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Contenitori di metallo
Metal containers
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Un mercato europeo che vale circa 7.400 milioni di euro; una produzione che ha toccato le 3.800.000 t (90% acciaio e 10% alluminio); 300 operatori con 41.000 dipendenti. Le cifre 2004 del metallo per imballaggio, declinate a livello nazionale
A European market that is worth around 7,400 millions of Euro; a production that has touched on 3,800,000 t (90% steel and 10% aluminium); 300 workers with 41,000 employees. The figures for 2004 of packaging for Italy
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Esordi parigini
Paris debut
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Una fiera-convegno interamente dedicata alle tecnologie di identificazione in radiofrequenza: Rfid 2005
A show/conference entirely dedicated to radio frequency identification technologies: Rfid 2005
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Aspettando il 2006
Waiting for 2006
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Analisi e previsione della produzione nel settore cartario in Italia: il modello, il preconsuntivo 2004 e i primi, incoraggianti, dati relativi ai trend di crescita dei prossimi due anni
Analyses and forecasts for the paper sector in Italy: the model, the prebalance for 2004 and the first, encouraging figures giving the growthtrends for the coming two years |
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News
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STUDI Analisi e previsione della produzione nel settore cartario in Italia: il modello elaborato dal Professor Nova dellUniversità Bocconi, il preconsuntivo 2004 e i primi, incoraggianti, dati relativi ai trend di crescita dei prossimi due anni. E.P.
Quando deve esprimere una previsione, qualsiasi economista, molto opportunamente, cerca di comunicare con la massima esattezza che cosa è stato considerato e perché, oltre ai fattori di disturbo che potrebbero interferire (modificandoli) nei trend ipotizzati.
Non poteva fare eccezione Alessandro Nova che, su incarico di Assocarta, lo scorso gennaio ha presentato i trend relativi alla produzione 2004-2006 del settore cartario italiano. Così, prima di tutto Nova ha sottolineato che questo lavoro si limita, appunto, a considerare la sola produzione, senza escursioni sul piano dei consumi né del commercio con lestero. E ha aggiunto, al riguardo, che nel mondo delle cartiere la concorrenza si gioca essenzialmente allinterno dellUnione Europea, e non risente dunque delle oscillazioni dei cambi con il dollaro (che per altri comparti rappresentano invece una delle principali turbative del mercato). Il docente della Bocconi - associato di Economia e Gestione delle Imprese e incaricato di Finanza aziendale presso luniversità milanese - ha poi esplicitato le variabili che sono state assunte nellelaborazione del modello previsionale, messo a punto espressamente per questa filiera, oltre a una serie di indicazioni su come vadano letti i risultati.
Modelli: avvertenze per luso
Come leggere le cifre riportate nello studio di Nova sui trend dellindustria cartaria nazionale:
i singoli dati indicano una tendenza (e non unindicazione puntuale), riferita allintero settore (e non alla singola impresa);
visto che la bontà delle previsioni dipende molto dalla qualità dei dati storici utilizzati, questi (di fonte Istat) sono stati sottoposti a un lungo lavoro di controllo e normalizzazione;
i risultati del lavoro di previsione dipendono dalla dinamica di altre variabili (Pil, consumi ecc.) che mutano nel corso del tempo; essi sono, dunque, necessariamente soggetti a continue revisioni;
visto che le previsioni sulle macrovariabili assunte come base del lavoro sono comunque incerte, non viene fornito un dato puntuale ma un intervallo di previsione (fra il valore pessimista e quello ottimista);
infine, la previsione individua delle tendenze strutturali di lungo periodo e non eventuali elementi anomali (imprevedibili per definizione).
I quattro segmenti significativi
Larticolazione del settore cartario in categorie merceologiche risponde allesigenza di individuare comparti relativamente omogenei, su cui poter fornire indicazioni dettagliate senza disperdersi in mini-nicchie potenzialmente soggette a turbative troppo specifiche.
