Cibo & Imballaggio
Food & Packaging

Tendenze e numeri del confezionamento nell’industria alimentare.
Packaging trends and figures for the food industry.
I giorni della bellezza
Beauty days

Cosmoprof 2006; in scena a Bologna dal 7 al 10 aprile (ma Cosmopack si svolge dal 6 al 9).
Cosmoprof 2006: held in Bologna from the 7th to the 10th of April (though Cosmopack will take place from the 6th to the 9th).
Ideas & Trends
Ready to use








Corsi e ricorsi
Non c’è più la Cina di una volta…

COMPETIZIONE Salari in aumento, scarsità di personale specializzato, costi generali in lievitazione, pressione fiscale più pesante, quadro normativo poco trasparente, rischio contraffazione sempre in agguato. Non c’è dubbio: il clima generale in Cina, per gli investitori stranieri, sta peggiorando.

• Niente di drammatico, per carità. Ma i tempi d’oro in cui oltre la Grande Muraglia era facile trovare un po’ ovunque tutti i fattori di produzione a basso costo (terra, capitale e lavoro) sono finiti. Era previsto che il costo della manodopera, presto o tardi, dovesse iniziare a crescere, soprattutto nelle aree a maggiore concentrazione industriale come il Guangdong o intorno a Shanghai.
Però, ora che le grandi rivendicazioni salariali sono partite (e hanno avuto successo), fermarle non sarà facile. «Negli ultimi due anni il costo del lavoro è aumentato complessivamente di quasi il 50%, per effetto anche di una serie di nuovi oneri sociali. Avanti di questo passo, chissà dove andremo a finire», si lamenta un imprenditore tessile di Hong Kong, che da anni produce oltre il confine.
• Frattanto, insieme al nodo dei salari, ne sono venuti al pettine altri che rendono più complesso e problematico l’insediamento delle industrie manifatturiere in Cina. Per esempio, quello dei terreni industriali o dell’energia, due fattori che oggi costano molto di più rispetto a solo un paio di anni fa. Poi c’è il problema delle risorse umane. Il personale qualificato comincia a scarseggiare (dalla segretaria che parla inglese all’ingegnere), con il risultato che le aziende straniere se lo contendono giocando al rilancio sullo stipendio.
«Ma c’è anche un Governo locale che ormai fa di tutto per scoraggiare le industrie “labour intensitive” a investire nella Municipalità, perché vuole attirare solo investimenti ad alta intensità di capitale», spiega Jan Borgonjon, direttore di Interchina Consulting, a proposito di Shanghai.
• Anche il quadro fiscale si sta complicando. Pechino ha già fatto intendere chiaramente che il regime di aliquote basse e di incentivi di cui finora hanno goduto le società straniere volge al termine. Non è tanto una questione di se, ma di quando. L’altra nota dolente è il quadro normativo generale. In forza dell’adesione alla WTO, negli ultimi tre anni la Cina ha varato un gran numero di leggi e regolamenti per aprire il proprio mercato all’ingresso delle società straniere. Ma spesso, quando poi si tratta di metterle in pratica (soprattutto se questo compito è delegato alle autorità locali) il meccanismo va in cortocircuito.
• Come contrastare il progressivo peggioramento del clima imprenditoriale in Cina? Delocalizzare in altri siti industriali lontani da quelli classici sembra una strada ancora impercorribile.
Non resta che difendersi programmando con maggiore attenzione l’investimento oltre la Grande Muraglia. «Le aziende straniere devono avere ben chiaro che si va in Cina solo se lo si considera un Paese strategico. Sennò è meglio non andarci, anche perché non è detto che la Cina sia sempre un buon affare per tutti.
Ciò significa non lesinare uomini e mezzi, essere preparati alle complicazioni, prestare particolare attenzione alla scelta delle risorse umane, progettare gli insediamenti industriali guardando cinque anni avanti. Sembrano cose ovvie, ma non lo sono, visto e considerato che queste restano le principali cause di fallimento degli investimenti stranieri in Cina», conclude Borgonjon. (Da Il Sole-24 Ore, 1/11/05)


Current and recurring
China’s just not what it used to be…
COMPETITION Salaries on the rise, shortage of skilled personnel, general costs soaring, heavier fiscal pressure, opaque rulings and standards, with the risk of being copied always lurking. No doubt about it: the general climate in China is worsening.

