Sguardi diversi sul consumo alimentare

Le scelte in materia di alimentazione rivestono un ruolo centrale nell’universo dei consumi. Chiriotti Editori pubblica due testi che, da punti di vista opposti e complementari, affrontano aspetti diversi di questo vastissimo tema, accomunati da un approccio divulgativo che non rinuncia al rigore scientifico.

Se da un lato “I contenitori in plastica per alimenti” (di Giacomo Dugo, Giorgio Calabrese, Rossella Vadolà, Maria Rita Fede) si propone come vademecum del consumo critico, concepito per approfondire il complesso argomento della sicurezza nel confezionamento alimentare, “Il marketing sensoriale” (di Sebastiano Porretta) vuole invece superare i limiti delle tradizionali analisi di marketing, indagando come le scelte alimentari dei consumatori siano influenzate dai dati percettivi, che agiscono sull’emotività e sull’immaginario. Le scelte d’acquisto, infatti, non sono solo guidate da considerazioni logico-razionali, ma anche da desideri e bisogni “immateriali” a cui il prodotto, portatore di un’identità, promette di rispondere.

I contenitori in plastica per alimenti
L’idea di trattare in forma multidisciplinare l’impiego della plastica nel settore alimentare nasce dalla consapevolezza di un cambiamento culturale profondo: il consumatore, un tempo attore passivo delle evoluzioni che nell’ultimo cinquantennio hanno segnato il vasto e complesso settore dell’alimentazione (produzione, packaging, commercializzazione), mostra oggi un forte interesse per le molte problematiche relative all'argomento, di importanza “primaria” per definizione.  
In materia di sicurezza alimentare, il consumatore consapevole rivolge gran parte dell’interesse al packaging, in larga parte realizzato con materiali polimerici, il cui impiego comporta numerose e complesse criticità: questioni di sostenibilità ambientale e smaltimento/riciclo dei rifiuti, ma anche, e soprattutto, tematiche relative alla salute e ai rischi che derivano dal contatto con il cibo.
I contenitori plastici possono contaminare gli alimenti? Tale contaminazione costituisce un rischio per la salute umana? Come avviene? In che modo il nostro organismo assorbe e accumula questi contaminanti alimentari? Cosa si intende per idoneità di un materiale al contatto con alimenti e bevande?
Queste le domande più urgenti a cui il testo, dall’approccio divulgativo ma rigorosamente scientifico, si propone di rispondere. Dalla chimica degli alimenti, alla medicina, dalla biologia alla giurisprudenza, dall’economia all’ingegneria dei materiali: “I contenitori in plastica per alimenti” è un opera sinergica, che esplora in modo trasversale le molteplici implicazioni di un tema, la cui conoscenza è di importanza centrale per orientarsi nel consumo critico.

Il marketing sensoriale
Oltre a fornire indicazioni e misure di garanzia volte a promuovere la scelta di prodotti sani, per avere successo sul mercato, un prodotto deve rispondere, in tutti i suoi aspetti (ingredienti, packaging, design, etichetta, e, perché no, esposizione in un ambiente idoneo), a un’esigenza identitaria che tenga conto dei fondamenti e delle sinergie che orientano la scelta alimentare degli individui: gli odori, i colori, i gusti fondamentali non si esauriscono “in sé”, ma inducono suggestioni “altre”, legate ad aspetti della socialità,  della cultura, e dell’immaginario…
Con questo assunto, Sebastiano Porretta, autore di un testo divulgativo, dallo stile colloquiale e non solo per addetti ai lavori, decreta il definitivo superamento del tradizionale marketing “di massa”, delineando un nuovo approccio che indica nell’individualità e nella personalizzazione i concetti chiave per interpretare (e conquistare) un mercato sempre più contraddistinto dall’iper-segmentazione dell’offerta.
Uno studio corretto dei trend di consumo deve, infatti, porre l’individuo al centro della propria analisi, considerandolo come soggetto attivo, partecipativo e creativo, potenzialmente interessato a una merce non solo in termini materiali, ma anche perché quest’ultima rappresenta nel suo sistema semiotico, l’emanazione di uno stile di vita, di un particolare contesto privato e sociale.
Alla luce di queste considerazioni, è necessario accantonare la logica meramente funzionale di “bisogno-acquisto-beneficio”, formulando nuove teorie capaci, in primo luogo, di studiare il contesto di appartenenza del consumatore e, quindi, di instaurare con lui un legame emotivo.
I beni alimentari, per la centralità assunta dal dato sensoriale, rappresentano un territorio privilegiato di indagine, dato che il più delle volte sono considerati dall’acquirente come premessa di un’esperienza da condividere nel proprio contesto sociale, e non solo come pietanze da consumare.
Il marketing sensoriale si occupa quindi di creare e ottimizzare strategie fondate sulla simbiosi tra il marchio e il cliente nel proprio ambiente di vita, studiando le emozioni e le percezioni del consumatore per capitalizzarle in vista di nuove opportunità di mercato, incentivare la fedeltà verso il prodotto, garantendone il successo duraturo e massimizzando il profitto.
 

 

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