Molto si crea e nulla si distrugge…

Ci sia concesso di scomodare Lavoisier e di interpretarne a modo nostro l’aforisma, nel presentare gli sviluppi dell’attività di Cama e della sua nuova divisione “Non Food”, chiamata a mettere a frutto la preziosa esperienza maturata nel confezionamento secondario e nella robotica per l’industria alimentare.

Come tutte le proposte di Cama, anche quella di una nuova divisione centrata sul mercato Non Food ha i “piedi ben piantati per terra” (per la società lombarda, “non food” oggi significa in particolare personal care & housecare, con qualche incursione nel parafarmaceutico, Ndr).
Annalisa Bellante ce ne ha descritto finalità e sviluppi a Ipack-Ima, partendo da un presupposto fondamentale: la condivisione delle conoscenze tecnologiche e di mercato, maturate in azienda durante questi anni di costante sviluppo.
«A dirigere la nuova divisione abbiamo chiamato un uomo di esperienza, Giuseppe Giallombardo - spiega la manager - che avrà il compito di gestire i nuovi progetti in toto; e potrà farlo sfruttando una struttura aziendale consolidata in modo trasversale, attingendo cioè dalle competenze acquisite, in primis nel settore alimentare, dalle due divisioni esistenti Macchine di imballaggio e Robotica».
«Le macchine già messe a punto - interviene Giallombardo - sono state ingegnerizzate in modo da rispondere subito alle esigenze dei comparti personal & house care: in pratica oggi Cama è in grado di offrire impianti di confezionamento “in cartone” più compatti e competitivi dedicati a prodotti per la cura della persona (shampoo, deodoranti, assorbenti, salviettine …) così come prodotti per la pulizia della casa (detersivi, deodoranti ambiente, igienizzanti…)».
Forte dell’esperienza nell’alimentare dunque, settore nel quale gli impianti sono caratterizzati da elevati livelli di efficienza e sicurezza e i prodotti da imballare hanno forme complesse e sono spesso delicati da manipolare, secondo il responsabile, «la strada di Cama nel non food è quasi tutta in discesa».

Dall’alimentazione al benessere. La nuova divisione nasce dalla decisione, in realtà, di “sistematizzare” un’attività già avviata, seppur in modo sporadico, così da differenziare ulteriormente portafoglio e mercati di destinazione.
Nel corso del tempo Cama è stata infatti chiamata a fornire soluzioni meccaniche o robotizzate per i settori più disparati «richiesti da quanti cercavano linee di alto tenore tecnologico e affidabili, mutuandole dalle quelle già adottate in ambito food».
E se l’efficienza degli impianti è di per sé un plus rivendibile in ogni comparto, «il tipo di handling dei prodotti, molto delicato, che Cama ha affinato trattando importanti referenze nel food, ha funzionato da testa di ponte anche nei confronti dei produttori del personal care: anche per loro, infatti, la cura nella manipolazione è fondamentale, per conservare e restituire al consumatore finale un’immagine impeccabile dei prodotti stessi».
Con una punta di orgoglio, Giallombardo riferisce di aver già acquisito commesse importanti da un grande gruppo francese, scalzando addirittura costruttori di impianti di fine linea d’Oltralpe. Il differenziale riconosciuto a Cama rispetto ai concorrenti, in questo caso, è stata la capacità di combinare macchine da imballaggio e robot in uno spazio molto limitato, ottimizzando quindi non solo gli spazi ma anche i costi.  

Sviluppi a breve termine. Il personal care è un settore in evoluzione - soprattutto in alcune parti del mondo… India, Brasile, Sud Africa insegnano - con tassi di crescita a doppia cifra.
Circo­­scrivere dunque gli obiettivi commerciali della nuova divisione Non Food a questo comparto, «immenso di suo» consentirà anzitutto di non disperdere energie.
Bellante ribadisce che «il ruolo di Giallombardo, in questo frangente, è  importantissimo, perché chiamato a coordinare le azioni a livello globale. La Divisione Non food richiede infatti piani di marketing specifici, organizzati per tipologia di prodotto, e l’individuazione dei player maggiori nel personal care nei vari Paesi; laddove le nostre filiali hanno raggiunto un buon grado di conoscenza e indipendenza, possono procedere in autonomia a gestire i progetti. In altri casi, il responsabile si muove in prima persona, valutando sia il cliente sia il progetto; dopo un confronto con i nostri project engineers, potrà suggerire poi le soluzioni tecnologiche idonee».  
E gli obiettivi? «A oggi, il non food rappresenta circa il 15% dell’intero fatturato Cama, ma il nostro obiettivo è di incrementarlo al 40%: ambizioso, ma raggiungibile, grazie soprattutto alla collaborazione attiva di tutte le filiali».    

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