Il packaging dei prodotti da forno e degli snack (2022)

Dati 2022 sul settore, segmentazione del mercato e tipologie di confezionamento.

Barbara Iascone

Istituto Italiano Imballaggio

Il settore sotto esame è ampio e variegato: i prodotti da forno e snack possono essere consumati a ogni pasto - dalla colazione alla cena - ma anche lontano dai pasti e si dividono in due macroaree, quella dei salati e dei dolci. La produzione di questi alimenti ha vissuto un’evoluzione formidabile, arrivando a soddisfare in maniera molto veloce tutte le esigenze espresse dal mercato. L’ultima grande sfida affrontata è stata la produzione “senza glutine”: a causa della diffusione delle problematiche legate alla celiachia, il settore ha dovuto rinnovarsi e proporre soluzioni adeguate anche agli intolleranti al glutine tanto che, ormai, esiste un’alternativa gluten free per quasi tutti i prodotti, dal pane alle piadine, dai biscotti alle merendine e per ogni tipo di snack.

L’area dei prodotti da forno dolci e salati

Il bakery comprende pane industriale, sostituti del pane (crackers, grissini, taralli, ecc.), biscotti, fette biscottate, pasticceria varia, merendine, torte confezionate e prodotti da ricorrenza (lievitati).

I primi dati che si riferiscono al 2022 - per alcuni aspetti ancora in fase di elaborazione e per tanto non consuntivi - vedono un settore che vale circa 7,4 miliardi di euro, in crescita dal punto di vista del fatturato (+4,5%) e dove il mercato interno raggiunge un valore di circa 5.700 milioni di euro. In crescita anche le importazioni e le esportazioni, rispettivamente del 17% e del 15%.

Dal punto di vista dei quantitativi, le tonnellate prodotte nel 2022 sono state oltre 1.640.000, registrando un leggero aumento tendenziale rispetto al 2021 (+0,7%). In crescita sia le importazioni, +5,4%, che le esportazioni, +5,7%. Il mercato interno si assesta intorno alle 1.289 t/000, con un -0,6% di andamento tendenziale.

Tabella 1. Bilancio dei settore dei prodotti da forno. Dati espressi in tonnellate.
  2021 Preconsuntivo 2022 Var. 22/21
Produzione  1.632 1.644 0,70%
Import 297 313,17 5,40%
Export 632 667,79 5,70%
Consumo 1.297 1.289 -0,60%

Segmentazione del mercato

Il 66% dei prodotti da forno è rappresentato dai prodotti dolciari, dove il 54,6% circa comprende l’area biscotti e il 12,4% le merendine. Il 10,6% dei prodotti da forno dolci riguarda la pasticceria di vario tipo (piccola pasticceria sia ripiena che no, sia ricoperta che no, wafer, ecc.), seguono con il 10,2% i prodotti da ricorrenza lievitati, con il 9% le fette biscottate e con il restante 3,2% le torte pronte. Per quanto concerne i prodotti da forno salati, la suddivisione è meno articolata; abbiamo, infatti, da una parte il pane industriale confezionato, con il 53% e dall’altra i sostituti del pane (crackers, grissini, taralli, ecc) con il 47%. Entrambe le aree registrano andamenti di fatturato nettamente migliori rispetto alla produzione: chiudono infatti l’anno con trend positivi (+3% l’area dolci e +7% per quella dei prodotti salati), mentre le quantità, in particolare di dolci, risultano addirittura in calo dello 0,7%. Il comparto molto rappresentativo dei biscotti segna un -0,5%, analogamente a quello delle fette biscottate al -4,5%; si tratta di due settori con prezzi medi al kg abbastanza contenuti e che, per questo motivo, influenzano in maniera marginale l’andamento del fatturato globale. I settori che registrano andamenti positivi sono quelli caratterizzati da prezzi medi al kg più alti: è il caso, per esempio, delle merendine e della pasticceria.

