Food contact: nuovi trend regolatori
Materiali a contatto con gli alimenti e oggetti stampati: nuovi trend regolatori. Sotto esame gli obblighi di regolamentazione, alla luce di nuovi requisiti in materia introdotti a livello “glocal”, che determinano la possibilità di commercializzare o meno i materiali in una certa area del mondo. Focus sulla controversa relazione tra legislazione e mondo industriale. Riflessioni a margine dell'International Conference Food Contact Compliance (Baveno, settembre 2017).
di Marinella Vitulli
Il settore dei materiali in contatto con gli alimenti sta vivendo un rapido sviluppo e, di pari passo, si intensifica lo sforzo regolatorio delle entità che si occupano di legiferare in materia, sia a livello nazionale sia a livello comunitario.
Anche i Paesi emergenti stanno infatti introducendo legislazioni locali, in parte prendendo spunto dalle principali legislazioni di riferimento a livello globale, in parte personalizzando le regole, introducendo così nuovi e differenti requisiti che le aziende devono rispettare per far circolare le proprie merci senza incorrere in blocchi doganali o ammende, a causa del mancato rispetto di tali requisiti.
La situazione regolatoria è quindi davvero complessa e richiede attenti approfondimenti e aggiornamenti costanti, che spesso possono scaturire da dibattiti e convegni che richiamano ai tavoli tecnici esperti e operatori della filiera.
Uno degli incontri più interessanti, in questo senso, si è svolto a fine settembre a Baveno, dove si è tenuta l’International Conference Food Contact Compliance, come di consueto organizzata in modo magistrale dall’Istituto Italiano Imballaggio. All’evento hanno partecipato i maggiori esperti di materiali a contatto con gli alimenti in ambito legislativo e tecnico scientifico, provenienti da numerosissimi paesi, che hanno presentato contributi di sostanza.
Armonizzazione legislativa: un momento di stallo
Più che nelle passate edizioni, durante le tre giornate di discussione è emerso chiaramente come gli obblighi di regolamentazione e la relazione sempre più controversa tra “Legislatore” e “Industria”, in particolare in Europa, abbiano generato differenti punti di vista, talvolta antitetici, su questioni molto complicate per ragioni chimiche e tossicologiche; e questo sta causando una situazione di stallo legislativo in molti paesi in merito a svariate questioni urgenti.
A seguito della valutazione degli innumerevoli progetti di ordinanza sugli inchiostri da parte della Germania, la Commissione Europea ha annunciato l'intenzione di adottare un Regolamento Europeo per i materiali stampati a contatto con gli alimenti.
Poiché questa legislazione armonizzata dovrebbe essere adottata nel 2018, le attività di elaborazione della legislazione sono all'ordine del giorno del programma di lavoro della Direzione Generale competente per la Salute e la Sicurezza Alimentare (DG SANTE).
È importante sottolineare che la decisione riguarderà i materiali stampati a contatto con gli alimenti e non gli inchiostri da stampa. Inoltre, è assai probabile che tale decisione presenterà un nuovo approccio, basato sulla designazione di organismi specifici, che saranno competenti nel giudicare la conformità dei materiali stampati.
Questi organismi dovrebbero identificare le sostanze che migrano dai materiali e svolgere le prove tossicologiche in modo da valutare il rischio, per proporre poi come tali sostanze potrebbero essere regolate.
Tutti i dossier relativi alle sostanze verrebbero archiviati in una banca dati centrale, che potrebbe essere utilizzata dai produttori e dagli attori della filiera.
Se la legge si sviluppasse effettivamente in questa direzione, la Commissione UE fornirebbe solo le regole che definiscono le attività necessarie per valutare la pericolosità delle sostanze e delle esposizioni, con riferimento alla valutazione dei rischi, al funzionamento del sistema e alla gestione della documentazione, senza tuttavia rilasciare una regolamentazione specifica per le sostanze.
Al momento non è quindi ancora chiaro come sarà organizzato l’organismo designato e se si tratterà di un ente appartenente agli uffici di controllo ufficiale o un organismo accreditato esterno.
Queste incertezze stanno suscitando le reazioni dell'industria, che si lamenta e sottolinea come siano stati già compiuti numerosi sforzi per proporre linee guida sulla valutazione dei rischi - con grande attenzione all'eventuale esposizione del consumatore - non solo per materiali stampati ma per tutti i materiali destinati al contatto con gli alimenti.
Sforzi che, al momento attuale, non sembrano essere stati pienamente considerati dalle agenzie governative.
Regole certe: sempre più necessarie
Un altro punto di discussione, emerso sempre durante le giornate di Baveno, è legato alla consuetudine di rimandare periodicamente la pubblicazione delle linee guida per l’esecuzione dei test delle materie plastiche secondo Reg. UE 10/2011. Nonostante il regolamento sia stato emesso nel 2011, non è ancora certa la data di pubblicazione del documento prodotto dal laboratorio ufficiale europeo JRC.
Il JRC ha annunciato che sono state completate le linee guida, incluso il relativo periodo di consultazione. Il ritardo è probabilmente correlato alle molte regole descritte nel documento, che sono specifiche e comprensibili da parte di tecnici esperti, cosa che probabilmente potrebbe complicare le pratiche lungo la filiera anziché facilitarle.
Nel frattempo, la Commissione Europea (CE) ha notificato il 31 agosto 2017 il progetto di nono emendamento al regolamento sulle materie plastiche, Regolamento (UE) n. 10/2011.
Altre attività sui materiali in contatto, che riguardano parecchi paesi, sono correlate al Bisfenolo A, che è stato nuovamente valutato come sostanza pericolosa da FDA negli Stati Uniti e in California, ove è listato nella Proposition 65.
Altra importante novità, che modifica l’ambito regolatorio internazionale, è costituita dai numerosi nuovi standard di sicurezza entrati in vigore in Cina, relativi a nuove regole per l’esecuzione dei test e nuove liste positive. Molte aziende sono preoccupate dal fatto che tali elenchi positivi non includano tutte le sostanze legalmente utilizzate dall'industria in altri paesi, dove le legislazioni sugli additivi non sono obbligatorie o armonizzate.
E questo è probabilmente il problema che affligge maggiormente tutta la filiera dei materiali a contatto con gli alimenti: i requisiti di sicurezza per chi commercializza a livello globale sono differenti, talvolta poco chiari, e in continua evoluzione, a scapito della tanto auspicata libera circolazione delle merci, sempre più problematica.
Valutazione del rischio di oggetti stampati che devono essere commercializzati a livello globale. |
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Sintetizzando nel seguito le normative vigenti nelle diverse aree del mondo, si rende evidente la situazione complessivamente molto eterogenea e difficile che le aziende produttrici sono chiamate a gestire... |
Marinella Vitulli ([email protected])
Technical and General Manager Food Contact Center Srl
Food Contact Expert AIBO 035; N° 1814 Sezione A dei Chimici - Ordine Toscana