Dazi e macchine packaging, cosa succederà nei prossimi tre anni?
Le previsioni del Centro studi Mecs sull’export negli Usa. Riflettori accesi sull’America Latina: buoni i margini di sviluppo.
C'è un prima e un dopo, una sorta di effetto spartiacque da cui nemmeno il mondo delle macchine per il packaging può dirsi immune. Colpa o merito, dipende dai punti di vista, della nuova traiettoria che a livello di politica economica e commerciale il presidente Donald Trump ha deciso di imprimere all’America. I dazi continuano a generare panico, stress e caos sui mercati internazionali.
Occorre però fare dei distinguo e soprattutto giocare di anticipo in questa contingenza liquida e mutevole. ItaliaImballaggio, in collaborazione con Mecs, il centro studi di Ucima, prosegue la sua lettura esclusiva dei fenomeni che riguardano il mondo del packaging. Il focus di questa seconda puntata è sugli Stati Uniti, con un’analisi previsionale divisa per tipologie di macchine e settori clienti - il cui sguardo abbraccia il periodo 2024/2028 - e una digressione che per prossimità geografica ricade sull’area Mercosur (Brasile, Argentina, Bolivia, Uruguay e Paraguay).
I numeri, come vedremo, confermano ancora una volta grande resilienza: le macchine per il packaging continuano a offrire opportunità di sviluppo, sebbene con ritmi più lenti.
Stati Uniti, mercato decisivo nonostante i dazi
Gli Stati Uniti mantengono appeal e prospettive di crescita. Il mercato del packaging a stelle e strisce ha raggiunto nel 2023 un valore complessivo di 11,9 miliardi di euro, con una copertura da parte dei produttori locali superiore al 60%. Le importazioni (40%) si suddividono tra macchine nuove (73,4%) e parti di ricambio (26,6%). Tra i principali Paesi esportatori verso gli Stati Uniti, nel 2023, la Germania si posiziona al primo posto con il 23,7% della quota import, seguita dall’Italia (22%). Altri “fornitori” di rilievo includono Canada (13,5%), Svizzera (5,9%) e Cina (5,9%).
Esaminando il mercato per tipologia di macchina, emerge in modo lampante che le categorie di maggior pregio sono le confezionatrici automatiche FFS (Form Fill Seal), con un valore di 2.104,4 milioni di euro, seguite dalle Riempitrici (2.078,2 milioni). Altre tipologie di macchine importanti per dimensione di mercato sono le Astucciatrici (1.413,5 milioni) e i Palettizzatori (1.303 milioni).
Volgendo l’attenzione ai settori clienti, infine, il Food è dominante con un valore di 4.285,6 milioni di euro, seguito dal Beverage con 2.729,3. Chiude il podio la Pharma, con un valore di 1.397,7 milioni di euro. Prima dell’annuncio dei dazi, le proiezioni indicavano una crescita media annua (Cagr) del +4,8% fino al 2028, con un mercato destinato a raggiungere i 15 miliardi di euro.
Secondo queste proiezioni iniziali, i settori che mostravano tassi di crescita attesi superiori alla media del mercato totale erano il Chimico (Cagr +5,2%) e il Food (+4,9%). Tra le famiglie di macchine, quelle con le migliori prospettive di crescita media annua erano le Manipolatrici (Cagr +5,2%), le Astucciatrici (+5%), le Etichettatrici (+5%), i Palettizzatori (+5%) e le Chiuditrici (+5%).
A valle del “new deal” trumpiano, invece, con l’inizio delle prime tensioni commerciali, Mecs ha rivisto il suo modello previsionale, prevedendo un rallentamento della crescita in Usa, per un valore totale di mercato pari a 14,5 miliardi di euro (Cagr +4,1%). Tirando le somme, poco male verrebbe da dire. Sebbene le previsioni di espansione per i prossimi anni siano state ridimensionate, è molto probabile che il mercato USA continui a offrire opportunità significative all’Italia del packaging. Il Belpaese ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel settore premium delle macchine per l’imballaggio e, dazi o non dazi, esistono ancora nicchie ad alto potenziale.
Mercosur, dinamismo e nuove opportunità
Il Mercosur è un mercato di dimensioni inferiori rispetto agli USA, vale complessivamente 2,9 miliardi di euro nel 2023. A fare da traino regionale ci sono Brasile (650 milioni di euro), Colombia e Argentina (entrambi intorno ai 200 milioni di euro). L’Italia, nel 2023, costituisce il principale partner commerciale di questa area: detiene una quota del 27,8% delle importazioni totali. Seguono Germania (20%), Stati Uniti (16,4%), Cina (9,4%) e Spagna (6,2%).
Per il periodo 2024-2028, si prevede che l’export italiano verso il Mercosur possa crescere con un Cagr in aumento del 2,7%. Per quanto riguarda le tipologie di macchine, nel 2023 le Riempitrici guidano il mercato con un giro di affari che si attesta a 606,2 milioni di euro, seguite dalle macchine FFS (584,5 milioni).
Analizzando i settori clienti, il settore Food rappresenta la quota maggiore del mercato regionale (984,9 milioni), seguito dal Beverage (795,3 milioni) e dal Pharma (382,8 milioni). Secondo le analisi prospettiche di Mecs, il Mercosur crescerà da qui al 2028 con un Cagr del 3,7%, ovvero fino a circa 3,4 miliardi di euro in valore. Da parte del Perù sono attesi i risultati migliori: Cagr +5.5%. Tra i settori, il Pharma ha i tassi attesi più alti (Cagr +4,1%), mentre tra le tecnologie, FFS e Riempitrici traineranno la crescita dell’imballaggio primario, rispettivamente con 710 e 707 milioni di euro.