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Una passione di lunga data
A longstanding passion

Al termine di una fase di rinnovamento, Acma “esce allo scoperto” e si racconta.
At the end of a phase of renewal, Acma reveals itself.

Primo: delocalizzare
First: delocalise

Piccole imprese crescono e avvicinano la produzione ai mercati di sbocco. Le tre mosse a sorpresa di Venfin.
The expansion of small businesses, their production moving closer to their markets. The three surprise moves made by Venfin.

Il piacere della novità
The pleasure of innovation

Atlanta Stretch entra nell’avvolgimento con film estensibile di carichi palettizzati con un originale sistema ad anello rotante.
Atlanta Stretch enters the stretch film palletising machines with an original rotating ring system.

La qualità, in un film
Quality, in a film

B-Pack Due si è affermata sul mercato italiano ed europeo nel campo della produzione di film in polipropilene cast.
B-Pack Due has won a name for itself on the Italian and European market in the field of cast polypropylene film production.

Un cuore, due capanne
One heart, two bodies

La nuova struttura della Factory Automation di Pepperl+Fuchs GmbH in Italia.
The new Factory Automation structure of Pepperl+Fuchs in Italy.

News








FILM Piccole imprese crescono e avvicinano la produzione ai mercati di sbocco. Potenziando al contempo lo stabilimento italiano e mettendo in campo tutti gli strumenti, anche giuridici e finanziari, utili a sostenere uno sviluppo progettato guardando lontano, nello spazio e nel tempo. Le tre mosse a sorpresa di Venfin (film di PVC) per vincere la partita della globalizzazione.
Elena Piccinelli

Carlo Sommaruga - amministratore delegato, nonché direttore tecnico di Venfin Srl - è persona riflessiva, che sceglie cosa dire e predilige i toni misurati. Ma quello che ci ha raccontato è “fuori misura” se riferito a una realtà industriale di medio-piccole dimensioni come la società di Rho, che fonda la quota maggiore del proprio fatturato sulla produzione di film in PVC per l’incarto twist. Venfin, infatti, non si accontenta di crescere (nel 2004 ha registrato un balzo nel fatturato del 60% e a settembre 2005 ha avviato una nuova linea produttiva che farà crescere la capacità di un ulteriore 25-30%), ma mira a darsi delle prospettive di solidità tenendo conto che nell’attuale, difficile fase economica sono indispensabili una visione a lungo termine e una dose di coraggio in più. Così Sommaruga, coadiuvato da Alessandro Modesti, chief financial officer e da gennaio 2006 nel board aziendale, ha dato vita a un piano di sviluppo che investe tutti i livelli della gestione d’impresa e - visto da fuori - parrebbe più da multinazionale che da PMI.
Visto “da dentro”, invece, si presenta coerente, oltre che sostenuto da fior di competenze e da un ben calibrato piano industriale a medio termine. Eccone le voci principali, ai capitoli “produzione”, “offerta” e “struttura societaria”.

Ripartire dall’estero
L’aspetto più vistoso della strategia messa a punto in Venfin riguarda l’avvicinamento della produzione ai luoghi di consumo, posti talvolta in mercati lontani ma ricettivi. «Il primo di questi progetti - spiega Sommaruga - è in fase avanzata e interessa una zona che diventerà la nostra base per poter servire adeguatamente un’area che consideriamo strategica per diversi motivi. Da un lato, infatti, rappresenta uno sbocco significativo per i prodotti più semplici e basilari della nostra gamma, che in questi paesi costituiscono, per l’industria dolciaria, un importante elemento distintivo e competitivo (il bonbon dall’incarto sofisticato come preziosità e regalo). Dall’altro, offre fattori di produzione a basso costo, tutti i vantaggi logistici di una produzione locale e preziose opportunità per adeguare i listini al potere d’acquisto di quegli utilizzatori».
Insomma - valuta Sommaruga - la delocalizzazione produttiva permetterà a Venfin di essere più vicini ai clienti locali, con un’offerta calibrata sulle loro esigenze reali, pronte consegne e prezzi più bassi.
Al contempo, rappresenta il primo passo di una crescita complessiva dell’azienda, che in vista di obiettivi “glocal” (unione di global e local, Ndr) deve darsi una dimensione maggiore.

