Un nuovo palettizzatore robot gantry

La tecnologia Omron è stata la chiave di volta dello sviluppo di un nuovo palettizzatore con robot a portale costruito da New-Motion che, in sole sei settimane, ha sviluppato una soluzione precisa, produttiva, versatile, “facile” ed economica...

New-Motion (Middelburg, Paesi Bassi) ha aperto una nuova linea di business, ampliando la propria offerta dai sistemi di movimentazione ai palettizzatori e mettendo a punto un nuovo tipo di macchina, dalle caratteristiche inedite. In fase di test il palettizzatore New-Motion ha dimostrato di poter ripetere con grande precisione oltre 900.000 movimenti e, dopo un milione di scatole virtualmente impilate su un pallet, le prove di durata e costanza sono state giudicate soddisfacenti.
Omron ha contribuito in misura decisiva alla riuscita del progetto, fornendo il sistema operativo e l’interfaccia di controllo. «Eravamo in contatto con vari fornitori di tecnologia, ma non riuscivamo a guidare in maniera soddisfacente il braccio di presa con un azionamento diretto, perché quasi tutti proponevano solo combinazioni fisse per la trasmissione e la gestione del moto», spiega Remco de Jonge, responsabile tecnico in New-Motion.

«La situazione si è sbloccata quando abbiamo visto che, invece, integrare un servoazionamento lineare di Omron con il motore a trasmissione diretta di un altro costruttore non avrebbe dato problemi. Naturalmente, Omron poteva fornire tutti gli altri componenti di automazione, come il PLC e i servomotori; inoltre i nostri tecnici hanno apprezzato l’interfaccia grafica di controllo NA, per la qualità dello schermo HD e la semplicità di funzionamento. Gli operatori possono guardare i video di istruzioni direttamente a monitor, e l’interfaccia adotta pittogrammi di immediata comprensione. Grazie a questo siamo stati in grado di programmare ogni genere di combinazione, ad esempio di selezione e carico dei pallet, permettendo inoltre a ciascun operatore di definire e memorizzare il proprio schema.
Dunque, con l’ausilio della nuova piattaforma integrale di programmazione e sviluppo Sysmac Studio di Omron, che include interfaccia, PLC e servo drive, abbiamo portato a termine il progetto in sole sei settimane».

L’interfaccia grafica di controllo NA di Omron.

Il braccio robotizzato attrezzato con pinze di presa a vuoto.

New-Motion costruisce al proprio interno tutto il palettizzatore.
Un concetto originale
Le scatole arrivano al nuovo robot-palettizzatore su nastri trasportatori, dove un braccio telescopico con testa di presa le posiziona, strato dopo strato, sui pallet. Tre servomotori Omron guidano il braccio del robot: uno ne regola i movimenti verso l’alto e il basso; gli altri due lo guidano a formare la configurazione a ponte-H o a cavalletto. Questo assicura movimenti estremamente precisi in ogni posizione, anche di rotazione, nonché l’efficienza energetica del sistema e l’assenza di tracce di olio o grasso nei prodotti.
A seconda del tipo di oggetto da movimentare, il braccio può essere attrezzato con prese a vuoto, a morsa o a sacco, facili e veloci da sostituire. Inoltre è dotato di cella di carico incorporata, che non solo rileva le eventuali anomalie, ma controlla il peso del prodotto da confezionare.        Il palettizzatore New-Motion può essere mantenuto in efficienza da remoto, via Ethernet, permettendo ai tecnici di Middelburg di accedere al software per risolvere in tempo reali i problemi di funzionamento.                      
                     
I vantaggi                 
Questo palettizzatore robotizzato a portale può movimentare fra 200 e 1.000 scatole/h, di peso fino a 20 kg e misure comprese fra 100x100x100 e 600x400x400 mm. La macchina effettua diversi tipi di palettizzazione multipla, con varie tipologie di imballi e opzioni di uscita; inoltre può essere integrato con molti optional.
Secondo Ruben Remijn, direttore vendite di New-Motion, il principale vantaggio del robot-palettizzatore a portale rispetto alle macchine a braccio robotizzato sta nel fatto che richiede poco spazio, in quanto il braccio di presa è situato sopra il pallet. Inoltre è più leggero e i suoi movimenti sono più delicati, per cui non necessita di una base rinforzata.
Ronald Dekker, Responsabile En-gineering aggiunge: «Possiamo costruirlo tutto al nostro interno, verificando ogni dettaglio e assicurando così un’operatività perfetta. In questo modo, l’istallazione dal cliente e il set up richiedono solo due giorni.
Senza contare che il nostro approccio permette di offrire al mercato una soluzione molto efficiente dal punto di vista energetico ed economicamente competitiva, senza per questo dover cedere sulla qualità dei componenti».                                

Storia di un progetto
New-Motion è un costruttore olandese di sistemi, standard e custom, di trasporto e movimentazione interna destinati alle industrie del food & beverage. In catalogo: nastri trasportatori, nastri modulari di plastica e trasportatori a curva, in grado di servire anche le lavorazioni tecnicamente complesse e fuori standard, con un’importante sezione di elementi di acciaio inox impiegati soprattutto nel settore degli alimenti secchi.
Caratteristica fondamentale della sua offerta è la modularità. Grazie a una rigorosa opera di uniformazione condotta nel tempo presso i diversi utilizzatori, New-Motion ha infatti realizzato sistemi composti da un numero limitato di moduli standardizzati e, dunque, vantaggiosi sotto svariati aspetti. Questa attitudine ha anche stimolato la collaborazione con i fornitori e, nel caso in esame, ha indotto la società olandese ad aprire una nuova linea di produzione dedicata al fine linea per il packaging e la logistica, con l’obiettivo di offrire un palettizzatore in grado di superare i punti deboli delle soluzioni tradizionali, rilevati dagli utilizzatori.
Ruben Remijn, sales manager della società olandese, spiega al proposito: «Mentre prendavamo in esame la richiesta esplicita di un cliente, ci siamo resi conto che la palettizzazione è il complemento naturale dei nostri sistemi di trasporto interno, e abbiamo pensato che la tecnologia specifica non doveva rappresentare una barriera di ingresso insuperabile. Così ci siamo buttati».

 

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