Complessi ma flessibili
Complex but flexible

Anche se i converter italiani continuano a esportare, subiscono i contraccolpi del calo delle vendite negli Usa. Per fortuna la domanda interna...
Even if the Italian converters continue to export, they are suffering the after-effects of plummeting sales in the USA. Thankfully demand on the Italian market...

Il vento dell’Est
An Easterly wind

Cartotecnici a congresso.
Paper converters in conference.

Andate e federatevi
Go and federate

Assogomma e Unionplast danno vita a una nuova istituzione di rappresentanza.
Assogomma and Unionplast have given life to a new representative organisation.

News








GOMMA PLASTICA 940 imprese con 60.000 addetti associate ad Assogomma e Unionplast danno vita a una nuova istituzione di rappresentanza. Obiettivo: unire le forze per affrontare i grandi problemi strutturali di un settore che attraversa un momento difficile. E.P.

Il nome proprio è Federazione Gomma Plastica; quello comune, che ne definisce la natura, è federazione di primo grado (vi fanno capo le due associazioni “verticali” di grado inferiore). La sua nascita è stata annunciata ufficialmente poco prima delle ferie estive, durante l’ultima assemblea generale di Unionplast, durante la quale Franco Muscarà - presidente dell’associazione confindustriale che rappresenta i trasformatori di materia plastica - ha “solennizzato” con l’enfasi dovuta il buon esito del cammino di avvicinamento «agli amici della gomma», intrapreso dieci anni fa con il primo contratto unico di settore e ratificato oggi con un solo voto contrario.
Con il varo di Gomma Plastica, peraltro, le due associazioni originarie non scompaiono, ma restano in vita per seguire gli aspetti più specifici dei due comparti.
Alla neonata federazione - che nel frattempo si è già insediata nella sede milanese di Assogomma, con Sergio Rombolotti presidente per il primo biennio e Angelo Bonsignori in veste di direttore - fanno capo, invece, tutte le attività comuni, a partire dalla rappresentanza politica e sindacale.
Lo scopo? «Unire forze e professionalità complementari, rafforzando al contempo il peso di rappresentanza», come ha dichiarato Muscarà. Anche perché, ha sottolineato ancora il portavoce dei trasformatori, il momento lo richiede con urgenza, visto che anche «quest’occasione di festa è turbata dal travaglio dell’economia italiana, reso ancor più faticoso dalla mancanza di un coordinamento comunitario del comparto, che aiuti a progettare interventi strutturali».

Un momento difficile
I dati di bilancio 2004 mostrano un settore a crescita quasi zero, che da un lato “tiene” a livello di produzione (7.180 kton, +1%), export (2.150 kton sulle 2.100 dell’anno precedente, corrispondenti a circa il 26% della produzione totale) e fatturato (14.300 milioni di euro, +6,7%), ma dall’altro cede su valore aggiunto (-4,7%) e numero di addetti (-1,6%). E soprattutto - secondo stime Federchimica riferite da Muscarà - si tratta di un settore che, nel primo semestre dell’anno in corso, potrebbe aver subito un calo di domanda fra il 4 e il 6%. In questo contesto - plaudono gli ospiti intervenuti all’assemblea, fra cui il past president Massimo Foggini - unire le forze è ancor più significativo e importante. I problemi da affrontare, infatti, sono molti e di non facile soluzione: i relatori evocano, in ordine sparso, l’inanità dei politici di tutti i fronti, a cui si contesta una sostanziale mancanza di coraggio nell’affrontare alla radice i problemi del Paese, la mancanza di fondi a sostegno della ricerca, il caro energia e l’inarrestabile processo di delocalizzazione che allontana gli operatori dei settori di sbocco, automotive in testa…

Rating bancario: iniziative di ampio respiro
In nome del principio che “senza diagnosi non può darsi terapia”, i vertici di Unionplast hanno messo in campo una serie di iniziative a sostegno del settore, che partono dall’analisi della situazione in cui versano le imprese, a partire dalla relativa classe di rating (Basilea 2 lo impone).
Condotta da Eu-Ra (Europe Rating SpA) e sintetizzata con efficacia da due rappresentanti della società triestina, la ricerca inizia con l’identificare i fattori che, a ragione o a torto, peseranno sempre più nella valutazione della salute di un’impresa da parte del sistema bancario. Secondo i criteri di Basilea 2, il bilancio conta per un 60% - anche meno, se l’azienda è piccola - seguito dallo sconfinamento rispetto ai fidi ed elementi analoghi (fra il 25 e il 30%), mentre i fattori qualitativi (management, posizionamento sul mercato, trend di settore ecc.) pesano solo per un 5%.
Si tratta di un modello codificato abbastanza rigidamente - commentano gli estensori - che diverrà operativo ufficialmente fra il 2007 e il 2009 (ma già ora in fase di adozione), che vincola il direttore dell’istituto di credito, portando di fatto a una forte spersonalizzazione del rapporto fra banca e cliente (e lasciando presagire un giro di vite nel credito all’impresa).
Dallo studio Eu-Ra emergono molti dati interessanti sul comparto, che si colloca “nella media” dei settori manifatturieri italiani e tuttavia (anzi, proprio per questo) mostra un’evidente sofferenza su vari piani. Sottolineate, fra l’altro, la tendenziale riduzione della dimensione delle imprese, l’aumento delle perdite, una diminuzione dell’utile netto (il periodo esaminato è fra il 1998 e il 2003); stesso trend al ribasso per ROI, ROE e ROS oltre che - ahimè - per l’autofinanziamento (ossia gli utili reinvestiti). Nel complesso, la maggioranza dei trasformatori di materie plastiche si colloca, sulla base di queste analisi, nella classe di rating fra B e doppio B, significativa di una discreta solidità, anche se spesso di scarsa solvibilità.

