Oggi no, domani forse

DALLA FEDERAZIONE Rallenta il quarto trimestre 2011 e dal primo trimestre 2012 non ci si aspetta molto di più. La Federazione della filiera carta e grafica aggiorna sulle dinamiche - peraltro assai variegate - delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica-trasformazione.
 

Alessandro Nova dell’Università Bocconi, curatore dell’indagine periodica promossa dalla Fede­razione carta-grafica, ne sintetizza così i risultati elaborati sulla scorta dei dati forniti dalle aziende: «Negli ultimi mesi la produzione industriale e il PIL nazionale hanno subito una battuta d’arresto, dovuta soprattutto al rallentamento dei consumi. Le rilevazioni aziendali relative all’ultimo trimestre del 2011 lo confermano e le aspettative riguardanti il periodo successivo sono, perlopiù, impostate su ipotesi di regressione o consolidamento dei livelli produttivi e non su una ripresa del mercato. Inoltre - e non stupisce - le performance di crescita sono affidate soprattutto allo sviluppo dei mercati esteri, mentre il mercato interno continua a scontare una domanda debole, che potrebbe riprendere slancio solo con l’attenuarsi delle manovre macroeconomiche di recupero del deficit e di stabilizzazione del debito».
Si approfondisce, inoltre, anche negli ultimi mesi dello scorso esercizio, la divergenza tra i singoli settori. «Nel comparto delle macchine per grafica e converting le diverse variabili di fatturato tendono alla stabilità, con l’evidente eccezione del mercato estero che si è mosso, come di consueto, in modo più brillante. Ben diversa la situazione del comparto cartario, che rispetto agli altri componenti della filiera ha registrato la riduzione di fatturato più forte, tanto sul mercato domestico che all’estero. Aumentano, inoltre, i pessimisti nel comparto grafico, dove si registra una forte discrepanza tra posizioni positive e negative, mentre il comparto cartotecnico-trasformatore ha evidenziato, a consuntivo, una situazione meno favorevole che in passato, seppure caratterizzata da una prevalente stabilità nelle risposte delle imprese».

Di cosa abbiamo bisogno
A livello complessivo, nel quarto trimestre 2011 il 40% delle imprese intervistate ha registrato una flessione nel fatturato, interno mentre il 31% ha dichiarato stabilità di risultati; il 25% delle aziende, invece, ha segnalato un incremento degli ordini dall’estero, e il 38% stazionarietà. L’86% del totale ha escluso variazioni di organico.
Dal primo trimestre 2012 ci si prospetta o una riduzione o una stabilità nei livelli di fatturato e degli ordini interni; nel complesso, le aspettative di contrazione sono superiori a quelle di crescita, con un andamento meno sfavorevole sui mercati esteri. «Le attese relative al primo trimestre 2012 - commenta Nova - scontano l’incertezza del mercato interno, sommata alla dinamica recessiva delle variabili macroeconomiche nazionali; meno pessimista la previsione riguardante la domanda estera, in virtù dei migliori tassi di crescita delle altre economie».
Spetta a Rossini, presidente della Fe­derazione, l’appello alle istituzioni.
«Anche la nostra indagine testimonia la battuta d’arresto dell’economia, soprattutto italiana, nel quarto trimestre 2011 e nel primo 2012, ed esprime i legittimi timori di ricadute sui nostri settori di riferimento. Ancora più urgente diventa, quindi, l’attuazione di un efficace piano, integrato e condiviso, di rilancio del Paese, che punti con decisione sulla crescita economica.
Non possiamo, dunque, che ribadire la nostra richiesta di misure volte da un lato a sostenere la domanda e, dall’altro, a migliorare l’offerta, a partire dalla detassazione della spesa per l’acquisto di libri, abbonamenti a quotidiani, periodici e servizi di agenzie di stampa, e dal credito d’imposta per gli investimenti delle aziende del settore, l’acquisto della carta usata nella stampa di libri e giornali, gli interventi di innovazione e industrializzazione dei servizi; e, per finire, l’adeguamento tecnologico delle aziende».
L’impegno dell’Esecutivo - sottolinea ancora Rossini - deve intensificarsi anche sul piano delle liberalizzazioni riguardanti l’energia, che presenta ormai dei costi insostenibili, e l’autotrasporto. Inoltre, dato ormai si cresce perlopiù all’estero, è importante che ci si dedichi a favorire l’internazionalizzazione, rimettendo in gioco, al più presto, un Ice nuovo e più snello».

