Porte aperte… all’avventura (ma sempre nella massima sicurezza)

Caleppio di Settala (MI), 13 settembre 2019. Puntuale, Sun Chemical è tornata anche quest’anno a riunire un gruppo di circa 50 stampatori e converter “del cuore”, rinnovando, in nome degli inchiostri da stampa che produce, una liturgia in cui si mescolano  momenti di incontro e di confronto, occasioni informative e spazi conviviali.
Questa volta, però, derogando e innovando rispetto a una storia che negli anni si è dipanata tra eventi mondani/informativi - dalla scuola di cucina alla degustazione in sito di “bollicine”, dalla regata velica ai rally con auto storiche, alla caccia al tartufo - l’incontro ha offerto un totale rovesciamento di prospettiva… con coup de théâtre finale. Magistrale. Stefano Lavorini

Già il titolo “Porte aperte in Sun Chemical” menava in direzione di attenzione e impegno. E così è stato.
In apertura dei lavori l’amministratore delegato di Sun Chemical Group Group SpA, Fabio Deflorian, inserendo in una tessitura logica la forza di un parlato umorale, ha concentrato il suo breve intervento ricordando il recentissimo accordo definitivo, in base al quale la casa madre DIC Corporation acquisirà, entro il quarto trimestre 2020, il business globale dei pigmenti di BASF, noto come BASF Colours & Effects (BCE).

Notizia di rilievo perché «rafforzativa del fatto che Sun Chemical intende continuare a sviluppare gli inchiostri e che non intende diversificare se non in mercati paralleli a quelli della stampa».
L’acquisizione di BCE - 2.600 dipendenti, un fatturato di circa 1 miliardo di euro, 18 entità in 16 paesi, 4 centri principali di ricerca e sviluppo di cui 2 in Nord America e 2 in Germania, 11 stabilimenti di produzione nel mondo - consentirà a Sun Chemical di diventare un fornitore di livello mondiale, in grado di offrire ai clienti un’ampia gamma di pigmenti per display elettronici, cosmetici, rivestimenti, materie plastiche, inchiostri e applicazioni speciali.

Sopra a tutto, la sicurezza
Fabrizio Fontana, Operations Director Italy, oltre a fornire agli intervenuti tutte le informazioni utili in previsione della visita agli stabilimenti, ha presentato una chiara esemplificazione dei processi produttivi degli inchiostri da stampa (1) e tracciato una panoramica dei due siti produttivi di Caleppio:
- Caleppio 1, che occupa una superficie di 41mila m2, dedicato alla produzione inchiostri offset e inchiostri a base acqua (circa 36mila t/anno), sede del laboratorio inchiostri offset e del laboratorio colore per tutte le tipologie di inchiostri;
- Caleppio 2, che copre un’area di 48mila metri2, specializzato nella produzione di inchiostri liquidi a base solvente, e attrezzato con un proprio laboratorio di ricerca e sviluppo.
Da notare, che Caleppio 2 è peraltro suddiviso in due aree, Branch e Mother Plant, dedicate rispettivamente alla produzione degli inchiostri destinati ai clienti (circa 33mila t/anno) e alla produzione di basi concentrate colorate, che vengono distribuite a tutte le consociate del gruppo in Europa e non solo (circa 10,6mila t/anno).
Questo sito rientra nella normativa Seveso (siti a rischio di incidenti rilevanti) e va da sé che il tema della sicurezza è per tutti prioritario. A riprova l’anno passato sono state fatte quasi 4.700  ore di formazione in materia ai lavoratori.
Sun Chemical ha, inoltre, un sistema di gestione integrato qualità/ambiente/sicurezza ed è certificata ISO 9001 per la qualità, ISO 14001 per l’ambiente, OHSAS 18001 per la sicurezza e ISO 22000 per la sicurezza alimentare.
Tutte cose che i partecipanti hanno potuto constatare dal vivo, durante un tour guidato di oltre 2 ore, arricchito da spiegazioni e dettagli di ogni genere e fatta, fornite con inesorabile competenza dalle donne e dagli uomini della Sun Chemical.