Dunque, il settore è stato suddiviso in 4 grandi gruppi: carte per usi grafici (da giornale, naturali, patinate), che nel 2003 rappresentavano il 33,1% dei volumi complessivi; carte per uso domestico, igienico e sanitario, che incidono per un più modesto 14,3% ma presentano un vivacissimo trend di crescita; carte e cartoni per imballaggio (per cartone ondulato, astucci e tipi di imballo), che pesano per quasi il 47% del totale; altre carte e cartoni (5,6%).
Landamento di questi comparti è stato disegnato considerando la dinamica delle variabili economiche di base: PIL; consumi interni; produzione industriale; indice di produzione della grafica pubblicitaria e degli imballaggi a base cellulosica; consumi di beni e servizi per ligiene; scostamenti di prezzo della cellulosa (in grado di spostare nel tempo gli acquisti di carta), per la cui stima è stato elaborato un modello ad hoc.
Oltre la media nazionale
Secondo le prime stime di Assocarta, durante lo scorso esercizio, lindustria italiana di settore è cresciuta dell1,8% in quantità e di un ancor più modesto 0,2% in valore, con una produzione di 9.630.000 t (7.240 milioni di Euro).
Di queste, 3.130.000 t sono state esportate, con un incremento del 7,3% in quantità e dello 0,7% in valore (2.745 milioni di Euro). A sua volta limport è cresciuto, anche se in misura considerevolmente minore, in quantità (+3,7%, pari a 4.850.000 t) ma è diminuito in valore (-1,4%, 3.120 milioni di Euro).
Quanto al consumo apparente, è aumentato dell1,2% a quantità (11.350.000 t) ed è sceso dello 0,6% (7.615 milioni di Euro) a valore.
Come vediamo, si tratta di percentuali modeste, seppure in linea con landamento generale delleconomia, mentre nel 2006 è atteso un più deciso balzo in avanti. Da qui ad allora, ipotizza Nova al riguardo, la crescita economica nazionale si aggirerà intorno all1,8-2%, ma nel settore in esame sarà più consistente: +2% nel 2005 e +3% nel 2006, anno in cui gli osservatori prospettano laccelerata più decisa.
Guardando poi a ciascuno dei 4 comparti, vediamo che questa media risulta dalla somma di andamenti parziali assai difformi.
Infatti, nellanno in corso le carte grafiche cresceranno tra +0,7 e +1,3% dopo il boom del 2004, mentre limballaggio dovrebbe svilupparsi un po più dellintera produzione cartaria nazionale (fra il 2,2% dei pessimisti e il 2,8% degli ottimisti).
Non molto diverso, secondo le previsioni di Nova, sarà landamento nel 2006 delle carte grafiche, stimato fra +0,9 e +1,5%, mentre per limballaggio lo sviluppo si prospetta ancora una volta molto più consistente, con oscillazioni fra +3,6 e +4,2%.
Le incognite
Prezzi della cellulosa e del macero, concorrenza estera, costi energetici, margini
Lo studio d Nova tiene conto solo del primo di questi fattori (non, per esempio, dei trend del macero, con cui viene realizzato ormai un buon 50% dei prodotti di carta e cartone), ma anche gli altri incidono fortemente sullandamento del settore.
E se, nel caso dei listini, si prevedono aumenti che ricadranno anche sul materiale riciclato e sul prodotto finito (fra il 10 e il 15%, stimano gli operatori), non fossaltro perché le eccedenze da sovracapacità produttiva sono state riassorbite, al momento non disponiamo di altre valutazioni.
Al riguardo, solo una nota, espressa a margine della conferenza dal presidente di Assocarta, Giovanni DellAria Burani: il 2004 chiude, per il terzo anno consecutivo, con bilanci in sofferenza, né si è alleggerito il costo dellenergia, di gran lunga più elevato che negli altri Paesi.
Ciononostante, i rappresentanti delle cartiere hanno manifestato ottimismo, confortati soprattutto dalle previsioni di ripresa espresse dallo studio di Nova. E poi, qualcuno ha suggerito che, almeno per qualche anno ancora, la Cina è lontana e non dovrebbe influenzare il settore, separata dallOccidente da costi di trasporto troppo elevati. Il che, visti i problemi che la concorrenza asiatica sta generando in altri settori produttivi, non può che far piacere.