Integrare le lavorazioni accessorie
Questo importante passo ha generato un corollario di iniziative complementari e non banali, a partire dall’integrazione di alcune lavorazioni fino ad ora affidate a terzisti specializzati.
«La metallizzazione - esemplifica l’imprenditore - in Italia viene svolta con competenza da più aziende, ma nell’area dove intendiamo avviare il nuovo stabilimento non viene praticata, né avrebbe alcun senso economico e logistico re-importare in Italia i film da trattare per poi rispedirli, finiti, all’estero.
Dobbiamo, dunque, attrezzarci per realizzare direttamente questo trattamento, magari con l’aiuto dei nostri fornitori attuali che, a loro volta, potrebbero essere interessati a promuoversi all’estero. E lo stesso potrebbe accadere per altri tipi di finitura, o per alcuni tipi di stampa molto semplice e a basso valore aggiunto, che per i nostri clienti (i converter, Ndr) più evoluti, in alcuni casi rappresenta più una seccatura che un’occasione di business. Dotarci dell’impiantistica e delle competenze necessarie comporta, indubbiamente, uno sforzo in più, ma ci permette al contempo di garantire agli utilizzatori locali la disponibilità di una gamma davvero completa di opzioni di confezionamento».

Ampliare la gamma
In vista di quest’ultimo obiettivo, in Venfin si sta esaminando la possibilità di ampliare l’offerta anche in un secondo modo, ossia realizzando, nelle aree interessate dal piano di delocalizzazione, nuove tipologie di film «sinergici al PVC sul piano tecnologico, non prodotti in Italia, eppure apprezzati altrove». Per esempio? «Pensiamo in particolare - accenna Sommaruga - ad alcuni polimeri che, una volta fabbricati a basso costo e dunque proposti a prezzi competitivi, ci permetterebbero di servire ai converter e ai loro clienti finali un più ampio ventaglio di materiali fra cui scegliere».
Ma non è ancora tutto.
Il reparto Ricerca & Sviluppo della società lombarda, che nell’ultimo anno è stato ulteriormente rafforzato, è impegnato sul piano dei prodotti “tecnici”, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’offerta, mirando ai mercati tecnologicamente più evoluti. «Nello stabilimento di Rho - spiega il nostro interlocutore - punteremo sempre di più sui prodotti speciali, a cui stiamo lavorando da tempo. Proprio in queste settimane stiamo testando, su un impianto pilota che abbiamo realizzato ad hoc, un nuovissimo film decorativo con sbocchi nel mass market, da cui ci aspettiamo molte soddisfazioni. E, più in generale, lavoriamo alla messa a punto di soluzioni ad alto valore aggiunto per i mercati occidentali, dove non ci si aspettano picchi di domanda ma, piuttosto, aperture in applicazioni hi-tech».

