L’unione fa la forza… anche nel caffè

Goglio e IMA annunciano un’alleanza commerciale globale per il confezionamento del caffè in polvere e grani: ne abbiamo parlato con Luciano Sottile (Goglio) e Nicola Panzani (IMA Coffee).

Il futuro. C’è chi tenta di leggerlo nei fondi del caffè e chi invece, in modo più razionale, vuole scriverlo curando proprio il confezionamento di questo prodotto. Con tale obiettivo due leader del settore come Goglio e IMA hanno deciso di siglare una partnership commerciale che porta all’integrazione delle rispettive competenze, delle tecnologie e del know how, in un sistema sinergico di soluzioni per il confezionamento del caffè in grani o polvere.

Doveroso quindi ricordare che IMA si distingue oggi, attraverso il suo COFFEE HUB, come un fornitore unico in grado di offrire una tecnologia completa, dalla ricezione dei chicchi alle attrezzature di fine linea che soddisfano tutti i più esigenti requisiti di processo, imballaggio e servizio. 

Dal canto suo, il gruppo Goglio progetta, sviluppa e realizza sistemi completi per l’imballaggio fornendo materiali flessibili per ogni esigenza di confezionamento e che, nel tempo, ha perfezionato tecnologie e conoscenze nell’ambito specifico dell’imballaggio del caffè.

Da sinistra: Klaus Peters (IMA Food Sector Director), Luciano Sottile (General Manager Divisione Macchine Gruppo Goglio), Nicola Panzani (Amministratore Delegato di IMA Coffee Petroncini e Direttore Vendite di IMA Coffee).

Alleanza strategica fra grandi

Annunciato durante IPACK-IMA 2022, l’accordo non prevede alcun tipo di integrazione o esclusiva tra le aziende e affonda le proprie radici in precedenti occasioni di collaborazione tra le parti.

«Negli ultimi anni - spiega Luciano Sottile, General Manager Divisione Macchine del Gruppo Goglio - abbiamo più volte unito le nostre forze con quelle di IMA per realizzare linee di confezionamento destinate ai principali torrefattori mondiali. La grande soddisfazione di questi clienti ci ha incoraggiato nel perfezionare la collaborazione, fino a farla diventare una vera alleanza».

«Con Goglio - sottolinea Nicola Panzani, AD di IMA Coffee Petroncini e Direttore Vendite di IMA Coffee - c’è stata affinità nel modo di operare, nella qualità tecnologica e nella focalizzazione sul settore del caffè che, per entrambi, è un valore aggiunto. Abbiamo quindi visto la possibilità di mettere a fattor comune le rispettive competenze come un’opportunità per presentare ai clienti un pacchetto ancora più ampio e completo, che includa tutte le piattaforme tecnologiche richieste dal mercato».

Grande attenzione, dunque, verso tutte le fasi del processo, dalla ricezione del prodotto alle attrezzature di fine linea, ma anche un particolare accento sul tema della sostenibilità:

«Sia per IMA che per Goglio - riprende Panzani - è un pilastro fondamentale: vogliamo lavorare su imballaggi di nuova generazione, più sostenibili, facendo in modo che possano essere usati con efficacia su tutte le nostre macchine».

A ognuno il suo

Materiali, macchine & sostenibilità: tre elementi da mettere ormai necessariamente in relazione tra loro, per raggiungere risultati coerenti e in linea con le istanze emergenti di salvaguardia ambientale e migliore gestione delle risorse. Ed ecco perché è doveroso collaborare alla ricerca di soluzioni efficienti, capaci di fare la differenza sul mercato globale.

«In questo senso, IMA mette in campo il suo OPENLab, il network di laboratori tecnologici e aree test del Gruppo, per accelerare la realizzazione di questo progetto di prioritaria importanza. Con IMA OPENLab, infatti, ricerchiamo, testiamo e sviluppiamo processi, tecnologie e materiali sostenibili alternativi alla plastica insieme ai nostri partner e fornitori, favorendo soluzioni di packaging ecologici, riciclabili, plastic-free, compostabili o biodegradabili che siano».

Come precisa ancora Sottile:

«In Goglio ci occupiamo di confezionamento primario, ma soprattutto di materiali. Il cuore dell’accordo prevede dunque l’impegno di IMA nello sviluppo delle macchine, e il nostro in fatto di materiali, per poi trovare una sintesi comune. È un confronto necessario, perché i materiali non sono più quelli che si usavano fino a ieri. Sono cambiati, da un lato favorendo la compatibilità ambientale ma dall’altro lato diventando più complessi da gestire nel processo di confezionamento. Grazie al lavoro di R&D abbiamo sviluppato packaging con materiali sostenibili che offrono le stesse proprietà barriera e funzionalità degli imballi flessibili più tradizionali». 

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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