La Coca Cola in rPET viene dal Piemonte
A Biella, un polo dedicato alla sostenibilità dove l’azienda presenta il più grande investimento del Gruppo per un impianto che ricicla fino a 30.000 tonnellate di PET ogni anno
Il Gruppo Coca-Cola HBC, che con Coca-Cola HBC Italia rappresenta il principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, ha inaugurato un nuovo stabilimento in Piemonte, interamente dedicato alla produzione di bottiglie preforma in PET riciclato (rPET).
La fabbrica di CCH CircularPET è un polo di eccellenza in innovazione e sostenibilità ambientale che da stabilimento di imbottigliamento dismesso è stato riconvertito in impianto all’avanguardia per la lavorazione e il riciclo della plastica finalizzati alla produzione di preforma in rPET.
Un importante passo avanti nella strategia di sostenibilità di lungo termine di Coca-Cola HBC che è intervenuta con oltre 30 milioni di euro, facendo della nuova facility il maggiore investimento in sostenibilità nella storia del Gruppo. Il polo di Gaglianico è infatti capace di trasformare in nuove bottiglie 100% PET riciclato (rPET) fino a 30.000 tonnellate di PET all’anno capaci di coprire la necessità di imbottigliamento del mercato italiano.
L’investimento si aggiunge agli oltre 100 milioni di euro in progetti di sostenibilità investiti in Italia negli ultimi 10 anni. La fabbrica in disuso da 8 anni, si estende su una superficie complessiva di 18.000 m2, effettua 4.700 controlli qualità al giorno, ed è stata recuperata e riconvertita con soluzioni green come l’alimentazione al 100% con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Molto significativo l’impatto sulle emissioni, se si pensa che secondo uno studio commissionato dall'azienda ad IFEU (Institute for Energy and Environmental Research) e convalidato da Eco3, l'utilizzo di PET riciclato nel formato 0,66L, ha implicazioni positive in termini di emissioni di CO2. Comparando la produzione di una preforma tradizionale rispetto a una in rPET emerge una riduzione complessiva del 70% in emissioni di CO2, grazie all’installazione di tecnologia meno energivora e all'utilizzo di energia elettrica 100% rinnovabile.