Macchine packaging ancora in crescita
Con un fatturato 2018 prossimo ai 7,7 miliardi di euro, il comparto industriale che fa capo a Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) conferma la propria leadership a livello internazionale.
Confermata l’elevata propensione all’export (prossimo all’80%), l’evoluzione dei costruttori italiani di macchine per il packaging non mostra cedimenti. Forte di una leadership mondiale - guadagnata grazie al livello tecnologico/qualitativo delle soluzioni proposte, flessibili e personalizzate, nonché all’efficienza di un servizio post-vendita worldwide - il settore conta a oggi circa 200-250 aziende di dimensioni industriali, cui si aggiungono circa 350 unità produttive con caratteristiche artigianali. Secondo i dati di pre-consuntivo elaborati dal Centro Studi di Ucima, anche nel 2018 il fatturato di settore cresce di ulteriori 6,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente, arrivando a sfiorare i 7,7 miliardi di Euro: un traguardo significativo, raggiunto anche grazie ai risultati soddisfacenti ottenuti sul mercato interno.
Mercato estero. Nei dodici mesi del 2018 le vendite oltre confine hanno superato in valore i 6 miliardi di Euro, con un incremento del 6,6% sull’anno precedente.
Secondo i dati disaggregati disponibili a dicembre 2018 (relativi ai primi otto mesi dell’anno) l’area dove i costruttori italiani hanno registrato le performance migliori è il Nord America, che cresce del +27,2%: gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di sbocco delle tecnologie made in Italy e fanno registrare una crescita record del +35,4%. Al secondo posto troviamo Africa e Australia (+15,3%), seguite da Unione Europea (+9,6%) e Sud America (+2,5%). Risultano in calo invece le esportazioni nei Paesi dell’Europa Extra-Ue (-5,8%) e in Asia (-2,4%). Per quanto riguarda l’andamento dei singoli Paesi, dopo gli USA, si confermano sul podio Francia, con un incremento del +3,1%, e Germania (+1,5%).
Mercato interno. È proseguito, anche nel 2018, il buon andamento dell’Italia, che ha generato ricavi per 1,6 miliardi di euro (+7,5%). Come dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli «il risultato è per certo riconducibile in parte al piano Industry. 4.0, che ha favorito l’adozione delle più innovative tecnologie proposte dalle nostre aziende da parte della clientela italiana, ma anche alla ripresa del mercato domestico». Al momento in cui scriviamo, resta tuttavia viva la preoccupazione per le politiche economiche e sociali espresse dal Governo in carica e che spinge Aureli a parlare della «scarsa attenzione mostrata in tal senso nei confronti del mondo della produzione, con il rischio di marginalizzare l’Italia sullo scacchiere europeo». In merito poi alle previsioni per l’andamento del comparto nel 2019, il presidente degli industriali di Villa Marchetti si dichiara moderatamente ottimista, sebbene rilevi «un lieve rallentamento della crescita: secondo i dati elaborati dal nostro Centro Studi, gli ordinativi dovrebbero infatti crescere a un ritmo più modesto, compreso tra l’1 e l’1,5%».
Sintesi dei dati di settore a cura del Centro Studi Ucima, rilevati a dicembre 2018.