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È autunno. È tempo di
Finanziaria. E, in questi giorni di aspre polemiche, il presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi lancia un appello: «Ce la possiamo fare - dice, ricordando che -
ci sono segnali di risveglio, di voglia di riscatto, di idee imprenditoriali nuove».
Il problema maggiore resta la domanda interna stagnante e, sottolinea ancora Ciampi: «Le imprese e le famiglie, per lincertezza del futuro, sono trattenute dallinvestire e dallo spendere. Alle une e alle altre, imprese e famiglie, dobbiamo pensare, cercando di infondere fiducia, di spingere a investire, di tornare ad acquistare prodotti stando attenti ai prezzi e alla qualità
con la consapevolezza che quando compriamo un prodotto italiano diamo impulso allattività delle nostre imprese».
Si tratta di affermazioni forti, considerando levidenza di una realtà globalizzata, carica di contraddizioni che fatichiamo a superare. Ma, al di là delle parole, quello che conta, come ha detto di recente anche Giovanni Caffarelli, presidente di Ucima, sono i fatti: «Il nostro Paese ha ancora bisogno di una grande industria manifatturiera e la storia del comparto macchine automatiche per il confezionamento prova che questo può avvenire».
Non bisogna quindi lasciarsi sfuggire la possibilità di crescere ancora, esasperando la qualità di prodotti, macchine e servizi, migliorando assetti produttivi e strategie di penetrazione commerciale, assecondando, senza subirle, le nuove logiche di mercato che impongono di guardare sempre più lontano.
Tuttavia, citando ancora Caffarelli: «Non basta più costruire la macchina più bella o la più veloce, se non siamo in grado di introdurre novità e metodi diversi a tutti gli aspetti del fare impresa. Perché è nellapproccio al mercato che le imprese debbono fare la più radicale innovazione».
Una grande industria in cammino, dunque, che ha bisogno di una grande fiera, capace di rinnovarsi allunisono con le aziende.
Ed è proprio quello che sta facendo Ipack-Ima, come ci ha detto il suo amministratore delegato, Guido Corbella.
«Ledizione del 2006 è cambiata nellapparenza e nella sostanza. La nuova sede espositiva (Milano Rho), più bella e funzionale, ha offerto infatti loccasione per una riprogettazione complessiva della mostra, che mette al centro il visitatore/end user. Materiali e macchine non sono più collocati in aree separate, così da offrire, insieme, una panoramica completa sulle diverse soluzioni tecnologiche, in funzione delle aree di business (food, beverage, base grain products
).
La fiera è stata poi promossa a livello internazionale, ottenendo il supporto tra laltro della PMMI americana, che organizza una presenza collettiva di aziende Usa, a cui si affiancano quelle di Belgio, Cina e Turchia.
Molto è stato fatto inoltre per attrarre i visitatori dai Paesi del Sud Europa e del bacino mediterraneo (unarea che consuma macchine per imballaggio per 3,4 miliardi di dollari/anno), attraverso road show e direct marketing. Infine, abbiamo migliorato i servizi, sempre più mirati a favorire la comunicazione tra espositori e visitatori: dalla gestione informatizzata dei biglietti di invito, al catalogo on line, dalla convegnistica alle aree dedicate a soluzioni tecnologiche davanguardia. Si tratta di un progetto di ampio respiro dunque, basato su quellapproccio market oriented, che dovrebbe diventare comune a tutto il settore».
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The new on the way
Its autumn. Its
Budget time. And in these days of bitter dispute, the president of the Italian Republic Carlo Azeglio Ciampi has made an appeal: «We can make it - he says, reminding us that -
there are signs of reawakening, of a desire to get back on top, of new entrepreneurial ideas».
The main problem is stagnant domestic demand and, Ciampi underlines once more: «The companies and the families, beset by uncertainties as to the future, are reluctant to invest and to spend. We have to think of both, both the companies and the families, try to instil faith, to encourage investment, to go back to buying products while keeping an eye on the price and the quality
being aware that when we buy an Italian product we spur on the activities of Italian concerns».
These are strong words, considering the evidence of a globalised reality full of contradictions that we find hard to get over. But, over and beyond words, what counts, as Ucima president Giovanni Caffarelli recently stated, are the facts: «Our country still has need of a great manufacturing industry and the history of the automatic packaging machine segment is proof that this can be». Hence we should not let the possibility of further growth escape us, enhancing the quality of products, machines and services, improving the production set-up and strategies of commercial penetration, facilitating the same, without in turn falling victim to the new market logic that demands that one looks ever further off. All the same, once again quoting Caffarelli: «It is no longer enough to build the most splendid, speediest machines, if we are not capable of introducing new features and different methods covering all the aspects of running an enterprise. Because it is in their approach to the market that enterprises have to make the most radical innovation».
A great industry hence that is on its way, that has the need of a great fair, capable of renewing itself in unison with the companies. And this is the very thing that Ipack-Ima is doing, as its managing director Guido Corbella told us.
«The 2006 edition has changed both in appearance and in substance. The new exhibition premises (Milan Rho), even more stylish and functional, have in fact provided the occasion for carrying out an overall replanning of the show, that places the visitor/user at its centre. Materials and machines are no longer located in separate areas, thus together offering a complete overview of the various technological solutions available in the given business areas(food, beverage, grain based products
). The fair has also been promoted at international level, obtaining among other things the support of the American PMMI, organising a collective presence of US companies accompanied by a grouping of Belgian, Chinese and Turkish concerns. A lot has been done to attract the visitors of the countries of southern Europe and the Mediteranean basin (an area that consumes packaging machines to the sum 3.4 billion dollars/year), through road shows and direct marketing. Lastly, we have improved our services, evermore focussed on favouring communication between exhibitors and visitors: from the computerised running of invitations to on-line catalogues, from conventions to areas dedicated to leading edge technological solutions. Hence it is a far-reaching project, based on that market oriented approach that should feature in all sectors».
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