Sviluppare eccellenza

Alla fiera Packology Schneider Electric riconferma il proprio ruolo di partner storico e privilegiato degli OEM del settore packaging. Presenta gli ultimi avanzamenti dell’offerta PacDrive 3, all’interno della piattaforma MachineStruxure, ma anche di PlantStruxure dove, in un unico ambiente, si analizzano i dati relativi a energia e processo produttivo. Obiettivo: massima ottimizzazione degli impianti.

Schneider Electric, specialista globale nella gestione dell’energia, è partner storico e di primissimo piano dei costruttori di macchine automatiche per l’imballaggio, cui propone un’offerta tecnologica completa destinata a linee di confezionamento primario e secondario e di processo.
L’architettura regina per questo mercato è MachineStruxure, una piattaforma integrata che combina tutti gli aspetti meccatronici relativi alla struttura della macchina, permettendo di ottimizzarne la realizzazione in ogni sua fase, dalla progettazione alla manutenzione. 

Al suo interno, si inserisce l’offerta PacDrive3 che si è arricchita di numerose novità hardware. Nuove soluzioni HMI, access point wireless e nuove applicazioni PLC di fascia media si affiancano al punto di forza chiave di PacDrive 3: la disponibilità di software e relative librerie sviluppate nello specifico in risposta alle richieste funzionali del settore packag- ing. Lo sviluppatore è infatti in grado di scegliere le funzionalità ideali per applicazioni di ogni livello: dalla semplice gestione della camma elettronica al controllo di robot paralleli o antropomorfi.
Spiega però Antonio Marra, Marketing Manager Machine Solutions di Schneider Electric che, in occasione di Packology, c’è ancora molto da scoprire.
«Oggi più che mai, le macchine di confezionamento presentano fortissime sinergie con l’automazione di processo; inoltre, gli OEM richiedono soluzioni che garantiscano la massima efficienza in termini produttivi ed energetici.
A Packology presentiamo una nuova piattaforma MES, Ampla EOS, dedicata al controllo della produttività e del consumo di energia». Si tratta di una piattaforma aperta a OPC DA, Historians, Webservices, B2MML, SQL Stored Procedure, che si collocano a loro volta nell’architettura Schneider Electric per l’automazione di Processo, PlantStruxure. «Il connubio tra MachineStruxure e PlantStruxure è la risposta globale che proponiamo all’intera filiera produttiva» aggiunge Marra.

I servo azionamenti integrati ILM 62 utilizzano gli stessi alimentatori centrali dei servosistemi multi asse LXM 62 con servo azionamenti da posizionare nell’armadio di controllo, e possono essere fatti funzionare insieme con essi in configurazioni miste. L’immagine illustra una configurazione che comprende (da sinistra a destra): alimentatore, due doppi drive ed un modulo di connessione.
 

Vicini al mercato
Al di là delle novità tecnologiche, l’obiettivo della presenza di Schneider Electric a Packology è rinnovare la propria vicinanza ai clienti.
«Concepita espressamente come fiera per e dei costruttori di macchine, essere presenti a Packology significa avere quattro giorni di contatti diretti e continui con i clienti, con le loro esigenze in evoluzione, le loro domande - spiega Marra. «E tanto più è importante partecipare quest’anno visto che, grazie all’orientamento all’export, il confezionamento è uno dei pochi settori a registrare ancora risultati positivi anche in periodi di recessione.

L’Italia è il secondo paese al mondo per presenza di costruttori di macchine specializzati nel packaging e conta diverse realtà di assoluta eccellenza; per noi è un motivo di grande orgoglio avere accompagnato con le nostre tecnologie la crescita e il successo di queste aziende».
Elemento fondamentale dell’approccio Schneider Electric verso la clientela OEM specializzata nell’imballaggio è la capacità di offrire un supporto completo allo sviluppo e alle problematiche post vendita. E questo avviene grazie a una rete capillare di specialisti, diffusa in tutta Italia.
«La punta di diamante è il nostro team FlexCenter e Service, che opera dalla nuova sede di Castelmaggiore (BO). Questa squadra - aggiunge Marra - così come tutta la nostra rete, è un riferimento anche per soluzioni di tipo logistico e per il supporto alle azioni di vendita degli OEM in Italia e in tutto il mondo». 

Il nuovo: in evidenza a Packology
Schneider Electric presenta agli operatori del settore pack- aging in visita a Packology le soluzioni di recente introduzione.

Automation Controller LMC 101/201. Prodotti entry level della gamma LMC (consentono di sincronizzare rispettivamente fino a quattro e otto assi). Completano la serie, che comprende anche i modelli LMC 300,400 e 600C: si  tratta di controllori ideati per soluzioni di automazione economiche e allo stesso tempo scalabili; permettono di sincronizzare fino a 99 servoassi reali (tempo di ciclo di 1ms) e fino a 255 assi virtuali.

Servo azionamento stand-alone Lexium LXM 52. Concepito per essere utilizzato in abbinamento con i nuovi controller PacDrive 3 LMC 101C e 201C, consente una maggiore scalabilità nelle applicazioni che richiedono un numero limitato di assi.

Soluzione Daisy-Chain per i servo moduli ILM62. I servo moduli Lexium ILM 62 sono “plug&play”, con elettronica di regolazione integrata.  Trasferiscono il servo azionamento dall’armadio elettrico direttamente a bordo macchina, riducendo i tempi di installazione e la complessità del cablaggio. Possono essere collegati in rete utilizzando uno specifico sistema costituito da cavi ibridi e dispositivi di distribuzione, in topologie realizzate in modo estremamente flessibile, oggi anche in applicazioni del tipo Daisy Chain.

Pannelli operatore Magelis GTO. Pensati per applicazioni semplici e di media complessità, sono disponibili in sei diverse taglie (da 3,5 a 12,1’’), con display TFT a 65K colori e retroilluminazionze LED.  Nella grande varietà di modelli, spiccano quelli con frontale in Inox, ideali per il food&beverage e il settore farmaceutico. Comunicano con le apparecchiature di campo tramite interfaccia Ethernet integrata, con la possibilità di accedere alle apparecchiature in questione anche da remoto e di interfacciarsi con l’infrastruttura IT. Utilizzando l’innovativa APP Vijeo Desing’Air,  possono essere gestiti anche da smartphone o tablet.

Nuovi Access Point Wirelss per unità di controllo. La gamma di unità di controllo wireless e batteryless Harmony XBR5, che non richiedono cablaggio né installazione di altri accessori fra il pulsante e l’armadio elettrico, si è arricchita di un nuovo tipo di access point in grado di supportare fino a 60 trasmettitori radio. L’access point connette il trasmettitore e il PCL convertendo il segnale radio ricevuto nel protocollo di comunicazione richiesto (RS485 Modbys serial line o Modbus/TCP). Se opportuno è possibile amplificare ulteriormente il segnale utilizzando antenna esterna o relay.

Pensando al futuro del settore, il Marketing Manager Machine Solutions di Schneider Electric Antonio Marra mette in evidenza alcuni trend che Schneider Electric considera di grande rilievo. «Sono sempre di più i costruttori di macchine che prendono la strada dell’integrazione tra processi e funzionalità, due aree fino a oggi ben distinte. Penso ad esempio all’integrazione dei robot nella parte di confezionamento. Inoltre, è avvertita la necessità di ridurre gli spazi occupati dalle macchine nonché di avere  maggiore flessibilità per adattarsi a nuovi materiali o confezioni: elementi che sono già parte dell’offerta di Schneider Electric. Un terzo aspetto emergente è legato alla facile interazione fra macchina e operatore».

 

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