È uscito il sesto numero di Impackt - Contenitori e Contenuti che, questa volta, è dedicato a Il progetto del Packaging.
Per noi è una notizia da prima pagina per, almeno, tre buone ragioni.
La prima. Perché siamo riusciti, con fatica e amore, a portare avanti un progetto editoriale che ha saputo raccogliere i contributi di uomini e donne di cultura che hanno osservato limballaggio da prospettive eccentriche, per farne un racconto diverso, in cui si mescolano curiosità, dubbi, fastidi, sorrisi.
La seconda. Perché abbiamo testimoniato, seguendo lintuizione iniziale, che il packaging è un linguaggio universale, un fenomeno da indagare, un mezzo espressivo da condividere. In altre parole, uno strumento che fa da trait dunion tra gli Uomini, la Merce e il Grande Mondo.
La terza. Perché, numero dopo numero, abbiamo cercato di offrire, a chi opera nel settore, nuovo(i) significato(i) stimolando una conoscenza libera dai limiti imposti dalla materia e dalla tecnica, per raggiungere una pienezza del sentire e una libertà emotiva capaci di aprire la mente a soluzioni inaspettate.
E la quarta - perdonatemi - perché è proprio bella da vedere e da leggere (www.impackt.it). |
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We call it packaging
The sixth issue of Impackt - Containers & Contained,which is devoted to the Packaging Project, is now out.
For us this is front page news for at least three good reasons.
Firstly, because we have tirelessly and lovingly gone on with an editorial project which has succeeded in collecting together the contributions of both men
and women of culture, who have observed packaging from eccentric viewpoints, to write a different tale mixing curiosity with doubt, irritation and smiles.
Secondly, because we have borne witness to the fact, following our initial intuition, that packaging is a universal language, a phenomenon to be gone into, a means of expression to be shared. In other words, a tool which becomes a trait dunion between Men, Goods and the World at Large.
Thirdly, because, issue after issue, we have striven to offer new meaning to those working in the sector, stimulating knowledge and awareness freed from the limits imposed by materials
and technology, to reach a fullness of feeling and an emotional freedom capable of opening the mind to unexpected solutions.
And fourthly - forgive me for saying so - because its great to look at and great to read (www.impackt.it)
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