Tabella 2. Segmentazione della produzione settore prodotti da forno e dolciari. Variazione % su tonnellate. Valori 2022.
Totale prodotti da forno dolci 66,40%
Di cui:  
biscotti 36,20%
merendine 8,20%
pasticceria varia 7,10%
fette biscottate 5,90%
torte pronte 2,20%
prodotti da ricorrenza (lievitati)1 6,70%
Totale prodotti da forno salati 33,60%
Di cui:   
pane industriale confezionato 17,70%
sostituti del pane 15,90%
Totale 100%
(1) colombe pasquali, panettoni, pandori, ecc.

L’area degli snack per il fuori pasto

Il mercato dei prodotti per spuntini e fuori pasto è in continua evoluzione; secondo gli ultimi dati disponibili, già dal 2021 vive un momento di espansione e, in valore, ha superato gli 880 milioni di euro (+5% rispetto al 2020). Anche dal punto di vista dei quantitativi il trend risulta positivo: nel 2021 la crescita è stata intorno al +1,5%, superando le 116 t/000. Rientrano nell’area, oltre le patatine di vario tipo e gusti con un peso decisamente maggior rispetto agli altri segmenti, i prodotti estrusi, i kit merenda, in continua crescita, e infine le gallette di vario tipo di cui, negli ultimi anni, sono cresciuta particolarmente le mono porzioni da 100 grammi.

Il confezionamento: tipologie e materiali

Per quanto riguarda il packaging utilizzato per il confezionamento dei prodotti da forno e degli snack, possiamo dire che è quasi completamente appannaggio degli imballaggi in accoppiato flessibile (97,7%.) Questo perché l’input principale nella scelta del confezionamento è la capacità di mantenere la freschezza del prodotto e la preservazione delle caratteristiche qualitative: morbidezza, fragranza e, in alcuni casi, croccantezza. Ma oggi, la scelta dell’imballaggio utilizzato anche in questo ambito è condizionato dalla domanda di sostenibilità. Al proposito si sono affacciate sul mercato soluzioni con materiali biodegradabili e compostabili a basso impatto ambientale, anche totalmente riciclabili. Per esempio, per quanto riguarda i biscotti, il 96% degli imballaggi è rappresentato da buste flessibili in accoppiato a prevalenza carta; il 2,3% è rappresentato dai sacchetti in plastica e l’1,5% dagli astucci in cartoncino. Le scatole fantasia in acciaio rappresentano il restante 0,2%

Par quanto riguarda il mix del packaging in riferimento alle altre categorie merceologiche dell’area, il confezionamento è rappresentato esclusivamente dalle buste di plastica in accoppiato flessibile da converter.

Se consideriamo la segmentazione del mix del packaging, in relazione al solo imballaggio primario, si rileva un 97,7% di confezionamento con accoppiati flessibili, siano essi a prevalenza plastica oppure a prevalenza carta, per un totale di circa 25.000 t/000.

Il restante 2,33% è suddiviso tra imballaggi flessibili in plastica, astucci in cartoncino e scatole di acciaio (le scatole fantasia utilizzate per le confezioni regali dei biscotti e piccola pasticceria). Per le necessità legate alla distribuzione, alcune tipologie di prodotti, come per esempio le merendine o i cracker, presentano confezioni più complesse: le monoporzioni vengono infatti confezionate in bustine monofilm 20/30 micron di PP, per poi essere risposte in un astuccio in cartoncino, formando così un multipack avvolto in genere da film flessibile. Stessa situazione per il confezionamento dei cereali, sia per quelli da colazione che per le barrette. Tra imballaggi primari, secondari e da trasporto, nel 2022, l’intero settore ha utilizzato un quantitativo di imballaggi pari a circa 155.000 tonnellate, di cui circa la metà si riferiva ai prodotti in esportazione.

Tabella 3. Mix del packaging. valori % sulle tonnellate di confezioni. dati 2022
Poliaccoppiati flessibili 97,70%
Buste in plastica monofilm 1,30%
Astucci in cartoncino 0,90%
Scatole fantasia in acciaio 0,10%
Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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