Bando CONAI per l’ecodesign 2022 Episodio 2
L’Italia ricicla di più e a costi inferiori. A dirlo è uno studio della Bocconi e del Wuppertal Institut presentato a Bruxelles che, oltre a sancire l’efficienza del sistema CONAI di gestione degli imballaggi, rimarca la capacità delle imprese nazionali di progettare green.
«Lo studio sancisce un nuovo primato italiano: i dati confermano come il nostro sistema di gestione degli imballaggi non sia solo fra i più efficaci ed efficienti a livello europeo, ma rimanga sempre attento anche alla progettazione» commenta Simona Fontana, responsabile del Centro studi per l’economia circolare CONAI.
«I due temi vanno di pari passo… perché un imballaggio ben progettato ha impatti inferiori non solo sull’ambiente, ma anche sulla gestione del suo fine vita e quindi sui costi connessi a questa attività. Il nostro Bando per l’ecodesign vuole proprio premiare e incoraggiare le attività green del tessuto imprenditoriale italiano: disegnare imballaggi sempre più sostenibili aiuta a raggiungere i target di riciclo imposti dall’Unione, a ridurre il consumo di risorse, e a contenere i costi della gestione dei pack stessi a fine vita. Un circolo virtuoso che proprio le imprese del nostro Paese contribuiscono ad alimentare. Il successo di questo binomio, ossia dell’ecoprogettazione e dei costi inferiori per il riciclo, è anche uno dei principi utilizzati da CONAI nella modulazione del CAC per imballaggi in plastica, in vigore dal 2018 e che sarà ulteriormente rafforzata a partire dal 1° gennaio 2023».
Note e commenti alla ricerca
Condotto da GREEN (Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks) dell’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut, lo studio “Screening the efficiency of packaging waste in Europe” è stato presentato al Parlamento Europeo a Bruxelles e ha raccolto le risposte di 28 Producer Responsibility Organizations (PRO), ossia le organizzazioni finanziate dai produttori e/o utilizzatori di imballaggi che si assumono la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio.
Se messo a confronto con le PRO delle Nazioni con oltre 10 milioni di abitanti serviti, il sistema CONAI risulta il più efficiente ed è meno costoso rispetto alle PRO di Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania.
«Inoltre - spiega il presidente CONAI Luca Ruini - i dati dello studio smentiscono la convinzione che a risultati di riciclo migliori corrispondano costi più alti per il tessuto imprenditoriale: di fatto, rispetto ad altri Paesi europei, abbiamo operato le riduzioni più consistenti dei contributi ambientali. Altro dato per noi molto significativo è che, insieme a Francia, Estonia e Repubblica Ceca, l’Italia vanta il maggior livello di trasparenza nella gestione dei rifiuti».
Nel commentare lo studio, il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni ha parlato di «esempio concreto dell’eccellenza italiana nella gestione degli imballaggi che consente al nostro Paese di spiccare, nel confronto europeo, sui temi dell’economia circolare; del resto, la necessità di accelerare il passaggio verso l’economia circolare non è mai stata così chiara e urgente: l’estrazione e la lavorazione delle risorse materiali è responsabile della metà delle emissioni di gas effetto serra e del 90% della perdita di biodiversità. Inoltre - ha chiosato Gentiloni - dalle crisi legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina arriva un nuovo impulso a ridurre la dipendenza dell’Europa dall’utilizzo di risorse naturali, combustibili fossili e fornitori esteri. Dovendo puntare in modo ancor più deciso su transizione energetica e sviluppo dell’economia circolare, è necessario anche ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo, e promuovere il riutilizzo di risorse e materiali già in fase di progettazione e produzione, come stiamo facendo con gli imballaggi».