• For heaven’s sake, nothing dramatic. But the golden times when beyond the Great Wall it was easy to find all the factors of low cost production (land, capital and work) are finished. It was on the cards that sooner or later labour costs would begin to rise, aboveall in the areas of greatest industrial concentration like the Guandong or around Shanghai. Though now the demands for higher salaries have started (and have met with success) it won’t be easy to stop them. «Over the last two years work costs have increased close on 50% all told. This due also to a series of new social burdens. If things carry on this way, who knows where we will end up», a textile entrepreneur from Hong Kong who has been producing abroad for years complains.
• Meanwhile, along with the problem of salaries, other problems have come to a head that make the installation of manufacturing concerns in China all the more complex and troublesome. For example, that of industrial land or energy, two factors that cost a lot more compared to only a couple of years back. Then there is the problem of human resources. There is a growing shortage of qualified personnel (from the secretary who speaks English to the engineer), with the result that foreign companies vie for them by upping their salaries. «But there is also the local government that now does everything to discourage labour intensive industries from investing in the municipality, because it only wishes to draw investments with a high capital intensity», explains Jan Borgonjon, head of Interchina Consulting, speaking in terms of Shanghai.
• Even the fiscal scene is getting more complicated. Peking has already made it known that the regime of low tax rates and incentives hitherto enjoyed by foreign concerns is now coming to an end. It is not so much a question of if but when. The other painful note is the general scheme of standards and rulings. Due to its joining the WTO, over the last three years China has promulgated a great number of laws and rulings to open its market to foreign concerns. But often, when it is a question of applying the same (aboveall if this task is delegated to local authorities) the mechanism short-circuits.
• How does one contrast the progressive worsening of the entrepreneurial climate in China? Delocalise to other industrial sites far-off from the classical ones still seems an impassable road to take.
All one can do is to defend oneself by better planning ones investment beyond the Great Wall. “The foreign concerns should have it clear that one only goes to China if one considers it a strategic country. If not you are better off not going there, also because China is not always a good deal for everyone. Setting up in China means being generous with men and means, be prepared for complications, pay particular attention to the choice of human resources, you should design your industrial site looking five years ahead. This all seems obvious, but this is not the case, given that these are the main causes for the failure of foreign investments in China”, Borgonjon finishes off by saying.
(From Il Sole-24 Ore, 1st November 2005)



Sempre più grappa
Il 17 settembre, in occasione del "Grappa Day" di Greve in Chianti (FI), sono stati divulgati al pubblico i dati ufficiali della ricerca Nomisma sul comparto grappa. Si tratta di cifre incoraggianti, che sottolineano la vitalità di un settore che conta in Italia 135 distillerie e più di 500 imbottigliatori. A differenza delle preoccupazioni che riguardano molti ambiti del tessuto produttivo italiano, la grappa si conferma infatti una produzione di punta del made in Italy, con un trend di crescita nei consumi costante negli ultimi anni.
Tale andamento si traduce in un quantitativo di circa 25,3 milioni di litri di grappa venduti sul mercato nazionale (dati 2004), di cui circa 21 milioni attraverso i tradizionali canali Horeca e i restanti 4 milioni attraverso negozi specializzati e vendite dirette dei produttori.