Borsa: plastica come metallo?
L’attività di Unionplast, peraltro, è assai articolata. L’ultima iniziativa è stata stimolata dal recente ingresso delle materie plastiche alla Borsa di Londra (lo scorso maggio, sulla falsariga del London Metal Exchange), dove gli scambi hanno già raggiunto il volume del metallo. L’associazione ha selezionato alcune imprese esperte in servizi finanziari, con cui stipulare eventuali convenzioni vantaggiose per gli associati.
Durante l’assemblea, dunque, sono stati presentati, a titolo dimostrativo, due differenti software per il monitoraggio e l’elaborazione in tempo reale delle variazioni dei prezzi, che hanno suscitato l’interesse dei presenti. E hanno stimolato il vibrante invito alla prudenza di Muscarà: la plastica non è il metallo e i trasformatori di polimeri (perlopiù PMI) non sono strutturati per fare speculazioni.
Prudenza, dunque, e «ricordiamoci di cosa è successo quando gli imprenditori italiani si sono messi a giocare con la finanza…».




New concerns
Go and federate


PLASTIC RUBBER 940 Assogomma and Unionplast associated concerns with over 60,000 employed have given life to a new representative organisation. Objective: join forces to tackle the huge structural problems of a sector that is going through a difficult period in time.
E.P.

Its official name is Federazione Gomma Plastica; though it actually stands as a federation in its own right (constituted by the two subordinate grade “vertical” associations). Its creation was officially announced just before the summer holidays, during the last general assembly of Unionplast, when Franco Muscarà - president of the Confindustria association that represents the plastic converters - with due emphasis officially praised the successful union with “our friends of rubber”, the first steps having been taken ten years ago with the first combined sector contract and now ratified with only one vote against.
With the launch of Gomma Plastica what is more the two original associations do not disappear, but will continue to operate, attending to the more specific aspects of the two segments. The fledgling federation - that has now already installed itself in the Milanese offices of Assogomma, with Sergio Rombolotti president for the first two years and Angelo Bonsignori in the role of director - will see to all the common activities, starting from political and union representation.
Its purpose? “To combine complimentary strength and expertise, at the same time reinforcing its representative weight”, as Muscarà declared. Also because, the converters’ spokesman once again reiterated, the current moment in time urgently demands it, given that “this festive occasion has also been perturbed by the throes of the Italian economy, made even harder by the lack of coordination of the segment at community level, something that would help in planning out structural intervention”.

A difficult moment in time
The balance figures for 2004 show a sector with near zero growth, that on the one hand is holding its own in terms of production (7,180 kton, +1%), exports (2,150 kton compared to 2,100 the year previous, accounting for close on 26% of overall production) and turnover (14,300 million Euros, +6.7%), but that on other hand is losing ground in terms of added value (-4.7%) and number of employed (-1,6%).
And aboveall - according to Federchimica estimates referred by Muscarà the sector may have suffered a drop of between 4 and 6% in the first half of the current year.
In this situation - the guests that intervened at the assembly, including past president Massimo Foggini declared - joining forces is even more significant and important. The problems to be tackled in fact are many and will not be easy to solve: one by one the speakers denounced the inanity of politicians on all fronts, accused as they were of lacking the courage to tackle the problems of the Country at the root, the lack of funds in support of research, high energy costs and the unrestrainable process of delocalisation that is creating a gap with the main outlet sectors, the automotive sector first and foremost…

Bank rating: broadscale undertakings
In the name of the principle of “no diagnosis, no therapy”, the Unionplast top management has fielded a series of undertakings to support the sector, that start from an analysis of the situation the companies are in, beginning with their relative class of rating (imposed by Basle 2).
Carried out by Eu-Ra (Europe Rating SpA) and effectively summed up by two representatives of the Trieste based company, the study starts with identifying the factors that, right or wrong, will weigh evermore in rating the health of a concern by the banking system. According to Basle 2 criteria, the balance counts 60% - even less if the concern is small - followed by overrun of credit limits and similar (between 25 and 30%), while qualitative factors (management, position on the market, sector trend etc) only weigh 5%. A fairly inflexible coded model - its draughters comment - that will officially become operative between 2007 and 2009 (but it is already in the phase of being adopted), that ties the bank director, in fact leading to a strong depersonalisation of relations between bank and customer (and foretelling a tightening of company credit).
The Eu-Ra study reveals many interesting figures regarding the segment, that is rated as “average” among the Italian manufacturing sectors and all the same (rather, for this very reason) is seen to be hard put on various levels. Among other things a reduction in size of the concerns, increased losses, a drop in net profits (the period examined is between 1998 and 2003) prevail; ROI, ROE and ROS as well as - alas - auto-financing (or that is reinvestment) show the same downtrend. Overall, on the basis of this analysis, most raw material converters are located in the B and BB class rating, signifying a considerable solidity, even if solubility is often poor.

The Stock Exchange: plastic as metal?
Unionplast what is more carries on a broad range of activities.
Its latest undertaking was stimulated by the recent entering of plastics on the London Stock Exchange (last May, following the London Metal Exchange), where exchanges have already reached the volume of metal.
The association has selected some companies that are expert in financial services with which associates will be able to stipulate advantageous agreements. During the assembly two different software for real time monitoring and calculating price variations were presented in the form of demonstrations, arousing the interest of those present. And they stimulated the vibrant invitation for prudence from Muscarà: plastic is not metal and polymer converters (for the most SMFs) are not structured to speculate. Prudence hence and “don’t let us forget what recently happened when Italian entrepreneurs started playing with finance…”