La parola a… Alessio Wagner, Direttore Generale Famar Tec
Sempre pronti all’innovazione, anticipando i tempi. Trend e mercati: come cambia il modo di fare impresa.
Marchio storico nella produzione di macchine automatiche per il packaging primario e secondario in ambito farmaceutico e nutraceutico, Famar Tec ha al proprio attivo applicazioni anche nel mercato cosmetico, alimentare e del tabacco. Fondata nel 1969 a Sala Bolognese, nel 2015 Famar Tec è stata acquisita dal Gruppo Industriale Curti, attivo nel settore metalmeccanico con una forte differenziazione di business e già presente nel mondo del packaging sia alimentare che farmaceutico. Uno dei protagonisti dell’operazione di merging and acquisition è stato Alessio Wagner, che ricopre oggi il ruolo di Direttore Generale della società.
«Siamo da sempre fortemente rivolti all’innovazione dei nostri prodotti e ultimamente siamo focalizzati sullo sviluppo di soluzioni tecniche maggiormente sostenibili, così da ridurre i consumi delle utilities… Ne è un esempio la nuova linea integrata di blisteratura, Connexa 600 (si veda il box), frutto di una progettazione ergonomica e finalizzata a minimizzare i tempi di cambio formato nonché i consumi di energia elettrica e aria compressa. Mettiamo in campo la capacità di intercettare i trend di mercato come, ad esempio, la sempre maggior diffusione di farmaci oncologici per via orale, il che impone di equipaggiare le blisteratrici con idonei sistemi di contenimento; non realizzando tali sistemi, lavoriamo in partnership con i main providers, predisponendo le nostre macchine dal punto di vista meccanico ed elettronico».
«Un impulso notevole, principalmente sul mercato nazionale - precisa Wagner - è stato dato dall’Industria 4.0: tutte le nostre macchine sono ormai pensate per essere interconnesse ai sistemi aziendali. Abbiamo sviluppato poi sistemi sw. per facilitare la gestione della ricambistica necessaria al corretto funzionamento della macchina. Tali sw. consentono la visualizzazione dei gruppi macchina direttamente sull’HMI della macchina e l’individuazione immediata del pezzo di ricambio necessario. Una facile operazione di drag-and-drop permette di comporre il carrello e procedere con l’ordine al nostro ufficio assistenza».
Wagner riflette poi sull’impatto della pandemia e dell’attuale instabilità geopolitica nel modo di fare business: «L’emergenza sanitaria, prima, e gli scenari di guerra poi ci hanno imposto di ripensare il nostro modello di service: abbiamo quindi rafforzato l’assistenza da remoto, ora non più limitata a ripristinare e/o modificare il funzionamento delle macchine, nonché le modalità esecutive dei collaudi delle macchine prima della spedizione, in questo caso adottando nuove tecnologie che consentono collaudi virtuali, supportati da aziende specializzate in riprese audio e video».
Dalla realtà alle prospettive
«Tra i mercati di sbocco più promettenti, c’è senza dubbio la nutraceutica, trainante nell’ultimo quinquennio e ancora più in crescita dopo la pandemia. Di fatto è un mercato meno complesso del farmaceutico, con regole non paragonabili per rigore ai requisiti, ma con alte marginalità».
Confortato dall’incontro vis-a-vis con gli operatori giunti in visita a Pharmintech, Wagner continua a esprimere un misurato ottimismo sull’andamento futuro dei costruttori di macchine automatiche per il farma: «In un contesto di turbolenza, l’industria del packaging viene in generale preservata, e il farmaceutico ancora di più. Se, per esempio, si andasse verso la distribuzione capillare dei vaccini per il contrasto del COVID 19 attraverso farmacie e la medicina di territorio, potrebbero aprirsi delle opportunità interessanti. Penso, in particolare, alla distribuzione di siringhe pre-riempite o di flaconi monodosi: Famar Tec fornisce già macchine per il packaging secondario di questi farmaci, collaborando con i leader mondiali nella produzione di vaccini anti-influenzali.
E ancora, stiamo guardando con attenzione a quanto sta accadendo ai materiali di confezionamento, perché la migrazione verso un packaging che minimizzi l’impiego delle plastiche a favore di carta e cartone è un obiettivo “green” abbastanza consolidato, anche presso le case farmaceutiche. E noi dovremo essere pronti, perché una macchina che oggi gestisce un materiale plastico, non è detto che nel medio periodo non debba essere riconvertita per gestire un materiale cartaceo, un composito con una base biodegradabile, vegetale e contenuti plastici limitati.
Questa transizione è già in atto nel packaging secondario di prodotti quali siringhe, flaconi e fiale, in quanto non ha alcun impatto sull’integrità del prodotto stesso. FAMAR Tec sta già da tempo proponendo soluzioni in tal senso, volte alla completa sostituzione dei materiali plastici presenti in questa tipologia di confezionamento. Discorso diverso riguarda i materiali impiegati per il packaging primario, in particolare nei processi di blisteratura: la transizione per sostituire gli attuali materiali plastici e l’alluminio sarà giocoforza più lenta, dovendo garantire l’integrità dei prodotti fino alla data di scadenza».
Connexa 600: linea blister integrata
Dopo il lancio dell’astucciatrice continua ad alta produzione mod. A330C, prosegue il processo di innovazione tecnologica intrapreso da Famar Tec che, a Pharmintech powered by IPACK-IMA, ha presentato la nuova linea blister integrata mod. Connexa 600.
Composta da un modulo di blisteratura con sigillatura a rullo e da un modulo di astucciamento continuo, la macchina si caratterizza per un sistema robotizzato per il trasferimento positivo e l’impilamento dei blister, compromesso ideale tra elevate prestazioni e ingombri limitati (inferiore a 10 m).
Interamente gestita da motori brushless e con struttura a balcone in linea agli standard progettuali GMP, Connexa è conforme ai requisiti di Industria 4.0 e consente una produzione fino a 600 blister/1’ e 300 astucci/1’.
L’estrema riduzione dei consumi elettrici e di aria compressa, come altresì la semplificazione delle operazioni di cambio formato tramite sistemi di sgancio rapido e indicatori digitali sono elementi che hanno guidato la progettazione di Connexa 600 fin dalla fase iniziale.