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Cellulose material Waiting for 2006
STUDIES Analyses and forecasts for the paper sector in Italy: the model devised by Professor Nova of Bocconi University, the prebalance for 2004 and the first, encouraging figures giving the growthtrends for the coming two years. E.P.
When he or she has to make a forecast, any economist rightly tries communicate as accurately as possible what has been considered and why, this on top of the disturbance factors that might interfere with the trends estimated, changing the same.
Alessandro Nova is no exception to this, engaged by Assocarta, last January he presented the trends covering the production 2004-2006 of the Italian paper sector. Thus, first and foremost Nova underlined that this work in fact is limited to considering production on its own, without conjectures in terms of consumption or trade with abroad. And he added on this count that in the world of the papermill, competition is mainly within the EU, and thus not that affected by fluctuations in the price of the dollar (that for other segments stands as the main cause of market turbulence).
The lecturer from the Bocconi - Economics and Company Management associate and lecturer on Company Finances at the Milan Business University - then went on to explain the variables used in drawing up the forecast model, that has been especially devised for this segment, as well as a series of indications covering how the results should be read.
Models: instructions
for use
How to read the figures in Novas study on the trends in the Italian paper industry:
the single figures indicate a trend (and not a precise indication), covering the entire sector (and not single concerns);
given that the effectiveness of the forecasts depends a lot on the quality of the historical data used (taken from Istat sources) these have undergone extensive control and standardization;
the results of the work leading to the forecast depend on the dynamics of the other variables (GNP, consumption, etc.) that change in time; these are hence necessarily subject to continuous revisions;
given that the forecasts on the macrovariables used as a basis for the work are at any rate uncertain, rather than a precise figure a forecast interval (between the pessimist and the optimist ratings) is provided;
lastly: the forecast identifies longterm structural trends and not any anomalous elements that might occur (that are unpredictable by definition).
The four important segments
Breaking down the paper sector into merchandise categories responds to the need to locate relatively homogeneous segments on which detailed indications can be provided, without spreading things out over mini niches potentially subject to excessively specific turmoil.
Hence the sector has been divided up into 4 large groups: paper for graphic uses (newspaper, natural and coated paper), that in 2003 accounted for 33.1% of the overall volume; paper for domestic, hygienic and sanitary use, that accounts for a modest 14.3% but that has a lively growthtrend; paper and cardboard for packaging (for corrugated cardboard, cases and types of packaging), that accounts for close on 47% of the total; other paper and cardboard (5.6%).
The run of these segments has been plotted considering the dynamics of the basic economic variables: GNP; domestic consumption; industrial production; advertising graphics and cellulose based packaging production rates; consumption of goods and services for hygiene; variations in the price of cellulose (capable of changing the timing of paper purchases), for the estimation of which a special model has been devised.
Over the
national average
According to Assocartas first estimates, during the last business year, the Italian industry in the sector grew by 1.8% in quantity and by an even more modest 0.2 % in value, with a production of 9,630,000 t (7,240 million Euros).
Of these 3,130,000 t were exported, with an increase of 7.3% in quantity and 0.7% in value (2,745 million Euros). In turn imports has grown, even if to a considerably lesser degree in quantity (+3.7% standing at 4,850,000 t) but have dropped in value (-1.4%, 3,120 million Euros). Concerning apparent consumption, this has increased by 1.2% in quantity (11,350,000 t) and dropped 0.6% (7,615 million Euros) in value.
As we see the percentage increase is modest, even though in line with the general run of the economy, while in 2006 a considerable leap ahead is expected.
From here to then, Nova rates on this count, Italian economic growth should be at around 1.8-2%, but in the sector under examination it will be more consistent: +2% in 2005 and +3% in 2006, year in which the observers expect things to speed up a lot.
Taking a look at each of the 4 segments, we see that this average emerges from the sum or partial runs that are quite different from each other. In fact this year graphics paper should grow between +0.7 and +1.3% after the boom in 2004, while packaging should grow a bit over the entire Italian paper production (between 2.2% for the pessimists and the 2.8% of the optimists).
