Etichetta digitale e blockchain a tutela della filiera vitivinicola

Trackyfood (piattaforma di tracciabilità alimentare 4.0 sviluppata per valorizzare le filiere agroalimentari e marchio di Trackysat) ha sviluppato un’etichetta digitale supportata dalla blockchain per tutelare il settore vitivinicolo dalle frodi.

Lo strumento dispone di una serie di funzionalità ad hoc per la gestione delle informazioni legate alla filiera. Partendo dal censimento geolocalizzato dei vigneti e delle loro caratteristiche organolettiche è possibile tracciare tutte le fasi e i processi (data di vendemmia, fermentazione, affinamento, messa in botte, assemblaggio in caso di blend, ecc.) che vengono poi registrati e datati definendo così il prodotto di ogni lotto.

Attraverso l’etichetta interattiva, il consumatore potrà così accedere a tutti i dati arrivando a visualizzare anche la posizione esatta dei vigneti dai quali l’uva è stata raccolta.

Secondo Federico Persico, Chief Technology Officer di Trackyfood, quella della digitalizzazione è la strada maestra nella lotta alla contraffazione:

«Al momento l’Italia è l’unica nazione al mondo a essersi dotata di un registro telematico del vino, che consente il controllo degli operatori della filiera a seguito della registrazione online delle movimentazioni e delle lavorazioni dei prodotti vitivinicoli».
 

Un intervento necessario, anche alla luce della recente frode che ha portato al sequestro di 10.550 ettolitri tra mosti e vini dal valore di 1 milione di euro, presso stabilimenti vinicoli ubicati nella provincia di Foggia e Bari, da parte dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF).

Secondo i dati dell'EUIPO, tra i settori più colpiti dalla contraffazione vi è proprio il vino, con 356 milioni di euro di vendite perse fino al secondo trimestre del 2019. Appare dunque evidente l’importanza di un controllo capillare sulle filiere grazie all’etichetta digitale e la blockchain.

TrackyFood ha peraltro in serbo altre novità. È in fase di sviluppo un ulteriore dispositivo che consente di dialogare digitalmente attraverso l’impiego di macchinari dotati di sensoristica 4.0.

«L’obiettivo - conclude Persico - è di integrare automaticamente le informazioni generate dalle macchine di imbottigliamento (data, numero di bottiglie, lotto, ecc.) con le informazioni di tracciabilità, in una modalità quindi ancora più veloce e sicura, che ridurrebbe ulteriormente il rischio di contraffazione».

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