Grappa in abundance
Nomisma research official statistics on the grappa segment were publicly released on the 17th of September, on “Grappa Day” at Greve in Chianti (FI). The statistics are encouraging, emphasizing the vitality of a sector that, in Italy, involves 135 distilleries and more than 500 bottlers. In contrast to the worries of many Italian textile producing areas, grappa instead confirms a peak production on the Italian market, with constant growth in consumption over the last few years. This trend translates into a quantity of around 25.3 million litres of grappa sold on the Italian market (2004 statistics), of which around 21 million were sold via traditional Horeca channels and the remaining 4 million via specialized shops and sales direct from the producers.



Accademia del Profumo: finalisti
Candidati eccellenti al premio Accademia del Profumo, che quest’anno verrà assegnato nel corso di una serata di gala in diretta TV, organizzata nel nuovo spazio Beauty On Stage del padiglione 18 di Cosmoprof. Sul palcoscenico, vincitori della palma assegnata a fragranza, packaging e comunicazione dei profumi femminili e maschili. Ecco i nomi.

• For Her: 5th Avenue After Five Elizabeth Arden Italy; Alien Thierry Mugler Parfums (Clarins, Monarimport); Burberry Brit Red (Inter Parfums, Pa.Co.Dis.); Cheap and Chic Moschino I Love Love (Euroitalia); DKNY Be Delicious Donna Karan (Aramis and Designer Fragrances, div. Di Estée Lauder); Emporio Armani City Glam for Her (Helena Rubinstein); Euphoria, Calvin Klein Cosmetics (Lancaster div. Coty Italia); Ferré Eau de Parfum (ICR, ITF); Flowerbomb Victor&Rolf e Hypnôse, Lancôme (L'Oréal Prodotti di Lusso Italia); Incanto Dream Salvatore Ferragamo; L'Istant De Guerlain Edt (LVMH Italia); Miss Dior Chérie (Christian Dior, LVMH Italia); Omnia Crystalline (Bulgari Parfums); Roberto Cavalli Serpentine (ICR, ITF).

• For Him: Apparition Homme Emanuel Ungaro (Ferragamo Parfums); Aqva Pour Homme (Bulgari Parfums); BlackXS di Paco Rabanne (Puig Italia); Cèdre Serge Lutens (Shiseido); Dior Homme (LVMH Italia); DKNY Be Delicious Men, Donna Karan (Aramis and Designer Fragrances div. di Estée Lauder); Emporio Armani City Glam for Him (Helena Rubinstein); Gaultier2 (Beauté Prestige International); Moschino Friends Men Euroitalia; Obsession Night for men, Calvin Klein Cosmetics (Lancaster Cosmetics International div. Coty Italia); Polo Black, Ralph Lauren Fragrances (L'Oréal Prodotti di Lusso Italia); Silver Shadow, Davidoff Parfums (Lancaster Group); True Star Men di Tommy Hilfiger (Aramis and Designer Fragrances div. di Estée Lauder); Un Jardin sur Le Nil, Hermès Paris (Monarimport Gruppo Clarins); ZZegna (YSL Beauté).



Accademia del Profumo: the finalists
Excellent candidates at the Accademia del Profumo awards, that this year will be assigned during a gala evening live on TV, organised in the new Beauty on Stage space of the hall 18 at Cosmoprof. The central stage will host the winners of the award for fragrance, packaging and communication of women’s and men’s perfume. Here are the names of the finalists.



L’alluminio che vinse 3 volte
Premiati dal ministro dell’industria svedese
Thomas Östros e dai rappresentanti della Packalu Sweden i progetti di imballaggi di alluminio. Francalma Nieddu