Trends for 2006 for graphic paper should not differ all that much according to Novas forecasts, being estimated as standing between +0.9 and +1.5%, while once again packaging should grow considerably, oscillating between +3.6 and +4.2%.
The unknown quantities
Cellulose and waste paper prices, foreign competition, energy costs, margins
Novas study only considers the first of these factors (not for example the trends for waste paper, of which by now a good 50% of paper and cardboard products are made of), but the others also strongly affect the run of the sector. And if, considering the price lists, increases are predicted that will also affect the prices of recycled material and on the finished product (between 10 and 15% the operators estimate), for no other reason than because the excess in production overcapacity has been reabsorbed, at the moment no other ratings are available as regards this point.
On this count, just a note expressed on the sidelines of the conference held by Assocarta president, Giovanni DellAria Burani: for the third year in succession 2004 has closed with balances that are suffering, neither has their been any drop in energy costs, that are higher in Italy than in other country. Despite this, papermill representatives are showing optimism, aboveall comforted by the forecasts of recovery expressed in Novas study. And some suggest China will still remain a long way off for at least some years to come, separated as it is from the west by excessively high transport costs. Which, seeing the problem that Asian competition is generating in other manufacturing sectors, is cheerful news indeed.
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Carte per ondulatori: Europa in ripresa
Il trend dei primi 6 mesi del 2004 (aumento della produzione del 2% e delle consegne del 2,2%) è stato confermato durante la seconda metà dellanno, con un terzo trimestre in consolidamento e un ultimo periodo in decisa ripresa.
Questo in sintesi, secondo il Groupement Ondulé, landamento del comparto delle carte per ondulatori in Europa Occidentale, che ha chiuso lesercizio con una produzione al +1,4%, consegne al +1,5% e giacenze in calo di un ulteriore 10% rispetto alla discesa già registrata a fine 2003.
Questi dati, positivi di per sé, sono tanto più apprezzabili in quanto smentiscono le preoccupazioni degli operatori, che paventavano una scarsa crescita economica e il rischio di sovrapproduzione. In media, invece, la domanda è stata più sostenuta del previsto, anche se con differenze fra i diversi Paesi e periodi; inoltre si è evidenziata una sovrastima dellofferta. Dalla combinazione di questi fattori è derivata una considerevole riduzione delle scorte, che sostiene anche il (moderato) ottimismo riguardante lanno in corso, in cui le carte per ondulatori dovrebbero svilupparsi ulteriormente del 2-2,5%, grazie a una domanda addizionale di 3-400.000 t di materiale.
Più in generale, per il futuro prossimo si prefigura lopposto avvio di nuovi impianti produttivi e di un processo di razionalizzazione che ne riequilibrerebbe leffetto, generando un buon equilibrio tra domanda e offerta. Seppure in un contesto inflazionistico marcato dal forte incremento dei costi di gas, elettricità e prodotti chimici.
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Paper for corrugators: Europe in recovery
The trends seen in the first 6 months of 2004 (increase in production of 2% and deliveries of 2.2%) were confirmed during the second half of the year, with a third quarter of consolidation and the last period showing a clear recovery. This summing things up, according to the Groupement Ondulé is the run of the corrugator paper segment in western Europe, that closed the year with a production at +1.4%, deliveries up by 1.5% and stocks down by a further 10% compared to the downturn already registered at the end of 2003.
These figures, positive in themselves, are all the more appreciable inasmuch as they allay the worries of the operators, that feared a paltry economic growth and the risk of overproduction. On average in turn, demand has been higher than expected, even if differing between the various countries and periods; as well as that supply has been overestimated.
This combination of factors has led to a considerable reduction in stocks, that also fuels the (moderate) optimism concerning the year at hand, in which corrugator paper demand should grow further by 22.5% thanks to an additional demand of 3-400,000 t of material. More in general, the near future will see the start-up of new production plants seen against a process of rationalisation that should curb the effect of the former, generally balancing off supply and demand. All this while being in a context of inflation marked by strong increases in the cost of gas, electricity and chemical products.
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