L’Italia del Riciclo

Nonostante la drastica riduzione dei consumi delle famiglie e della produzione industriale (-6,3%), nel 2012 l’industria del riciclo dei rifiuti ha continuato a crescere.

In particolare, le attività inerenti il packaging sono salite del 2%, raggiungendo risultati eccellenti nei comparti tradizionali come il cartario, in cui l’84% dei materiali lavorati è recuperato, il siderurgico (75%) e il vetrario (71%). Lo sviluppo è netto anche in filiere diverse, come il tessile (+20%) e la frazione organica (4,5 milioni t recuperate).
Sono i dati dello studio annuale “L’Italia del Riciclo 2013”, promosso dall’associazione confindustriale che rappresenta le aziende del recupero rifiuti, FISE Unire, e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Molto resta però ancora da fare - emerge dal rapporto - anzitutto per operare in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale, ma anche per ridurre in misura significativa lo smaltimento in discarica, attualmente pari al 43% dei rifiuti urbani. L’Italia dovrebbe, dunque, adeguare la normativa nazionale alla Direttiva quadro 98/2008 della Comunità Europea e al concreto operare degli altri paesi, dove già da tempo la discarica svolge un ruolo secondario.

Gli strumenti sono, anzitutto, quelli della politica. «È necessario - hanno rivendicato i rappresentanti delle Associazioni promotrici durante la presentazione del Rapporto - che il Governo supporti seriamente lo sviluppo del riciclo dei rifiuti […] sia con strumenti economici sia valorizzando l’utilizzo di impianti di recupero di prossimità, disincentivando lo smaltimento in discarica rendendolo più costoso e promuovendo la qualificazione delle aziende».
 
“L’Italia del riciclo” è disponible sui siti www.associazione-unire.org e www.fondazionesvilupposostenibile.org.

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