto Palaveri. Il Presidente di Giflex ha parlato in particolare di nuove sfide, sottolineando il ruolo del comparto delle etichette nel percorso verso la sostenibilità ed evidenziando l’importanza, per le associazioni, di essere proattive e comunicative col resto della filiera e con le istituzioni.