Mercati da esplorare - Iran

Sanzioni e pagamenti in Iran

Le misure restrittive adottate nei rapporti economici e commerciali con l’Iran trovano origine nella Risoluzione 1737 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2006 e successivi emendamenti.

Fonti e procedure che gli operatori italiani sono chiamati a seguire possono essere consultati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico - Commercio Internazionale: www.mincomes.it (Aree tematiche/Prodotti e tecnologie a duplice uso). In questi testi sono elencati, oltre alle persone giuridiche, alle entità e agli organismi, anche le tipologie di prodotti e tecnologie per uso finale a scopo nucleare o militare, attualmente colpite dalle sanzioni.

Il 23 gennaio 2012 l’UE ha adottato il nuovo pacchetto di sanzioni che, oltre alle precedenti limitazioni in vigore sulla vendita di tutti i prodotti suscettibili di applicazioni militari o nucleari, hanno posto l’embargo totale sul greggio e sui prodotti petrolchimici iraniani così come sulle esportazioni verso l’Iran di equipaggiamenti e tecnologie essenziali per questo settore.
È anche vietato realizzare nuovi investimenti in un’impresa petrolchimica iraniana o di associarsi con essa nel quadro di una co-impresa. L’embargo sul petrolio è entrato in vigore dal primo luglio (i contratti già conclusi sono stati esercitati fino a quella data).

I ministri hanno anche inserito nella black list la Banca centrale dell’Iran e la Banca Tejarat, bloccando di fatto tutti i canali finanziari diretti da Europa a Iran. Rimane aperta la possibilità di effettuare triangolazioni con altri paesi terzi estranei all’embargo o agenzie internazionali che offrono servizi di assistenza finanziaria.
A parte il settore petrolifero, del gas e petrolchimico sopra specificati, il commercio legittimo di prodotti appartenenti ad altri settori può proseguire pur nel rispetto di condizioni molto appesantite dalla sempre maggiore difficoltà a trovare soluzioni al problema dei pagamenti.

Riferimenti operativi diramati da disposizioni interne iraniane
L’autorità competente a diramare disposizioni e supervisionare l’operato degli istituti di credito e finaziari iraniani è la Banca Centrale. Le circolari emesse sono consultabili in lingua nazionale “Farsi”, sul sito www.cbi.ir.
La scelta della forma di pagamento più idonea alle esigenze della transazione in atto e gli Istituti di Credito sui quali appoggiarsi devono essere attentamente valutati con l’ausilio degli esperti del settore.
Per le ragioni sopra esposte è oggi più complicato fare previsioni superiori ai tre mesi sull’affidabilità creditizia e finanziaria dell’Iran. A risentirne, sono soprattutto le società italiane coinvolte nei grandi progetti infrastrutturali, che incontrano difficoltà nell’ottenere l’apertura di L/C da parte delle banche italiane. SIMEST e SACE sono anch’esse al momento ferme sull’Iran.

Consigli su come operare per pagamenti con l’Iran
Fino all’entrata in vigore delle sanzioni, il mezzo di pagamento più frequentemente utilizzato dagli operatori era la lettera di credito irrevocabile. Al momento, tale soluzione è sempre percorribile anche se è difficile ottenere conferme di lettere di credito.
In fase di trattativa, si consiglia di negoziare il 30% del pagamento pattuito in contanti, 30% su conto estero del cliente e la rimanente parte utilizzando uno dei canali che abbiamo identificato di seguito, prendendosi cura di accertare che la persona o la società iraniana richiedente non sia inserita nelle black list delle sanzioni e che si possa operare con la banca iraniana identificata.
 
Banche estere di paesi che non hanno adottato le sanzioni delle N.U. È consigliabile evitare le eventuali triangolazioni bancarie su Dubai, considerato che, dall’gosto 2010, al fine di contrastare l’evasione fiscale, è entrata in vigore una circolare dell’Agenzia italiana delle entrate che inserisce Dubai nella lista dei paesi a fiscalità agevolata (paradisi fiscali). Quindi tutte le operazioni commerciali che trovano origine in questa città degli E.A.U. sono soggette a comunicazione mensile obbligatoria all’Agenzia delle entrate ed eventuale richiesta di informazioni all’operatore italiano da parte della stessa. Alcune banche possono porre come unica condizione di effettuare la transazione su valute diverse dal dollaro USA o dall’euro.

Banche italiane. La posizione dei nostri più importanti istituti di credito nazionali nei confronti dell’apertura di L/C sull’Iran è per il momento chiusa ma non si esclude che si possano trovare sul territorio italiano piccole/medie banche disposte a effettuare operazioni di aperture L/C con l’Iran. Consigliamo quindi di effettuare le opportune verifiche, in particolare rivolgendosi alle banche popolari. Le disposizioni ABI diramate agli istituti di credito italiani che operano con l’Iran impongono che ogni trasferimento di denaro superiore ai 10.000 euro dovrà essere notificato alle autorità nazionali e oltre 40.000 dovrà essere preventivamente autorizzato.

Per questa specifica autorizzazione è la banca italiana contattata che dovrà farne espressa richiesta al “Comitato per la sicurezza dell’economia”, istituito presso il Dipartimento del tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze. L’istanza si intende accolta se entro quattro settimane dal suo invio il Comitato di sicurezza finanziaria non ha espresso avviso negativo.
In conformità alle disposizioni sopra indicate gli operatori italiani cha hanno in corso transazioni commerciali con l’Iran dovranno seguire il seguente percorso:
FASE I - Verifica presso Ministero Sviluppo economico se il prodotto è sottoposto a limitazioni di esportazione “Duplice Uso”;
FASE II - Richiesta da parte dell’intermediario finanziario che conduce la transazione al Comitato di sicurezza finanziaria per autorizzazione a trasferimenti di fondi di importo superiore ad euro 40.000.

Per informazioni sulle Agenzie di assistenza e supporto finanziario tra Italia e Iran con filiali operative nei due paesi, rivolgersi a [email protected]

www.ice.gov.it L’ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (in gestione transitoria) - ha avviato un rapporto di collaborazione con la rivista ItaliaImballaggio. La rete di uffici all’estero dell’ICE fornirà un aggiornamento periodico sullo sviluppo del packaging nel breve/medio periodo in alcuni Paesi. Sotto osservazione, in via prioritaria, l’area del bacino del Mediterraneo, il Medio-Oriente e l’India: un focus che intende offrire spunti d’interesse alle imprese italiane, per sviluppare opportunità d’affari.
Per ulteriori informazioni sul settore contattare [email protected].

 

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