Adeguare la struttura
Un tanto ambizioso piano industriale ha imposto il parallelo potenziamento della rete di vendita e, al contempo, ha suggerito una revisione della struttura stessa dell’impresa.
Premesso che in Venfin si è optato per una gestione diretta, dalla sede centrale, di tutte le attività di coordinamento, si poneva il problema di adeguare la forza commerciale ai nuovi obiettivi.
«Fin dall’inizio - racconta il responsabile, Edoardo Besozzi - i nostri area manager hanno puntato con il massimo impegno a sviluppare il rapporto con ciascun cliente, per costruire la reciproca conoscenza e la fiducia necessarie a lavorare bene insieme.
Man mano che si ampliava il nostro raggio d’azione, si facevano sempre più evidenti i vantaggi derivanti dal condividere la forma mentis e la lingua del cliente, come dal poter rendere una visita o un invito a pranzo senza rigide pianificazioni. Per questo abbiamo deciso di cambiare politica e di attivare, sui mercati che ci interessano di più, una serie di strutture decentrate, coordinate da Rho.
I primi risultati ci hanno dato ragione, conferendo impulso ulteriore a quella riorganizzazione complessiva delle attività, che a questo punto non potevamo più rimandare».
Venfin Srl, oggi, si definisce più chiaramente come ramo produttivo della capogruppo Sommafin Holding.
Accanto ad essa va prendendo forma un nuovo veicolo societario, specificatamente dedicato alla diversificazione nel ramo dei servizi, su cui Sommaruga punta non soltanto per cogliere interessanti opportunità di business, ma anche per generare il cash flow che in parte si rende necessario a sostenere gli ambiziosi piani di sviluppo di questa poco tipica PMI italiana.
Braccio destro di Carlo Sommaruga per gli aspetti della trasformazione societaria è il già citato Alessandro Modesti - che, tra l’altro, è anche responsabile dei progetti speciali - forte delle robuste competenze maturate in campo finanziario (e non solo) durante una densa e rapida carriera in molteplici realtà (citiamo, per tutte, Fiera Milano e Gillette). «La mia collaborazione in Venfin - afferma il manager - è iniziata nel 2003, con l’incarico di sviluppare e implementare un sistema che integrasse la pianificazione finanziaria e il controllo gestionale.
Svolgendo questo lavoro in stretta collaborazione con l’imprenditore, è però emersa l’esigenza di sviluppare un piano industriale maggiormente articolato, che definisse un quadro d’insieme delle linee d’azione, dei progetti e delle strategie “sostenibili” per la crescita di Venfin.
In particolare, si trattava di delineare lo scenario di riferimento e il conseguente business plan dell’azienda e, nel contempo, di individuare l’opportuna strategia finanziaria a medio e lungo termine».
Il lavoro è stato intenso, e l’attività di Modesti si è concentrata sulla gestione delle relazioni con le istituzioni finanziarie e di riferimento - tipicamente gli organismi governativi e non dei paesi ospiti.
Ma, nel prossimo futuro, il contributo professionale del manager - coadiuvato da Maddalena Casati, Donata Pugliese ed Elisabetta Sommaruga - sarà determinante sia per la gestione degli aspetti patrimoniali e societari dell’impresa, sia per la promozione dei contatti utili a sviluppare i nuovi filoni di business, segnatamente nel ramo servizi.
E sarà interessante seguire il cammino di Venfin, per scoprire quali passi saprà suggerire la fantasia imprenditoriale libera di sperimentare nuove vie.




Strategies
First: delocalise


FILM The expansion of small businesses, their production moving closer to their markets. The parallel reinforcing of the Italian plant and the fielding of all those legal and financial instruments useful for sustaining planned growth looking ahead in space and time. The three surprise moves made by Venfin (PVC film) in order to win the globalisation challenge.
Elena Piccinelli


Carlo Sommaruga - chief executive as well as chief engineer of Venfin Srl - is a reflective person, who chooses his words carefully and favors understatement. But what he told us is “oversize” considering a medium-small size concern such as the company based in Rho, whose largest share of turnover comes from the production of PVC film for twist wrapping. Indeed, Venfin is not content simply to grow (in 2004 they recorded a leap in turnover of 60% and in September 2005 they began to produce a new line which will increase their capacity by a further 25-30%), but aims to create a stable future bearing in mind that in the current, difficult economic phase a longterm vision and an extra measure of courage are indispensable. So Sommaruga, assisted by Alessandro Modesti, chief financial officer and a member of the board from January 2006, has generated a growth plan which involves the enterprise at every level and that - seen from the outside - appears to be more fitting for a multinational than a SMF.
On the other hand, from the inside, the concern looks to be both logical and backed with the cream of expertise and a perfectly tailored mid term industrial plan. Here are the major elements, coming under “production”, “offer” and “company organisation”

