Quant’è forte la carta!
ANDARE IN CONTROTENDENZA Innova Group festeggia l’anniversario di IBO Ondulati e un bilancio 2011 che, nonostante le difficoltà di mercato, vede in crescita fatturato, utile e cash flow. Anzitutto grazie ai continui investimenti in razionalizzazione e al potenziamento delle produzioni.
COB (Carte Ondulate Bresciane), Innovacart Cartotecnica, IBO Ondulati, San Felice Imballaggi, Polikart Imballaggi: con questa compagine Innova Group (Caino, BS) ha chiuso il 2011 con il miglior fatturato di sempre - 76 milioni di euro contro i 67 dell’anno precedente - un aumento dei volumi e l’acquisizione di nuove quote di mercato, nonostante la generale contrazione dei consumi di cartone ondulato, che gli analisti del gruppo stimano fra il 2 e il 6%.
Questi risultati sono conseguiti perlopiù sui mercati del Nord Italia, entro un raggio di 200 km dalla sede dell’impresa, anzitutto al servizio del settore alimentare dove opera circa il 30% degli utilizzatori degli imballi Innova. Volano principale di sviluppo, gli investimenti per l’ammodernamento degli impianti e delle tecnologie, con l’obiettivo di massimizzare l’efficienza dei processi e dei flussi. Un’efficienza, ha dichiarato in una recente conferenza stampa Luca Pedrotti, AD del gruppo, con ricadute molto concrete sulla qualità dei prodotti e il contenimento dei prezzi «che ci ha permesso di ampliare il parco clienti e di crescere in un momento in cui la maggior parte delle aziende soffre gli effetti della crisi».
Analizzando le cifre
In Italia, stimano in Innova Group, raramente un’impresa cartotecnica supera i 5 milioni annui di fatturato; è dunque evidente, per contrasto, lo slancio del gruppo bresciano: «È come aver creato dal nulla due nuovi scatolifici di medie dimensioni in un solo anno» esemplifica Pedrotti, che subito precisa: «questo aumento nasconde, però, una criticità preoccupante. Infatti non è solo il frutto di un aumento, peraltro rilevante, di volumi (+7%), ma anche della continua ascesa del valore della materia prima. Contestualizzata in un mercato stagnante come il nostro, dove i volumi produttivi scendono e i costi industriali salgono, sta mettendo a dura prova il sistema del cartone ondulato, dove risulta sempre più difficile “ribaltare” gli aumenti sui clienti finali».
E nulla fa pensare che la corsa dei prezzi della carta si fermerà nei prossimi mesi: Innova Group ha iniziato il 2012 in controtendenza rispetto all’economia nazionale e al settore in particolare, con volumi e fatturato in crescita del 7% circa e proiezioni a fine esercizio intorno agli 80 milioni, ma la materia prima ha continuato a salire.
Sviluppo a tutto tondo
Lo scorso anno, nelle varie realtà del gruppo Innova, l’aumento dei volumi non si è accompagnato a un aumento del personale, che si attesta intorno alle 190 unità, ma piuttosto a un miglioramento dell’efficienza e dell’utilizzo degli impianti.
L’obiettivo è anzitutto di abbassare i costi di produzione, con il duplice scopo di salvaguardare i margini e contenere i listini, sostenendo così, con prodotti dal prezzo competitivo, la politica commerciale.
Fra i risultati citati figura l’aumento del numero dei clienti (270 i nuovi del 2011 e altri 180 da gennaio a maggio dell’anno in corso), che conferiscono solidità all’impresa. «Le nostre strategie di crescita, peraltro, non trascurano alcuna possibilità - puntualizza Diego Pedrotti - neppure, in prospettiva, l’acquisizione di realtà industriali sinergiche, magari favorita da una progressiva discesa dei prezzi che, nella situazione data, interessa anche quelli delle aziende».
Per fare saving, in ogni caso, continua l’imprenditore, la via maestra è e resta la razionalizzazione e l’automazione dei processi che, nel 2012, ha interessato soprattutto la logistica dello stabilimento Innovacart. Grazie a un investimento avviato dopo 4 anni di riflessioni e progetti, con start up ad agosto.
La chiave di volta dell’automazione
«L’automazione della produzione è molto diffusa negli scatolifici e negli ondulatori - considera Stefano Pedrotti - ma raramente arriva a interessare le operazioni di fine linea. Le conseguenze di questo tipo di intervento sono assai diverse a seconda delle lavorazioni: in uno scatolificio o in un ondulatore, ad esempio, la materia prima viene processata in un paio di passaggi al massimo, mentre nella cartotecnica i semilavorati attraversano anche sette fasi di lavorazione, impegnando il reparto per molti giorni e generando complicazioni di ordine gestionale e di tracciabilità. In più, le cartotecniche realizzano innumerevoli tipologie di prodotti che richiedono, dunque, diverse modalità di composizione e gestione del pallet, spesso difficili e scomode. In questi casi, dunque, semplificare e automatizzare consente di fare un grande balzo in avanti, superando criticità ed eliminando “costi nascosti”. Con l’impianto avviato ad agosto in Innovacart ci siamo riusciti».
Si tratta di 6 linee di movimentazione automatica su nastri in Acetal, per un totale di 160 metri lineari, comprensive di zone per l’accumulo del semilavorato e del prodotto finito, che fungono anche da polmone per le macchine. Completano il progetto nuovi automatismi in entrata e uscita delle macchine, metti bancali, metti foglio per la separazione e la stabilizzazione prodotto, metti pannelli automatici, oltre a 2 nuove linee di reggiatura e filmatura con lettore e codifica bar code.
«Automatizzare la movimentazione interna - ha commentato Pedrotti - ci ha permesso di controllare meglio le fasi di lavorazione e i relativi costi. Inoltre siamo passati da due a tre turni di lavoro, aumentando la produttività e mettendoci nella condizione di poter ammortizzare in minor tempo gli eventuali futuri investimenti. Nel complesso, abbiamo stimato che il nuovo flusso di lavoro ha migliorato fra il 40 e il 60% la performance dello stabilimento a fine linea».
La crescita in cifre Il bilancio aggregato di fine 2011 documenta la crescita progressiva e sostanziale di Innova Group. Ne ha comunicato i dati principali l’AD del gruppo, Luca Pedrotti, insieme ai fratelli Stefano e Diego, durante la tradizionale conferenza di inizio estate, indetta per aggiornare sugli sviluppi e gli investimenti di una realtà economica che ha sempre qualcosa da dire. Lo scorso esercizio, il fatturato totale è stato di quasi 76 milioni di euro, in crescita del 12,9% sull’anno precedente. L’utile ante imposte ha fatto un balzo del 47%, passando da 1.384.267 a 2.035.357 di euro che, al netto delle tasse, sono diventati 1.099.052 euro (+10,4% rispetto ai 995.131 dell’anno scorso). Le tasse, infatti, sono aumentate da 389.136 a 936.305 euro. Analogo l’incremento del cash flow (+10,7%), passato a 3.425.102 di euro, mentre gli oneri finanziari, quasi raddoppiati, incidono sul fatturato per non più dello 0,3%, testimoniando il buon equilibrio fra indebitamento e risorse proprie. Nella foto, il prodotto più recente del gruppo: gli angolari in microtriplo. Per proteggere al meglio oggetti pesanti ma fragili (lastre di vetro, ad esempio) Imballaggi San Felice ha messo a punto due sistemi di supporto angolari particolarmente efficaci. |