Il 14 novembre scorso nella City Hall di Stoccolma, durante il convegno Future DesignDays, si è svolta la consegna dei premi per lo Swedish Aluminium Packaging Design Award. La competizione, aperta a designer professionisti e a studenti, è stata organizzata da Packalu Sweden (membro della EAA - European Aluminium Industry) in cooperazione con SVID (Swedish Industrial Design Institution) e rientrava fra le iniziative previste per l’Anno del Design Svedese 2005. Si richiedeva di sviluppare nuovi packaging pratici in alluminio, stimolando i designer a considerare gli aspetti di tutela dell’ambiente e del riciclo.
Tra le cinque proposte finaliste, la “lattina di vino” (ma che può servire anche per altre bevande) ha “sbancato”: ha infatti vinto il Grand prix come migliore packaging, ed è stata premiata anche come migliore soluzione ecologica e per il miglior design. I due studenti Hens Andersson e Jonas Forsman hanno così ritirato i premi in denaro stanziati dagli sponsor (100.000 corone svedesi).
La giuria ha motivato la scelta, affermando che “Wine in a can” guarda oltre la forma; il packaging invita infatti a essere rifinito con diversi decori e può essere sviluppato e usato in vari modi. Funzionale e dall’aspetto gradevole, è realizzato interamente in alluminio, il che assicura la massima garanzia qualitativa e non altera il gusto del contenuto. Infine è facilmente riciclabile dopo l’uso.


Aluminium wins three times over
Aluminium packaging projects awarded by the Swedish minister for Industry Thomas Östros and by Packalu Sweden. Francalma Nieddu
The handing over of the Swedish Aluminium Packaging Design Awards took place last November 14th at the Stockholm City Hall, during the FutureDesignDays convention.
The competition, open to professional designers and students, was organized by Packalu Sweden (member of the EAA - European Aluminium Industry) in cooperation with SVID (Swedish Industrial Design Institution) as part of the undertakings of the Swedish Design Year 2005. Entrants were required to create new, practical packaging in aluminium and consider the aspects of environmental protection and recycling. Among the five finalists the “wine can” (also usable for other beverages) won hands down: it in fact won the Grand prix as best packaging and also the awards for the best ecological solution and the best design. The two students Hens Andersson and Jonas Forsman thus collected their money awards, provided by the sponsors (100,000 Swedish Crowns).
The jury motivated their choice stating that “Wine in a can” goes beyond the form; the packaging in fact begs finishing with various decorations and can be developed and used in various modes. Functional and appealing, it is made entirely in aluminium, that ensures the max guarantee in terms of quality and does not alter the flavour of the contents, being easy to recycle after use.




Non c'è più la Cina di una volta...
A China's just not what it used to be...



Sempre più grappa
Grappa in abundance



Nuovo idee in monodose
New ideas in monodose



Accademia del profumo: finalisti
Accademia del Profumo: the finalists



L'alluminio che vinse 3 volte
Aluminium wins three times over



L'osservatorio sul pack - È attivo a Milano Packwatch, laboratorio/osservatorio sull'innovazione nei processi di sviluppo del packaging. L'iniziativa, promossa da importanti operatori del mondo della comunicazione e del marketing nostrano (IED, Largo Consumo, PDA, Richmond Italia e UGS Italia), si pone come punto di confronto e approfondimento su tutti gli aspetti cruciali nello sviluppo di un imballaggio, dalle istanze tecnologiche a quelle logistiche, dal punto di vista creativo a quello legislativo. Tra le prime iniziative di Packwatch si segnala "Il ruolo del packaging nelle aziende italiane e sue prospettive di sviluppo", ricerca di carattere generale volta a esplorare la percezione del tema "imballaggio" nelle realtà produttive nazionali. I risultati della ricerca sono stati presentati in anteprima a Rimini, in occasione di Food Beverage Logistics Expo (4-7 febbraio).
Pack observatory - Packwatch, operating in Milan, is a laboratory/observatory for the innovation of packaging development processes. The enterprise, promoted by important operators in the world of Italian communication and marketing (IED, Largo Consumo, PDA, Richmond Italia and UGS Italia), proposes to compare and study all the crucial aspects of developing packaging, from technological to logistical applications, from a creative and logistical point of view. One of Packwatch’s first projects was “The role of packaging in Italian concerns and prospects for development”, general research exploring how the “packaging” theme is perceived by Italy’s production companies. The research results have been previewed at the Food Beverage Logistics Expo in Rimini (4th - 7th February).