Sicurezza prodotto & sostenibilità

Stefano Silli, Product Safety Coordinator Italy, ha quindi introdotto i due i macro-argomenti della giornata.
Per quanto riguarda la sicurezza prodotto, Silli ha illustrato l’organizzazione di Sun Chemical, le sue certificazioni, il significato di “inchiostro” e “supporto”, quali normative e regolamenti impattano su questi prodotti, finendo con alcune tematiche di attualità: gli inchiostri e le vernici per la stampa di imballaggi destinati a trattamenti termici ma anche il fine vita dei materiali, quindi la loro compostabilità e riciclabilità.
Circa quest’ultimo tema, bene ha fatto a richiamare alcuni concetti di base, sottolineando il diverso significato dei due termini.
«Il compost è un fertilizzante biologico stabile utilizzato in agricoltura, che deriva dalla decomposizioni dei materiali in condizioni aerobiche e controllate di temperatura e umidità. Per essere compostabile un materiale deve ovviamente avere specifiche caratteristiche, in termini di composizione chimica, ecotossicità, biodegradabilità, frammentazione.
In altre parole:
- non vi devono essere presenti metalli pesanti, alogeni ecc.;
- non deve avere effetti negativi sulla crescita delle piante;
- deve biodegradarsi per almeno il 90% in sei mesi (e la somma dei componenti non biodegradabile deve essere inferiore al 5%);
- entro 3 mesi almeno, il 90% del materiale deve essere costituito da residui di dimensioni inferiori ai due millimetri.
Da quanto sopra, si evince che la biodegradabilità è solamente un aspetto della compostabilità e, cosa importante, i due concetti non coincidono e hanno diverso significato.
E se un materiale compostabile è sempre biodegradabile, l’inverso non è sempre vero. La biodegradabilità è infatti la conversione in molecole semplici (quali acqua, anidride carbonica, metano) e in questo senso, è vero che tutti i materiali sono biodegradabili: la differenza sta però nel tempo necessario affinché il processo giunga a compimento.
Insomma, se un materiale impiega migliaia di anni a degradarsi, non è utile per la collettività, per l’industria e per il settore nel quale operiamo».
Silli è poi passato a trattare della sostenibilità, spiegando la missione di Sun Chemical al riguardo e, quindi, i criteri operativi che la definiscono (leggi, Key Performance Indicators - KPI) fino a giungere ad alcuni argomenti qualificanti, come la tendenza attuale a utilizzare, per gli inchiostri da stampa, materie prime provenienti da fonti di origine vegetale, in sostituzione di quelle che provengono da fonti fossili.
Non solo belle parole, perché quanta parte di un inchiostro sia di derivazione biologica si può misurare con precisione ricorrendo alla tecnica del carbonio 14. Peraltro, già oggi, sono disponibili nuove soluzioni eco-compatibili, come gli inchiostri offset a base vegetale, utilizzati essenzialmente nella cartotecnica, che hanno un contenuto a base fossile del 23% e a base bio-derivato del 77%.
La strada è tracciata e non si torna indietro, almeno per quanto riguarda Sun Chemical.

Un brivido lungo 3 anni
A margine dell’atteso pranzo, che ha suggellato l’intensa mattinata di lavori di “Porte aperte”, l’enigmatica Fiorenza Raggi (responsabile marketing di Sun Chemical) ha finalmente calato l’asso di quadri, svelando il senso dell’ansiogeno titolo “Adrenalina pura”, che figurava nell’invito ricevuto dai partecipanti e su cui nessuno era riuscito ad avere anticipazioni.
Con voce soave, e non senza un tocco di divertita ironia, ha annunciato che l’evento svoltosi a Caleppio era solo il primo di una serie di appuntamenti concatenati tra loro, il cui compimento è previsto nel 2021.
Spiazzando i convitati, ha illustrato le tappe di una sorte di gara di abilità e coraggio a eliminazione, in cui solo i migliori - ovviamente non dal punto di vista professionale - sono destinati a essere riconosciuti vincitori.
Forse a dimostrazione che per essere stampatori o converter in Italia non basta saper fare bene il proprio mestiere, ma anche avere qualche dote da supereroe...

Di seguito, quindi, le tappe della strada che conduce... all’Olimpo Sun Chemical.

Prima tappa, 5 e 6 Febbraio 2020
Il rappresentante di ognuna delle 50  aziende presenti, parteciperà al corso e alla gara di pilotaggio su ghiaccio, “Ice Driving School”, organizzato da Toyota Driving Accademy sulla pista Champoluc Driving Park (AO), come ha spiegato il responsabile della scuola Tobia Cavallini.

Seconda tappa, ottobre 2020
I primi 18 classificati dell’evento di febbraio, accederanno al “Ferrari Challenger”, ovvero a una gara in pista con macchine da competizione Ferrari Challenge: un’esperienza esclusiva che gli ospiti vivranno, in piena sicurezza, affiancati da piloti professionisti.

Terza e ultima tappa, maggio 2021
Voleranno in alto i primi 9 classificati al Ferrari Challenge, dato che avranno modo di vivere una giornata con un gruppo di piloti di pattuglia acrobatica, conoscerne i segreti del volo, attrezzarsi con tute e paracaduti e salire su  velivoli da addestramento di derivazione militare YAK 50 e 52, godendo l’emozione estrema di volteggiare nei cieli. Ovviamente anche la “Flying Experience” è comunque una pratica tanto coinvolgente, quanto sicura, come ha detto, cercando di rassicurare i partecipanti, Franco Baldani del team Yak Italia, l’unica pattuglia acrobatica civile in Italia (acrobazie in formazione).

Beh, se non ci credete, basta provare…
Valeo si vales.

IN BREVE. Come si produce un inchiostro. Si parte da resine che vengono disperse nel solvente e in questo modo si ottiene la vernice. Successivamente il pigmento viene disperso nella vernice (pre-dispersione e raffinazione) fino a produrre una pasta concentrata, ovvero l’intermedio colorato. Infine, le paste concentrate e le vernici tecnologiche - composte a loro volta da resine, solventi e additivi - vengono miscelate tra loro a formare gli inchiostri finiti.

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