I dati, comparto per comparto
I costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting continuano, anche negli ultimi tre mesi del 2011, a svilupparsi all’estero: l’export è indicato in crescita dal 43% delle imprese, contro il 24% che lo segnala in calo. Nessuna variazione è stata rilevata per il fatturato interno: sono pari al 22% sia le aziende in crescita sia quelle in flessione. La dinamica positiva sui mercati esteri è confermata anche dagli ordini dati in aumento da oltre la metà (52%) delle aziende; negativo, invece, l’andamento degli ordinativi domestici, in calo per quasi un terzo delle aziende. Del tutto stabile l’occupazione.
Le attese per il primo trimestre 2012 danno in netto peggioramento il mercato interno in termini sia di fatturato (nessuna impresa si attende un incremento) sia di ordini (pessimista il 22%, ottimista il 9%). In calo, per il 19% delle imprese, anche le aspettative riguardanti il fatturato estero, previsto in aumento solo dal 14% degli operatori. Positive, invece, le previsioni riguardanti gli ordini esteri, rispetto ai quali gli ottimisti (24%) prevalgono sui pessimisti (9%). Per quanto riguarda l’occupazione, l’86% delle imprese manterrà invariato il numero degli addetti, il 9% pensa di ridurlo e il restante 5% di assumere nuovo personale.

Il campione di imprese produttrici di carte e cartoni (65% dell’intero fatturato di settore) conferma anche per fine 2011 il quadro complesso delineato dopo l’estate col rapido peggioramento dell’economia internazionale, ed esprime attese deludenti anche per il primo trimestre dell’anno in corso.
Entrando nel merito, con riferimento al quarto trimestre 2011, i giudizi negativi prevalgono su quelli positivi riguardo a tutti gli indicatori oggetto di indagine. In particolare il fatturato interno è riferito in calo dal 65% degli interpellati, mentre per la componente estera è segnalato dal 44% del campione, a fronte di un 31% che dichiara stabilità.
Stessa situazione per la domanda, data in ulteriore peggioramento rispetto ai consuntivi di fine settembre 2011: per gli ordini interni indicazioni di peggioramento sono espresse dal 46% del campione contro il 27% che riferisce stabilità o miglioramenti; meno netta la prevalenza di giudizi negativi sul fronte estero (36% degli interpellati contro il 31% di positivi). L’occupazione è indicata stabile dal 97% degli interpellati, in calo dal 3%.
Riguardo al primo trimestre 2012, le imprese si aspettano di stabilizzarsi ai livelli del luglio-dicembre 2011 e, anche in questo caso, i pessimisti sono più numerosi degli ottimisti, e in misura più accentuata per le componenti interne sia del fatturato che degli ordini. L’occupazione è prevista stabile dall’80% del campione, in calo dal 17% e in crescita dal 3%.

Le aziende grafiche che partecipano all’indagine evidenziano nel quarto trimestre 2011 segnali di cedimento su quasi tutti gli indicatori, a causa dell’indebolimento dei consumi interni e delle difficoltà della pubblicità. Ecco qualche cifra: il fatturato interno flette per il 38% delle imprese ma migliora per un altro 38%; in fatto di ordini interni i giudizi negativi prevalgono nel 47% dei casi; risultano in flessione anche le valutazioni sul fatturato estero (37% in calo, 44% stabile) e, soprattutto, sugli ordini esteri dove una percentuale analoga (44%) di aziende segnala una diminuzione e una stabilità. In lieve regresso anche l’occupazione, data per stabile dall’86% delle imprese e in calo dal 9%.
Per il primo trimestre 2012 si esprime un peggioramento ulteriore delle aspettative, soprattutto sull’Italia: in termini di fatturato nazionale è pessimista quasi una azienda su 2 (48%) mentre il 43% è orientato alla stabilità, e sugli ordini interni prevede una flessione addirittura il 52% degli interpellati.
Meno negativo il fronte estero: riguardo al fatturato prevalgono le aziende orientate alla stabilità (63%) a fronte di un 31% di pessimisti; simile l’attesa riguardante gli ordini, dati per stabili nel 56% dei casi e in calo nel 38%. In lieve peggioramento anche le attese occupazionali, con regressi nel 14% delle risposte contro l’86% di stabilità.

Le imprese cartotecniche trasformatrici hanno chiuso il 2011 con dei chiaroscuri, mentre l’estero sembra tenere. Nel quarto trimestre dello scorso anno, il 30% degli intervistati segnala una diminuzione del fatturato e il 45% una stabilità. Valutazioni simili si danno per gli ordini interni (35% in calo, 50% stabile) mentre sono espresse migliori aspettative sull’estero: in termini di fatturato il 31% delle imprese prevede un incremento e il 44% una stazionarietà, mentre sugli ordini esteri aumentano le valutazioni negative (31%) e di normalità (44%), con un’occupazione stabile nell’80% dei casi.
Per il primo trimestre 2012 ci si attende un peggioramento del mercato nazionale e un discreto miglioramento di quello estero. I giudizi sono dunque negativi sia sul fatturato interno (35% in calo e 55% stabile) sia sugli ordini interni (35% in calo e 60% stabile).
Il saldo tra ottimisti e pessimisti diventa invece positivo riguardo al fatturato estero (in crescita per il 31% e stabile per il 56%) e agli ordini esteri (31% di aumento e 50% di stazionarietà). L’occupazione è vista in leggera ripresa, con un 85% d’imprese attestate sugli stessi livelli e un 10% che prevede un aumento del personale.                                                     

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