Starting again
from overseas

The most conspicuous aspect of the strategy fine-tuned by Venfin concerns the move to bring production closer to the consumers, sometimes located in faraway but receptive markets. “The first of these projects - explains Sommaruga - is in an advanced phase and involves a zone which will become our base in order to adequately serve an area we consider to be strategic for a number of reasons. Indeed, on one hand it represents a considerable market for the most simple and basic products in our range, which in these countries make up an important distinctive and competitive element for the confectionery industry (the bonbon with a sophisticated wrapper as a rare gift). On the other hand, it offers low cost production factors, all the advantages of local production and precious opportunities for gearing prices to the purchasing power of those users”. All in all - assesses Sommaruga - delocalising production will allow Venfin to be nearer to local customers with an offer keyed to their real needs, prompt deliveries and lower prices. At the same time, it represents a first step in the overall growth of the company, which in view of “glocal” (a mix of global and local, editor) objectives, must expand.

Integrating peripheral processes
This important step has generated a corollary of complementary and far from trivial initiatives, beginning with the integration of some manufacturing processes which were, until now, entrusted to specialised tertiary manufacturers. “Metallization - says Sommaruga - is done well by several companies in Italy but not in the area where we intend to set up our new plant and it wouldn’t make any economic or logistical sense to re-import films to be treated into Italy only to send them back overseas once finished. We must therefore equip ourselves for doing this treatment directly, perhaps with the help of our current suppliers who, in turn, might be interested in expanding their business overseas.
And the same could work with other types of finish, or with other very simple types of print with a low added value, which for our more mature customers (converters, En) in some cases represent more of an annoyance than a business opportunity.
Equipping ourselves with the machinery and necessary expertise undoubtedly requires a greater effort but at the same time allows us to guarantee local users an exhaustive range of packaging choices”.

Increasing the range
In view of this latter aim, Venfin is examining the possibility of increasing the offer in another way, in other words producing new types of PVC film “which are synergetic in technological terms and not produced in Italy, yet appreciated elsewhere” in areas involved in the delocalisation plan. For example? Sommaruga says, “We are especially thinking of some polymers which, once manufactured at a low cost and therefore proposed at competitive prices would allow us to serve converters and their end users with a broader range of materials to choose from”. But it doesn’t end there. The Research and Development department of the Lombard company, which has been further enlarged over the last twelve months is busy with “technical” products, with the aim of expanding the offer further, targeting more technologically mature markets. “In the Rho plant - he explains - we will increasingly concentrate on special products which we have been working on for a long time. In the last few weeks we have been testing, on a pilot plant which we have created ad hoc, a brand new decorative film for mass markets, from which we expect to get a great deal of satisfaction. And, more generally speaking, we are fine-tuning solutions with a high added value for western markets where we do not expect high demand but openings in hi-tech applications”.

Gearing the organisation
Such an ambitious industrial plan has meant that sales networks have had to be consolidated and has also led to an overhaul of the organisation of the company itself.
Since Venfin has opted for the direct management of all co-ordinated activities from headquarters the problem arose of how to gear the sales force to the new objectives.
“Right from the start - says manager Edoardo Besozzi - our area managers were committed to developing their relationship with each customer in order to build mutual awareness and that measure of trust which is required for working well together.
As we went even further afield, the advantages deriving from sharing the way of thinking and the languages of our customers such as being able to organise a visit or a lunch invitation without too much rigid planning became increasingly evident.
This is why we decided to change our policy and to activate, in those markets which most interest us, a string of decentralised structures, co-ordinated from Rho. Early results have proved us right, spurring us on to reorganise the entire company, something which at this stage we could no longer defer”.
Today Venfin Srl defines itself more accurately as a manufacturing branch of the parent company Sommafin Holding. Alongside it a new company structure is taking shape, specifically dedicated to diversification in the service sector, which Sommaruga targets not merely to exploit interesting business opportunities but also to generate the cash flow which is partly necessary for sustaining the ambitious growth plans of this very untypical Italian PMI.
Carlo Sommaruga’s right-hand man in the company reorganisation is the above-mentioned Alessandro Modesti who, incidentally, is also head of special projects.
He has plenty of experience in the financial field after a brilliant and rapid career in a myriad of companies such as Fiera Milano and Gillette. “My work in Venfin - says the manager - began in 2003, when I was given the job of developing and implementing a system to integrate financial planning and managerial control. However, while working closely with Sommaruga the need to develop a more articulated industrial plan emerged -an overall view of the processes, projects and “sustainable” strategies for the growth of Venfin. In particular we needed to define the area of reference and the eventual company business plan while at the same time identifying an opportune mid and long term financial strategy”.
It was a hectic period and Modesti concentrated on handling relations with the financial institutions and other, typically government, organisations in the host country. But, in the near future, the manager’s professional contribution - assisted by Maddalena Casati, Donata Pugliese ed Elisabetta Sommaruga - will be decisive both for the financial and corporate aspects of the company and for the promotion of contacts useful for developing new business trends, chiefly in the service sector.
And it will be interesting to follow Venfin’s progress, to see what direction entrepreneurial inventiveness will take now it is free to experiment.




