Gli imballaggi di carta e cartone

A fronte della contrazione registrata nel 2023 di quasi tutte le tipologie di packaging (imballaggi vuoti compresi), gli imballaggi cellulosici restano tra i più rappresentativi in termini di tonnellate dell’intero comparto: 33% la quota di mercato e la rappresentatività per fatturato è del 26,8%, seconda solo agli imballaggi in plastica.

Barbara Iascone

La classificazione relativa agli imballaggi cellulosici prevede la suddivisione in 5 categorie:

  • fogli e contenitori in cartone ondulato (compreso espositori);
  • astucci e scatole pieghevoli in cartoncino;
  • sacchi in carta di grandi dimensioni;
  • altri imballaggi cellulosici (fusti in cellulosa, tubi, carta da incarto, sacchetti piccoli e shopper, etichette, supporti in carta nel settore maglieria e abbigliamento, ecc.);
  • contenitori rigidi accoppiati a prevalenza carta.

Visioni di mercato

Secondo le analisi congiunturali di Assografici, l’industria cartotecnica, che include il settore degli imballaggi in carta e cartone, ha registrato nel 2023 un trend in decisa contrazione.

Il fatturato, in Italia, è diminuito del 5,5%, mentre la produzione è calata del 5,8%, con le maggiori difficoltà riscontrate nella parte centrale dell’anno. Il calo del fatturato deve essere analizzato confrontandolo con l’andamento tendenziale dell’anno precedente, che si era chiuso con un +25,5%.

Il calo rilevato nel 2023 è sicuramente il risultato di un rimbalzo tecnico: dopo i significativi aumenti dei costi produttivi registrati nel 2022, l’anno successivo i prezzi sono diminuiti, assestandosi su valori più contenuti e ridimensionando di conseguenza i valori di fatturato.

Analizzando i dati relativi all’UE a 27 paesi, sempre in base alle elaborazioni del Centro Studi di Assografici, la produzione del comparto cartotecnico trasformatore cala del -7,3% mentre il fatturato registra un -12,3%; su quest’ultimo dato europeo pesa in modo significativo il calo della Germania, che chiude il 2023 con un fatturato al -15,4%. Seguono Polonia, Spagna e Francia, con cali sempre a due cifre ma di minore intensità.

Tabella 1. Scheda monografica del settore imballaggi cellulosici (2009-2023).
  2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Δ 22/23
Fatturato MLN/euro 6.450 7.040 7.455 7.210 7.174 7.410 7.590 7.740 7.921 8.137 8.288 8.054 8.788 10.906 10.333 -5,3
Produzione t/000 4.839 5.145 5.075 4.856 4.876 4.985 5.081 5.196 5.337 5.412 5.491 5.555 6.136 5.933 5.610 -5,40%
Esportazione (t/000)  443 502 518 521 532 557 561 591 612 630 635 614 687 671 567 -15,50%
Importazione (t/000) 100 110 114 124 112 130 130 148 155 157 227 147 173 206 213 3,40%
Utilizzo apparente (t/000)  4.496 4.753 4.671 4.459 4.456 4.558 4.650 4.753 4.880 4.939 5.083 5.088 5.622 5.468 5.256 -3,90%
Fonte: elaborazioni Istituto Italiano Imballaggio

Focus sull’Italia

Anche nel 2023 si conferma dunque l’andamento negativo già registrato nel 2022, con l’aggiunta del calo del fatturato che, dopo il picco registrato l’anno precedente, chiude con un -5,5%, allineandosi al trend della produzione.

La riduzione dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici ha portato a un ridimensionamento generale, facendo sì che l’andamento tendenziale del fatturato rispecchiasse quello della produzione. La produzione, espressa in tonnellate, cala del 5,4%, attestandosi intorno a 5.610.000 tonnellate.

Si evidenzia un sensibile calo nelle esportazioni: il 2023 chiude con un -15,5%, portandole a circa 567.000 tonnellate. Anche le importazioni risultano in contrazione, ma con un tasso decisamente più contenuto, -4,7% rispetto al 2022, attestandosi a 213.000 tonnellate.

Da qualche anno, si assiste a un costante aumento delle importazioni rispetto alle esportazioni e, anche per il 2023, nonostante entrambi i trend siano negativi, quello delle importazioni risulta migliore. Da un’analisi più approfondita del commercio estero del settore, si evince che la maggior parte dei rapporti commerciali del nostro paese rimangono in ambito europeo, come accade per tutte le tipologie di imballaggi.

Nel 2023, l’87% delle nostre importazioni proviene da paesi europei, e per quanto riguarda le esportazioni, l’89% è rimasto in Europa. Questa suddivisione rimane sostanzialmente stabile da un anno all’altro. Per quanto riguarda il fatturato, si assiste a una contrazione dell’andamento tendenziale; il 2023 chiude con un -5,3%, portandolo intorno ai 10,3 miliardi di euro. Questo è dovuto indubbiamente al ridimensionamento dei costi di produzione, superati i picchi registrati nel 2022, con un trend che si è allineato ai quantitativi.

I prezzi delle materie prime risultano in calo rispetto all’anno precedente. Secondo i listini della CCIAA di Milano, i prezzi delle principali carte e cartoni per imballaggio nel quarto trimestre del 2023 continuano il trend in calo, già evidenziato nei primi nove mesi dell’anno.

