Cosmetico: indagine congiunturale (2022)

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Dati in crescita per il mercato cosmetico italiano, sulla spinta della domanda interna e delle esportazioni. I produttori confermano l’intenzione di investire in nuovi macchinari anche in momenti di pianificazione incerta.

È un settore che non rallenta quello della cosmetica, con un fatturato globale che, si stima, supererà i 13 miliardi di euro, in crescita non solo rispetto al 2021 (+10,7%), ma anche nel confronto con il periodo pre-pandemico (+8,3% rispetto al 2019).È quanto emerge dal rapporto presentato dal Centro Studi di Cosmetica Italia nella sua Indagine Congiunturale del primo semestre 2022, che fotografa le dinamiche di un settore definito “anelastico”, cioè capace di resistere alle circostanze più avverse. La ricetta che ha portato a questi risultati sono gli investimenti su leve strategiche e una costante tendenza a innovare, che il consumatore riconosce continuando a ritenere il beauty un elemento irrinunciabile nel proprio stile di vita. Rispetto al 2021, il mercato italiano vale complessivamente 11,4 miliardi di euro, pari al + 7,6% con consumi in crescita rispetto al 2019, anche se il trend positivo non è un fenomeno limitato ai confini nazionali.

Nel 2022, le esportazioni concorrono al risultato complessivo con 5,6 miliardi di euro, per un incremento di oltre il 15% rispetto all’anno precedente. Il primo mercato di destinazione sono gli USA con un + 44% che vale 330 milioni di euro, seguito dalla Francia al +13% con 297 milioni e dalla Germania che, pur calando dello 0,6%, vale complessivamente 231 milioni. Nei mercati extra UE, crescono dell’85,9% la Cina che vale 80 milioni di euro e gli Emirati Arabi Uniti al +54% e 113 milioni. Una nota negativa, il cui impatto si misurerà nel tempo, proviene dai costi di fornitura dell’energia che sono infatti triplicati. La variazione percentuale tra il 2021 e il 2022 si attesta al +330% con un’incidenza media della componente energia sul costo di produzione dell’86% e un aumento medio dei costi di produzione del +4,2%.

Andamento dei canali distributivi

Il post lockdown apre a nuove abitudini di consumo, prima fra tutte la multicanalità, sempre più diffusa come strategia di commercializzazione da parte delle imprese, coniugando così canali tradizionali e online.

  • Entro il 2022, la profumeria selettiva riacquisirà la sua posizione pre-pandemica, al secondo posto tra i canali di vendita, con rimbalzo positivo al +15%; anche i canali professionali di acconciatura ed estetica - fortemente condizionati dalle restrizioni sanitarie - sono previsti prevista in crescita rispettivamente al +14,3% e +11,4%.
  • Quanto all’e-commerce, si consolida il ruolo privilegiato delle piattaforme online e svolge un ruolo trainante per l’andamento del mercato interno, con una crescita prevista al +12,3% che lo colloca al quarto posto tra i canali di vendita di cosmetici in Italia.
  • La grande distribuzione, principale canale distributivo per i cosmetici con una quota superiore al 40%, chiuderà l’anno a +5,4%, mentre la farmacia, su cui meno hanno pesato le ripercussioni del Covid in termini di frequentazioni, registrerà un +3,4% collocandosi al terzo posto tra i canali distributivi.
  • Più ridotta la velocità di ripresa delle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) per cui si prevede un +1,7%; pressoché stabile invece l’erboristeria (+0,2%) per la quale le recenti rilevazioni sui cosmetici a connotazione naturale e sostenibile segnalano ampi margini e potenzialità.
  • In chiusura una riflessione sul contoterzismo, che proietta una chiusura 2022 a +9,4%: nonostante rimangano difficoltà nella programmazione dei lotti produttivi e nella visione a medio-lungo termine, la ripresa della componente estera della domanda è un segnale che indica buone prospettive.

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