Dal twist alle “specialità”
Venfin (Rho, MI) è uno dei pochi produttori di PVC non plastificato per applicazioni flessibili oggi attivi sul mercato europeo e il solo ad aver scelto come “target” commerciale privilegiato i converter.
La specialità dell’azienda, e quota prevalente del business, è costituita dal film neutro non plastificato per l’incarto twist di caramelle, boeri e affini, con spessori da 15 a 100 micron. Durante gli ultimi anni, però, l’azienda lombarda ha avviato lo sviluppo e la commercializzazione di nuove tipologie di prodotti più “tecnici”, che trovano applicazione in svariati settori: dalle etichette per batterie agli overlayer per carte di credito, dai termoretraibili per dispenser agli accoppiati per l’isolamento di cavi elettrici, passando per la chiusura di blister e alcune applicazioni militari ed aeronautiche. Importante, dunque, e in continua evoluzione, anche il know how. Ne sono elementi chiave la tecnologia originale di estrusione in bolla, sviluppata “in casa” per poter effettuare anche lavorazioni particolari, e gli impianti progettati e realizzati dal reparto tecnico interno assieme a un’officina partner, a cui viene affidato anche il continuo aggiornamento del parco macchine (5 estrusori con una capacità complessiva di 6000 t/anno, serviti da impianti altamente automatizzati di preparazione delle mescole e, a valle, da taglierine, laccatrici, ribobinatrici ecc.).
Venfin ha ottenuto la certificazione di qualità secondo i parametri Vision 2000; inoltre sta implementando il sistema HACCP e mettendo a punto i parametri necessari a ottenere la certificazione ambientale ISO 14000. L’export interessa tutti i continenti e rappresenta circa il 70-80% di un fatturato in ulteriore crescita sul “balzo” del 60% registrato durante l’esercizio precedente.



From twist to specialities
Venfin (Rho, Milan) is one of the few producers of PVC not treated with plastic for flexible applications now on the European market and the only one to have chosen converters as their preferred sales “target”.
The company’s speciality and a major slice of their business is made up of neutral film not treated with plastic for the twist wraps for sweets, cherry and liqueur filled chocolates and the like, with a thickness between 15 and 100 micron. During the last few years however, this Lombard company has begun to develop and sell new, more “technical” type products which find applications in various sectors: from labels for batteries to the overlayer on credit cards, from shrink-wraps for dispensers to laminates for isolating electrical cables, blister packs and some military and aeronautical applications. Knowhow is therefore important and continuously evolving. Key elements are the original bubble extrusion technology, developed in-house for special processes and the plants designed and created by the internal technical department together with a partner workshop who is responsible for the continuous updating of the machinery (5 extruders with an overall capacity of 6000t/year, served by highly automated plants for preparing the mix and downstream by slitters, lacquering devices, rewinders etc.). Venfin has attained quality certification according to Vision 2000 parameters; as well as that it is implementing the HACCP system and devising the parameters needed to attain ISO 14000 certification. Exports cover every continent and account for around 70-80% of a turnover growing even further as regards the “leap” of 60% registered during the previous
year.