Tabella 2. Evoluzione della produzione nel settore imballaggi cellulosici, suddivisi per tipologia (dati espressi in t/000).
  2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Δ 22/23
Cartone ondulato 3.485 3.677 3.613 3.473 3.498 3.570 3.620 3.719 3.791 3.886 3.933 4.000 4.479 4.287 4.083 -4,80%
Cartoncino teso 688 745 747 707 700 731 764 769 783 790 821 819 876 867 823 -5,10%
Sacchi 185 198 198 182 191 195 189 187 195 197 203 200 218 221 183 -17,20%
Acc. Prev. CA 131 135 137 134 132 136 139 139 139 139 139 147 152 152 152 0,00%
Altro (1) 350 390 380 360 355 353 369 382 401 400 395 389 411 406 369 -9,10%
Totale 4.839 5.145 5.075 4.856 4.876 4.985 5.081 5.196 5.309 5.412 5.491 5.555 6.136 5.933 5.610 -5,40%
1) nel 2017 è stato introdotto un nuovo metodo di rilevazione. Fonte: elaborazioni Istituto Italiano Imballaggio

Segmentazione del settore imballaggi in carta e cartone

Cartone ondulato. Viene utilizzato in prevalenza per la produzione di scatole utilizzate per lo più per il trasporto e stoccaggio di merci o come imballaggio secondario atto a contenere prodotti a loro volta confezionati in altri imballaggi (primari).

Gli imballaggi in cartone ondulato sono i più rappresentativi della categoria con una quota di mercato del 75%. Sono i più diffusi grazie al loro utilizzo nella logistica e sono anche i più pesanti della categoria. Nel 2023 la loro produzione continua il trend in discesa già evidenziato l’anno precedente arrivando a 4.083 tonn/000, con un calo del -4,8% sul 2022, Tuttavia, si è registrata una ripresa verso la fine dell’anno, rispetto alle difficoltà dei primi tre trimestri. In sensibile calo sia le importazioni che le esportazioni, -33,2% le prime e -16,8% le seconde.

Il calo dei prezzi delle materie prime utilizzate per produrre imballaggi in cartone ondulato si aggira tra il -1% ed il -3%.

Astucci e scatole in cartoncino teso. Rappresentano il 15% degli imballaggi in carta e cartone e possono essere composti al 100% di cartoncino oppure abbinati a film di PE o a film di alluminio. L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario al fine di conferire all’astuccio un aspetto più accattivante, come accade per esempio per quelli impiegati nel settore cosmetico, o per particolari esigenze legate all’impiego.

Nel 2023 le tonnellate prodotte sono state 823.000 circa, in calo rispetto al 2022 del -5,1%. Utilizzati in prevalenza come imballaggi secondari, sono destinati per il 44,9% ai prodotti alimentari, per il 20,6% alle bevande, per il 10,3% al settore cosmetico e farmaceutico. Il restante 24,5% rientra nella categoria di “altri prodotti non alimentari”, che comprende piccoli e grandi elettrodomestici, pentole e utensili da cucina, prodotti per la detergenza domestica, accessori per l’arredo e altri articoli simili.

Sacchi di carta di grandi dimensioni. Questa tipologia di packaging viene utilizzata in prevalenza nel settore delle costruzioni. In base alle elaborazioni relative al 2023 di Gipsac (uno dei Gruppi di Specializzazione di Assografici), la categoria dei sacchi in carta di grandi dimensioni registra un calo produttivo pari al -17,4%, una contrazione che conferma l’andamento negativo dei principali settori di utilizzo (edilizia, alimentare industriale). Le tonnellate prodotte sono state 183.000. Segni negativi anche per il commercio estero: -21,2% per le importazioni e -23,3% per le esportazioni.

Altri imballaggi cellulosici. Questa voce comprende diverse tipologie di packaging, come fusti di cellulosa e tubi per confezionare bottiglie, tubi cellulosici per carta a uso domestico, carta da incarto, carta pergamena e solfito da incarto, carta ondulata, sacchetti piccoli, shopper, incarti automatici, fogli di carta per supporto capi di abbigliamento, etichette, piattaforme ed espositori di cartone teso e cartoncino, ecc. Il trend negativo del 2023 coinvolge anche questa categoria, con un -9%, +10,6% per le importazioni e -14,8% per le esportazioni.

Contenitori accoppiati rigidi a prevalenza carta. Nella presente analisi facciamo rientrare anche gli imballaggi accoppiati a prevalenza carta, anche se in Imballaggio in cifre vengono analizzati in un capitolo a parte. Il settore mostra ormai da diversi anni una certa stabilità, fatta eccezione per l’anno 2020, ormai il comparto registra crescita “0” sia in fatturato sia in produzione.

IL RICICLO DEGLI IMBALLAGGI CELLULOSICI.
I risultati emersi dalle analisi di COMIECO - il Consorzio del sistema CONAI che si occupa di garantire la raccolta degli imballaggi in carta e cartone - evidenziano una crescita in relazione alla quantità di imballaggi riciclati pari al +7,7% (4,7 milioni di tonnellate) a fronte però di un calo nell’immesso al consumo. Il tasso di riciclo nel 2023 sale al 92%, nel 2022 era dell’80%.

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