Pasta secca e pasta fresca

DATI E FATTI Mercato e confezionamento di uno dei comparti fondamentali dell’industria alimentare italiana. Plinio Iascone

Le prime proiezioni di consuntivo 2011 del comparto food (sulla base di dati espressi dal Centro Studi di Federalimentare) parlano di una leggera crescita della produzione (+0,8% annuo), di consumi interni stabili (+0,1%) e di esportazioni su valori positivi (+10% circa). Ricordiamo che già nel 2010 la ripresa del settore era stata guidata dall’export, che aveva consentito un recupero di fatturato del 10,6% (a fronte di una contrazione dell’1% dei consumi interni in termini di fatturato e di una live ripresa dello 0,6-0,7% in termini quantitativi). Comunque, la positiva evoluzione delle esportazioni nel medio termine, non basta però ad assicurare un trend evolutivo soddisfacente in termini produttivi.

Paste alimentari
Il settore della pasta secca e fresca (oggetto dell’indagine) rappresenta il 3,5% del fatturato del settore alimentare.
L’industria italiana della pastificazione è prima al mondo per potenzialità produttiva installata, consumo nazionale, consumo pro capite ed esportazione.
In dieci anni la produzione mondiale di pasta è passata da circa 7 milioni di tonnellate a 12,5 milioni circa di tonnellate.
A cifre attuali, l’Italia, con i suoi 3,5 milioni di tonnellate prodotte, copre il 28% circa della produzione mondiale e il 75% circa della produzione europea.
Il settore, secondo l’associazione di categoria AIDEPI, è caratterizzato da una sensibile maturità in relazione al mercato interno e da una notevole capacità produttiva inespressa; le possibilità di sviluppo dipendono perciò da uno sviluppo delle esportazioni.
Il settore delle paste alimentari si divide in due principali segmenti: pasta secca (a sua volta ripartita tra paste secche normali e paste secche ripiene) e pasta fresca industriale, ed è quest’ultima ad aver mostrato, negli ultimi anni,
i trend evolutivi migliori; nel 2010, su una produzione globale di circa 3.259 t/000, il 93% era costituito da pasta secca (di cui il 13% circa ripiena) e il 7% dalla pasta fresca industriale
Negli ultimi tre anni, a fronte di un tasso di sviluppo del 1,5 medio anno della pasta secca, la pasta fresca industriale ha segnato un tasso di sviluppo del 2% medio annuo.
La crescita relativa alla pasta secca deriva essenzialmente dalle esportazioni, in quanto la domanda interna risulta stabile.
La pasta fresca industriale risulta così ripartita per tipologie: 45% pasta ripiena, 25% pasta lunga fresca normale, 22% gnocchi, 8% lasagne.
Le sue performance positive traggono origine dal progressivo sviluppo delle esportazioni, che hanno raggiunto uno share sulla produzione del 36%, mentre il tasso evolutivo della domanda interna, pur restando superiore a quello della pasta secca, presenta un trend di sviluppo dell’1,5% medio annuo, nettamente inferiore a quello di quattro cinque anni orsono.
Il concorrente della pasta ripiena industriale, per quanto concerne il mercato interno, è il laboratorio artigianale che si sta inserendo progressivamente anche presso la GDO.
Si ritiene che il 2011, possa essersi concluso con un incremento produttivo intorno al 2%, guidato dall’export che, tendenzialmente, sino a settembre è cresciuto intorno al 5-6%. La domanda interna non è andata oltre uno sviluppo dell’1%.

Il confezionamento
Le soluzioni di imballaggio di pasta secca e pasta fresca industriale sono diverse.
Il confezionamento primario della pasta secca differisce, a seconda si tratti di prodotto destinato al consumo al dettaglio o alle comunità. Nel primo caso il 56% è costituito da buste di plastica e il 40% da scatole di cartoncino.
Per quanto concerne i prodotti destinati a comunità, nella maggioranza dei casi il confezionamento è costituito da sacchi, in genere da 10 kg di capacità, suddivisi tra plastica e carta (rispettivamente 60% e 40%).
Il confezionamento della pasta fresca industriale prevede imballi flessibili o semirigidi da “converter”, costituiti da sacchi o vaschette.
La movimentazione, ovviamente, prevede anche imballi da trasporto costituiti da scatole di cartone ondulato, film termoretraibile e pallet in legno o in plastica.                                                       

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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